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Ynis Afallach Tuath

ARIANNA
Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 13:36 - 5830 Letture
Divinità La Signora del Labirinto

Premessa

“…la scoperta è primaria e l'idea di occultezza è il suo corollario” James Hillman


Questa scheda su Ariadne ha impegnato molto del mio tempo e della mia attenzione ed è il risultato
di una lunga ricerca, fatta anche “sul campo”, visto che ho costruito, disegnato e percorso dei labirinti…

Il testo è una sorta di “minotauro verbale”, un collage di concetti presi da vari autori, da vari libri, da vari siti,
on ritagli delle lunghe conversazioni con Anna del Cerchio della Luna e con i contributi essenziali delle sorelle della
mailing list Sentieri di Avalon: Argante, Cail, Tess, Violet, Xenia e le altre…
ma c’è molto, molto di mio. Per tutto il tempo che ho scritto su questo tema sono stata sotto l’incanto
di Arianna e del suo Labirinto e mi sono sentita quasi costretta a continuare a cercare, pensare, scrivere,
come fossi un investigatore che, nelle pieghe del mito cercava le tracce di qualcosa di diverso, una verità insospettabile.

Il mio modo di osservare i personaggi è diventato inusuale: mi sono ritrovata a cambiare loro i connotati.
Probabilmente a qualcuno questo sembrerà una profanazione, ma è il mio punto di vista.
Devo farmi perdonare una certa "sdrammatizzazione" dei termini, che a me serve sempre per dare colore ai concetti:
spero che non scandalizzi nessuno. E chiedo di perdonare anche lo strapazzamento delle basi filosofiche, di cultura classica,
di psicologia; ogni volta che scrivo sfido me stessa a perdere la faccia contro qualche "dotta" teoria.
Ma è proprio questa sfida pericolosa che mi piace...

Maria Giusi



Creta, la bomba archeologica...

Riane Eisler, nel suo libro “Il Calice e la Spada”, ci dispiega la rievocazione di una civiltà pacifica in cui fiorivano le arti e vi era giustizia sociale, pace, prosperità e uguaglianza fra i sessi. Una società fiorita fra il 6000 e il 2000 a.C. un tempo remoto ma in verità lunghissimo, durato fino all’Età del Bronzo avanzata, un periodo in cui nel resto del mondo allora civilizzato la Grande Dea è stata sistematicamente rimpiazzata da bellicose divinità maschili.La Creta Minoica era una mitica società, che molti studiosi ancor oggi guardano con incredulità stentando ad avallarne le prove dell’esistenza, quasi che una società di vera pace e giustizia sociale non sia mai potuta esistere, se non nel mondo dei sogni e delle fantasie.Eppure le prove documentali e i reperti narrano di un mondo cretese davvero straordinario, probabilmente gestito dalle donne: “le prove indicano che a Creta il potere implicava soprattutto una responsabilità materna e non una imposizione di ubbidienza, mediante la forza, o con la sua minaccia, a una élite a dominio maschile: si tratta della definizione di potere tipica di un modello mutuale della società, in cui le donne e le loro peculiarità non venivano sistematicamente sminuite.”(Eisler)In questo panorama culturale decisamente insolito - forse l’unico conosciuto nel Mediterraneo - in cui i valori femminili di pace e mutualità hanno avuto rilievo, non sorprende rilevare che le divinità originarie e prevalenti erano femminili. Sir Arthur Evans, l’archeologo che iniziò gli scavi sull’isola si rese subito conto che i cretesi adoravano la divinità femminile e lo ammise – probabilmente un poco a malincuore - perché la preminenza della “stima per il femminile” che si rileva da tutti i reperti documentali di Creta è una vera bomba archeologica che mette in crisi più di una delle vecchie teorie consolidate.Da Creta provengono le mirabili raffigurazioni della Grande Dea sotto forma della Dea dei Papaveri, simbolo dell'estasi, dei sogni, della liberazione degli strati profondi della psiche o della più nota Dea Serpente, enigmatica e significativa raffigurazione di un potere di trasformazione di cui Arianna, la Signora del Labirinto è una mutazione.

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