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Ynis Afallach Tuath

ELEN DELLE STRADE
Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 13:29 - 5668 Letture
Divinità Elen è una divinità tutelare delle vie molto antica , forse risalente addirittura alle
popolazioni indigene della Britannia precedenti l'arrivo dei celti.


La sua storia, se analizzata, si trasforma in una finestra sui passaggi storici attraversati
dell'umanità, essendo il suo culto così antico...
Le vie avevano allora un alto valore simbolico: da una parte la popolazione chiedeva
protezione per I viaggi (al tempo lunghi e pericolosi), dall’altra
le vie rappresentavano le scelte, le molte strade fisiche e spirituali che
ancora oggi ci troviamo davanti ogni giorno. Nell’antica Grecia, guardiani delle vie
erano Ecate ed Ermes ed erano in particolare onorati ai crocevia: questi
rappresentavano luoghi di confine nei quali simbolicamente si incontravano passato,
presente e futuro. Ai crocicchi venivano praticati riti e lasciate offerte
alle divinità praticamente in tutta Europa.
Alla figura originale di Elen si sovrapposero nei secoli Sant’Elena, madre
di Costantino il Grande e le varie Elaine che compaiono nelle leggende arturiane.
Elen, (Helen), era dunque la Signora delle Strade, dei sentieri, delle vie di terra,
di mare e di spirito.
Paragonabile per certi versi alla Dea Nehalennia, Signora indiscussa dei naviganti.

Ora apriamo una piccola parentesi.
Gli dei celtici vivono nei miti e, come per tutti I miti, anche in questo caso sarebbe saggio
chiedersi se dietro alla dea Helen non esista una realtà storica. Se insomma non si sia avuto un
processo di evemerizzazione, ovvero la divinizzazione di un personaggio, uomo o donna,
di notevole importanza nel periodo storico che lo vide protagonista
(da Evemero. colui che per primo teorizzo' tale dottrina nel suo "Sacro Scritto").

In questo caso, con Elen, possiamo davvero osservare tale processo.

Maxsen Wledig (Magnus Maximus) fu imperatore romano dal 383 al 388 d.C.
Egli arrivo' in Britannia nel 368 d.C. e sposo' in seconde nozze una nobildonna gallese: ELEN LLUYDDOG,
figlia di Eudaf Hen, Re (Signore, Lord, Capo) del Gwent.

Della loro storia troviamo traccia in uno dei racconti dei Mabinogion.
Analizziamo con attenzione tale narrazione intitolata Il Sogno di Macsen Wledig.

Macsen è imperatore di Roma. Un giorno, mentre va a caccia, si ferma per
riposare e si addormenta nella tenda costruita per lui dai suoi uomini. Qui ha un
sogno nel quale si vede in viaggio verso un’isola: arriva al porto, scende dal
ponte della nave e vede un bellissimo castello. Entra e trova un paio di
giovani che giocano a scacchi ed un vecchio che intaglia nel legno I pezzi
della scacchiera. Li vicino, una donna meravigliosa siede su un trono,
splendida come il sole. Ella gli permette di abbracciarla.
A questo punto la tenda in cui Macsen dorme si rompe crollandogli addosso ed
egli si sveglia. Da quel giorno l'imperatore non fa altro che pensare alla donna del
sogno. Dama della quale è innamorato perdutamente, e cerca in ogni modo di ritrovarla mandando
in giro per il mondo I suoi uomini a cercarla. Alla fine questi la trovano :
effettivamente risiede in una castello su un’isola della Britannia, dove I
suoi fratelli giocano scacchi e suo padre intaglia I pezzi nel legno.
Gli riferiscono che il suo nome è Elen.
Gli uomini di Macsen chiedono alla donna di seguirli
proclamandola imperatrice di Roma ma lei risponde che se Macsen la ama così
tanto, sarà lui ad andare a prenderla di persona. Macsen si affretta ad
arrivare e la giovane acconsente a sposarlo ma chiede che la Britannia resti
una sua possessione personale e ne affida il controllo al padre. Inoltre,
sceglie per sé tre roccaforti e fa costruire le strade per collegarle.
Macsen e la splendida sposa tornano poi a Roma.
Ma nel frattempo è stato nominato un altro imperatore,
poiché Macsen è stato lontano troppo a lungo. Egli coglie
di sorpresa gli eserciti, aiutato dai fratelli della bella Elen e
riconquista Roma. I fratelli di Elen tornano indietro, ma uno di loro si
ferma in Bretagna e qui si stabilisce con I suoi uomini che sposano le donne
locali e tagliano loro la lingua.

Questo non è un particolare da sottovalutare. Ad uno studio più approfondito
si noterà infatti che in alcune tradizioni, ad esempio quella Indù,
si crede che vi sia uno speciale nervo (che è anche un
canale energetico), che collega direttamente la lingua al terzo occhio. Esso
è il canale dell'ispirazione, attraverso cui essa scorre. La lingua è sacra
alla dea Saraswati, dea della saggezza, dello studio, della creatività, e
alla sua controparte oscura Matangi, dea della contemplazione e della comprensione.

Questi elementi avvalorerebbero l'ipotesi che il taglio della lingua "chiuda
il terzo occhio", ovvero la possibilità di vedere oltre, non con la vista
materiale ma con lo spirito.... ed è un'ulteriore "divieto" che si pone alle
donne da quel momento in avanti... il tacitarle della loro saggezza...

E' quindi questo un particolare che sottolinea per l'ennesima volta
il passaggio da società matrilineare a società patrilineare.

Vorrei poi porre l'accento su altri due elementi simbolici presenti in questa narrazione:

la fanciulla abita su un'isola, per raggiungerla bisogna attraversare l'acqua.
Ella e' la Sovranita', e' sinonimo di Sovranita'. Vi ravviso quasi un doppio simbolismo:
per avere la sovranita' si deve avere la mano della Regina (sacerdotessa) che incarna la Madre,
e per raggiungere ancora di piu' questa unione si deve passare attraverso il grembo della Madre, l'acqua. La prova.
Una prova di fedelta' e aderenza alla Madre per ottenere la sovranità.
Elen dimora oltre le acque ed e' la Signora delle vie di mare e terra,
quindi Signora alla quale chiedere ispirazione per attraversare le prove e riemergere migliorate e accresciute.
Ecco dunque presenti nello stesso racconto due elementi che ben sottolineano le influenze culturali
che subì la società umana ad un certo punto della storia.
La donna da veicolo per la crescita dell'uomo diviene creatura da far tacere.

Continuando nell'analisi storica di questo personaggio notiamo come Elen
venne anche detta "degli eserciti". Ciò accadde poiché seguì veramente Macsen fino a Roma.
Ebbero molti figli, tra I quali Custennin Fendigaid, che in seguito divenne un capo
alquanto amato dal proprio popolo.
(Per chi avesse letto "La Sacerdotessa di Avalon", sarà' palese l'inganno storico.
Abbiamo una nobile britanna di nome Elen che sposa un futuro imperatore
e da' alla luce un Custennin=Costantino. Inoltre Macsen visse davvero
per un breve periodo nella città di York,
anche se non ci è dato sapere se Elen fosse già sua sposa o no).

Questa Elen ovviamente non è la Elen che sposo' Costanzo Cloro e che fu madre di Costantino il Grande,
ma è colei che popola le leggende gallesi e alla quale sono dedicate ancora oggi moltissime strade e sentieri del Galles.

Infatti fu promotrice della costruzione di innumerevoli vie, e ciò è testimoniato dai tanti
"Sarn Elen, Ffordd Elen e Llwydr Elen" che costellano il Galles.

Il suo regno si estendeva da Caernarvon a Caerleon (per i profani ciò significa per tutto l'attuale Galles)
e la sua famiglia era ovviamente una delle più importanti tra le famiglie Cimry di quel periodo (IV sec. D.C.).

Da questa principessa nasce dunque la nostra Elen delle Strade.

Aggiungo qui di seguito un'interessante genealogia tratta dal libro "Journey to Avalon" di Chris Barbet e David Pykett.
(Il libro esiste anche in Italiano ma non ricordo con quale titolo, credo qualcosa tipo "Alla scoperta di Re Artù", o simile).



Ceindrechl= Macsen Wledig =2 Elen Luyddog

/ Custennin Fendigaid

/

1 Custennin (morto)

2 Emry Wledig(d) (Ambrosio Aureliano, morto senza discendenza)

3 Uthyr

Da Ceindrech (in prime nozze)

Tathal
/
Teithrin
/
Treithfallt
/
Tewdrig Fendigaid
/
Meurig=Onbrawst o Igrain
/
ATHRWYS (forse il nostro Re Artù storico secondo gli autori)

Uthyr era un nome proprio, Uther un titolo, proprio come un titolo era Pendragon.
Cosi' anche Meurig era un Uther e anche un Pendragon,
quindi non pare assolutamente scorretto affermare che Artu' fosse figlio di un Uther Pendragon,
anche se il nome proprio del padre era Meurig up Tewdrig
Ecco tutti I collegamenti tra Elen e la Leggenda Arturiana,
era una dea, un'imperatrice e ... una nonna bis, bis, bis, bis.......

Infine rinnovo il mio consiglio, anche a chi non seguira' il corso sulla tradizione avaloniana.
Approfittiamo del periodo di Samhain,
e quindi di vicinanza con l'altro mondo,
e chiediamo a Elen di guidarci verso un passo che dia una svolta al nostro cammino......

Io invocherei questa Dea, come faceva Elena, nei momenti di sconforto e di
smarrimento, perchè lei possa aiutare a ritrovare il sentiero (spirituale
più che materiale) perduto e possa aiutare a percorrerlo..



FONTI

"Journey to Avalon" di Chris Barbet e David Pykett
Il Gruppo di Studio ‘Sentieri di Avalon’
I Mabinogion


Ricerca e sintesi dello studio
redatto da Argante
-Arc'Hant Afallon Alarch-
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Re: ELEN DELLE STRADE (Punti: 1)
da fairymoon 15 Dic 2008 - 13:03
(Info utente | Invia il messaggio)
ma che figura splendida, quanto m'occorre poi ora... grazie!






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