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Ynis Afallach Tuath

I NEPHILIM
Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 13:35 - 3094 Letture
Articoli vari Prenderemo qui in considerazione un’antica ed affascinante leggenda,
ovvero la storia dei Nephilim, i giganti nati dall’unione degli angeli caduti
(o secondo alcune versioni angeli che autonomamente scelsero
di andarsene dal regno di Dio) con le donne umane.


Più che la storia dei Giganti sarà interessante notare
come in questo antico libro vengano narrate la nascita dell’inferno,
la caduta degli angeli e l’arrivo di ogni arte e sapere all’umanità,
nonché perché il Signore decise di scatenare il diluvio…
Per fare ciò ci sarà d’immenso aiuto l’analisi di un arcaico volume:
il libro di Enoch, e, più propriamente, quella parte dello scritto
noto come “Enoch etiopico” databile attorno al II-I secolo avanti Cristo.
Ma esattamente chi fu Enoch?
Stando alla Bibbia egli fu il settimo nella discendenza di Abramo
dalla Linea di Set (Adamo, Set, Enos, Cainan, Malaleell, Jared, Enoch)
figlio di Jared e padre di Matusalemme.
Di questo personaggio biblico non si sa molto: si favoleggia che visse 365 anni
e che venne assunto in cielo ancora in vita. Dio gli concesse di vedere
innumerevoli accadimenti stando al suo cospetto e con tali
visioni egli compilò il suo libro.
Si tratta di un testo apocrifo, che non venne preso in considerazione dal Canone,
poiché, come asserì lo stesso Sant’Agostino, era un testo troppo antico.
Di tale opera ce ne sono pervenute tre versioni,
suddivise in base alla lingua nella quale furono scritte:
l’Enoch etiopico (a detta degli esperti il più completo tra i tre);
l’Enoch slavo (ovvero una rielaborazione di quello etiopico)
e l’Enoch ebraico (ritenuto dai critici
una contaminazione relativamente moderna del testo originale).
La parte che a noi interessa è ovviamente tratta dall’Enoch etiopico,
ed è quella che va sotto il nome di “Libro degli angeli”.
Secondo Enoch vi fu un tempo ben preciso nel quel gli angeli si
divisero in Angeli fedeli a Dio e Angeli infedeli. Tutti venivano
indistintamente denominato Veglianti o Guardiani, poiché era loro compito vegliare gli uomini.

Dal Capitolo VI:
1. E ciò avvenne quando i figli degli uomini si moltiplicarono,
quelli che in quei giorni vennero alla luce.
Fra di loro erano belle e seducenti figli.
2. E gli Angeli, i figli del cielo, le videro e le desiderarono
e dissero fra loro: “Andiamo, scegliamoci delle mogli
fra le figlie degli uomini che ci partoriranno dei figli”.
3. E Semayaza, che ra il capo, disse loro: “Io temo che voi
non siate concordi per compiere questa azione e
io solo dovrò pagare la pena di un grande peccato”.
4. E tutti gli risposero e dissero:
“Facciamo un giuramento e leghiamoci tutti con imprecazioni comuni”.
5. Tutti insieme prestarono giuramento….
6. E in tutto essi erano duecento. Scesero,
nei giorni di Jared, sulla cima del monte Hermon…
7. E questi sono i nomi dei loro capi: Semyaza, il loro capo,
e Arachiel, Rameel, Kokariel, Tamiel, Ramiel, Danelet, Ezechiel,
Barachiel, Azazel, Arnaros, Batartel, Ananiel, Zachiel,
Samsiel, Satariel, Turiel, Joniaiel, Sariel. (…)
Stando dunque a questa antica fonte, alcuni angeli ,
invaghitisi delle figlie degli uomini mortali, decisero in piena
autonomia di abbandonare il Regno di Dio e di moltiplicarsi,
tradendo così la fiducia del Signore. Nacquero in questo modo i Nephilim,
creature gigantesche e perverse che si contesero la terra
e provocarono calamità, guerre e disastri di ogni sorte. Ma andiamo con ordine…
Gli angeli ribelli non si limitarono ad accoppiarsi con le donne,
si spinsero ben oltre. Iniziarono ad insegnare alla razza umana
un antico sapere che in teoria avrebbe dovuto essere esclusivo appannaggio degli Dèi.

Capitolo VIII:
1. E Azazel insegnò agli uomini a far spade e pugnali e scudi
e corazze e fece loro conoscere i metalli e l’arte di lavorarli
e di fare braccialetti e ornamenti e l’uso dell’antimonio e
l’abbellimento delle palpebre e ogni sorte di pietre preziose e tutte le tinture coloranti.
2. Ed allora sorse molta infamia ed essi commisero fornicazione
e vennero deviati e divennero corrotti in tutti i sensi.
3. Semyaza insegnò loro incantesimi e il taglio delle radici,
Arnaros a sciogliere incantesimi, Barachiel l’astrologia, Kokariel
l’astronomia, Ezechiel la meteorologia, Arachiel i segni della terra,
Sansiel i segni del sole e Sartel i corsi della luna.
4. E mentre gli uomini perivano, gridarono, e il loro grido giunse fino al cielo.
La razza umana conobbe così ogni tipo di dolore e di peccato.
I Nephilim imperversarono sulla terra distruggendo e seminando terrore.
Gli umani presero ad invocare le Potenze Celesti…

Capitolo IX:
1. E allora Michele, Uriele, Raffaele e Gabriele guardarono giù
dal cielo e videro molto sangue versato sulla terra
e tutta l’ingiustizia portata su di essa.
2. (…)
3. (…)
4. (…)
5. (…)
6. Tu vedi ciò che ha fatto Azazel, che ha insegnato tutte le cose
ingiuste agli uomini della terra e rivelato i segreti eterni
che erano custoditi nel cielo che gli uomini bramavano di conoscere.
7. E Semayaza, al quale Tu hai dato autorità di comando sui tuoi associati.
8. Ed essi sono andati sulla terra dalle figlie degli uomini
e sono giaciuti con loro e si sono contaminati rivelando loro ogni sorta di peccati.
9. E le donne hanno partorito i giganti e tutta la terra
è stata perciò riempita di sangue e di ingiustizia.
Gli angeli fedeli accorsero dunque in aiuto all’umanità portando Dio
a conoscenza del tradimento degli angeli caduti. Si svela dunque
in questo testo cosa accadde all’umanità immediatamente prima che
il Signore decidesse di far scatenare il Diluvio Universale.
Furono quindi gli angeli ribelli a corrompere la razza umana.
Sebbene qui non si faccia alcun riferimento a Lucifero,
il parallelismo tra le due vicende è lampante. Si può forse
azzardare che questi Veglianti non fossero altro che le creature
che noi conosciamo oggi sotto il nome di Demoni?
Comunque sia, Dio ascoltò Michele e gli altri suoi Fedeli, e diede loro
ordine di punire i Ribelli, sterminare i Giganti (Nephilim) e preservare però l’umanità.

Capitolo X:
1. Allora l’Altissimo, il Santo, l’Immenso,
parlò e mandò Uriel dal figlio di Lamek e gli disse:
2. “Digli a mio nome: “Nasconditi”, e rivelagli che la fine si sta avvicinando:
tutta la terra verrà distrutta. Un diluvio verrà su tutta
la terra e distruggerà tutto ciò che vi è su di essa.
3. Ed ora avvertilo che egli potrà scampare ed il suo seme
potrà essere preservato per tutte le generazioni del mondo”.
Detto ciò Dio convocò Raffele e fu a lui che affidò il compito
di punire Azazel per ciò che aveva commesso e guarire la follia
che aveva ormai pervaso gli uomini; a Michele invece venne detto
di punire Semyaza mentre a Gabriele venne ordinato di distruggere i Nephilim.
Azazel venne legato mani e piedi e gettato nell’oscurità
in una voragine nel deserto in Dudael:
4. (…)
5. E poni sopra di lui rocce ruvide e scabre, coprilo con oscurità
e lesciavelo stare per sempre, e copri il suo viso cosicché non possa vedere la luce.
6. E nel giorno del giudizio egli sarà gettato nel fuoco.
Altrettanto terribile fu la punizione riserbata a Semyaza e agli altri angeli:
11. E il Signore disse a Michele: “Và, lega Semyaza e i suoi
associati che si sono uniti con le donne (...)
12. E quando i loro figli si saranno uccisi l’un l’altro ed essi
avranno visto la distruzione dei loro cari, legali forte per settanta
generazioni nelle valli della terra, fino al giorno del loro giudizio
e della loro fine, finchè il giudizio che vale per sempre sarà pronunciato.
13. In quei giorni essi verranno condotti agli abissi di fuoco
e al tormento e alla prigione in cui essi saranno segregati per sempre.
14. E chiunque sarà condannato e distrutto da allora in poi
sarà legato insieme a loro fino alla fine di tutte le generazioni.
E ancora, nonostante non vi sia menzione né di Lucifero né dell’inferno,
non possiamo non notare in questi versetti la creazione proprio dell’inferno
di fuoco e fiamme che tutti conosciamo e che abita il nostro immaginario
collettivo, ed inoltre, è innegabile la tirannia dimostrata in questo
frangente dall’Altissimo: una figura davvero poco misericordiosa
degna dell’Antico Testamento, assai diversa dal Buon Padre del Nuovo.
Dio prosegue nell’opera di punizione da una parte e risanamento dall’altra,
punendo i Veglianti ribelli, distruggendo i giganti, salvando
i puri di spirito e scatenando sul resto dell’umanità corrotta il diluvio.
Essenzialmente non si capisce esattamente perché il Libro di
Enoch non venne preso in considerazione nella compilazione della Bibbia,
visto e considerato che non si discosta in modo particolare dalle altre narrazioni.
Certo è che la triste storia degli angeli innamorati delle
donne umane pare finire in modo davvero tragico e violento.
Inoltre è curioso notare come tutte le arti vennero apprese dagli uomini che,
nonostante le punizioni e la distruzione, le mantennero.
Quasi che, se da un lato i veglianti Ribelli furono una calamità per l’umanità,
dall’altra portarono a noi ogni conoscenza che altrimenti
ci sarebbe stata eternamente negata.
Per ironia non possiamo che essere in un certo senso grati a questi antichi
angeli che portarono a noi la conoscenza perdendo la loro propria libertà….
Secondo alcuni studiosi, tra i quali Mario Pincherle,
questi versi andrebbero interpretati in modo diverso.
Gli angeli ribelli non sarebbero che pensieri e saperi troppo importanti
e troppo prematuramente rivelati agli uomini.
Pensieri da racchiudere nuovamente al buio, nel segreto, in attesa
che l’umanità sia finalmente pronta per apprendere tutto ciò che sfuggì di mano alla Divinità…


Testo originale di Enoch tratto dal volume di Mario Pincherle:
Enoch, il primo Libro del Mondo, volume primo.


a cura di
Argante
-Arc'Hant Afallon Alarch-

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