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Ynis Afallach Tuath

VIII I FIORI
Lunedì, 01 Giugno 2009 - 10:15 - 4358 Letture
Lunologia Am cain lubai
(Luna Piena tra il 13 maggio e il 9 giugno)

Benvenuta, Luna dei Fiori!
E’ arrivata l’Estate,
il mondo è verde,
gli uccelli costruiscono i loro nidi.
Diveniamo liberi nel piacere dell’essere.





Nel ciclo lunare di Kondratiev, questa è la Luna dei Fiori, associata, nel canto di Amairgen, al verso che recita “Sono un bel fiore” (o “Sono bello tra i fiori”). Il fiore è ovviamente la Fanciulla dell’Estate, la forma che la Dea-Terra assume nella stagione che inizia a Beltaine.
La Signora del Fuoco nell’Acqua, Brigit, si trasforma in Bride (Flora), la cui natura floreale parla di unione sessuale e fertilità, poiché la bellezza dei fiori ha uno scopo riproduttivo. Samos trionfa allorché il Maponos di unisce alla Fanciulla dei Fiori, e in tutto il mondo naturale la loro unione echeggia nello sbocciare dei fiori (e questo è il mese in cui le rose, simbolo di Avalon e dell’amore, iniziano a sbocciare, per questo la lunazione è conosciuta anche con il nome di Luna delle Rose) e nei nidi degli uccelli, mentre la foresta si veste del suo verde abito fatto di vita e di respiro. La Terra assume il suo aspetto più bello, e tale bellezza ci rafforza e ci ispira, motivando la nostra immaginazione con forme nuove. Sotto molti aspetti questo mese è il punto più elevato dell’anno, l’ultimo periodo prima del raccolto ed anche quello più importante.

Questa luna, unitamente a quella precedente, ci parla di un’iniziazione, che altro non è che un passaggio di stato. Con la Caccia abbiamo dimostrato il nostro valore, e ci siamo guadagnati una nuova energia, fresca e potente, che ci porta verso il raccolto. Le nozze invece, rappresentano la nostra comunione con questa energia, l’unione sacra del vecchio con il nuovo, che è anche una sorta di Integrazione. Perché secondo voi il mese di Giugno è tradizionalmente legato a Branwen? L’Integrazione, come sappiamo, è una stazione sempre presente durante tutto il ciclo, ma questo è un momento fondamentale per integrare il nostro lavoro. L’emersione ci aiuta ad uscire da tutti i problemi affrontati durante la discesa, a trovarne finalmente la soluzione, e ad abituarci al nostro nuovo modo d’essere e quindi ad integrare in noi stessi ciò che abbiamo appreso ora più che mai, senza ricadere nelle vecchie abitudini, nei vecchi atteggiamenti mentali.

Durante questa lunazione potrebbero accaderci cose inaspettate, che metteranno alla prova le conquiste ottenute nella nostra discesa e nella lunazione scorsa, e ci porranno davanti a delle scelte importanti. Dovremo essere saldi in noi stessi, e prendere delle decisioni che siano coerenti con il percorso intrapreso finora, senza scadere nella routine di sempre e cercando di essere pienamente noi, vivendo nel qui ed ora, nel presente. Questo è infatti quello che ci insegna Blodeuwedd! E’ un momento essenziale per il nostro raccolto, poiché siamo influenzati dall’energia del segno dei Gemelli, mutevole e versatile proprio perché ha il compito di unire ciò che è diverso, favorendo la trasformazione. Non dimentichiamo che Beltane rappresentava per i Celti una cerniera fondamentale tra la metà oscura e quella luminosa dell’anno: è un’unione degli opposti, nero e bianco, maschio e femmina, Yin e Yang.


Gemelli: influssi e mitologia

Abbiamo già visto la provenienza del nome e le sue corrispondenze con questo mese. Anche la simbologia del glifo di questo Segno non è differente: composto da due aste verticali e parallele, inquadrate da due linee orizzontali, esso rappresenta l’unione degli opposti, la dualità, l’azione dei contrari. Il mito tradizionale legato a questo Segno è quello di Castore e Polinice, che abbiamo già analizzato per sommi capi. Gemelli è un Segno Mobile, d’Aria. Quest’accoppiata fa si che l’energia legata a questo mese sia leggera, versatile e mutevole; potrebbe capitarvi di tutto! Approfittate comunque di queste tendenze per integrare al meglio tutto ciò che avete imparato, per emergere nuovamente, sentendovi più leggeri, rinati, e maggiormente voi stessi.


Il Calendario Arboreo Celtico: il Biancospino

Nel calendario arboreo di Graves, il biancospino (H, huath) presiede periodo che va dal 13 maggio al 9 giugno.
Nella tradizione popolare il biancospino è considerato una pianta delle fate e perciò pericolosa (Huath il Terribile): se ci si addormenta sotto di esso, si rischia di venire rapiti e smarrirsi. Inoltre è considerato un albero protettore, e spesso rami di biancospino vengono appesi alle porte di casa o esso viene usato per fabbricare i recinti. Ha quindi un legame con le soglie e le zone liminari: Huath, come Giano e Cardea, è un Guardiano delle Porte. E’ quindi simbolo di protezione, ma anche di cattivo auspicio, poiché, con le sue spine, protegge un ingresso ad una dimensione che potrebbe rivelarsi molto pericolosa. Attraversare le Porte tra i Mondi implica la Morte. Una Morte Simbolica di una parte di noi, che dobbiamo lasciarci alle spalle per riuscire a procedere. Si tratta di lasciare andare, di tagliare rami secchi e slegare le zavorre che ci portiamo dietro, per riattraversare la porta che dal mondo di sotto ci riporta nuovamente alla luce, in pieno equilibrio con le energie della Riemersione.
Il biancospino è tradizionalmente legato al mese di Maggio, anche perché è questo il periodo in cui fiorisce; viene chiamato “cespuglio di maggio”, poiché il suo fiore è detto “maggio”.
Huath ha fiori bianchi che emanano un odore dolciastro, per molti simile a quello della vulva femminile, e per questo motivo veniva considerato un simbolo per eccellenza della Dea Bianca, Flora, Cardea, Blodeuwedd, mentre le sue bacche rosse, ricordano il sangue mestruale. La sua simbologia è dunque profondamente legata al sacro femminino e rappresenta la parte femminile dell’universo, la Dea che difende l’ordine naturale delle cose, il caos primordiale, l’aspetto selvaggio, perciò è così profondamente legato alla Vergine Cacciatrice, Blodeuwedd. Huath è il simbolo dell'aspetto sessuale della dea, e per questo in epoca patriarcale ha assunto quella connotazione negativa che tutt’oggi ritroviamo: siamo davanti ad un’ennesima demonizzazione delle festività matriarcali pagane. Maggio, da mese della fertilità, divenne quindi un mese infausto per i matrimoni e per l’accoppiamento già fra gli antichi romani, ma in qualche modo persiste ancora oggi una reminescenza dell’antico passato: Maggio, da mese della Vergine Cacciatrice, è diventato il mese della Vergine Maria, a cui si dedicano preghiere e rosari, ed almeno qui, in Italia, è il primo mese in cui iniziano a celebrarsi tradizionalmente i matrimoni.
Kondratiev scrive: “Il Palo di Maggio di Beltane è solitamente un albero vivo o appena tagliato, e in alcune parti della Bretagna quest’albero era un biancospino, com’è mitologicamente appropriato per questa giornata; esso veniva tagliato per le feste del Primo Maggio, così come il Gigante Biancospino veniva abbattuto per permettere il matrimonio della figlia. Gli attributi fallici del Palo di Maggio, già evidenziati in vari studi, si possono facilmente attribuire al ruolo del Gigante Biancospino come fertilizzatore fallico della natura fomorica. Tramite la sua “decapitazione” (in realtà una castrazione, ma senza causare impotenza) la fertilità maschile ritorna sulla Terra, trasmettendo la sua magia a coloro che vi danzano intorno. Più spesso, la notte prima di Beltane si tagliavano soltanto dei rami di biancospino, il cui simbolismo resta comunque lo stesso. In molte comunità celtiche ed ex-celtiche del continente, ragazzi maschi raccoglievano i rami e li portavano in segreto, con il favore del buoi, alle giovani nubili che volevano corteggiare. Questa pratica era detta “piantare il Maggio”. In Irlanda il Palo di Maggio era sostituito da un Cespuglio di Maggio, costituito da una struttura di rami di biancospino, o da un cespuglio di agrifoglio decorato con rami di biancospino in fiore, nastri dai colori vivaci e gusci d’uovo (ovvio simbolo di fertilità: i gusci provenivano dalle uova consumate a Ostara)”.

Oltre ad essere un Guardiano e un simbolo di fertilità, non dimentichiamo che il biancospino è uno dei nove fiori da cui Blodeuwedd fu creata! Blodeuwedd è una dea fatata, selvaggia, che decide di non sottostare a ciò che le viene imposto e che alla fine si rivela una Iniziatrice per il marito che le era stato imposto e che lei ha tradito per tener fede a se stessa, alla sua natura. Secondo Patrice Bouchardon il Biancospino possiede proprio questo tipo di energia; esso ci è di grande aiuto per ritrovare il centro del nostro essere. Molte persone hanno perso i contatti con il proprio corpo nel tentativo di adattarsi ai modelli imposti dalla società (il che è esattamente ciò a cui si oppone Blodeuwedd). Ciò impedisce una piena consapevolezza interiore e la percezione del corpo come “casa dell’anima” e fonte di preziose informazioni sul proprio io interiore. Come scrive Vicky Noble, “non è necessario sopprimere gli istinti per dare spazio allo spirito. Ciò di cui dobbiamo liberarci sono i condizionamenti, gli schemi abitudinari che ci uccidono per sostituirli con radici più profonde negli istinti veri. Si tratta di entrare sempre più in sintonia con il corpo (che in ultima analisi è in perfetta sintonia con l’anima) consentendo ai processi mentali abituali di recedere sullo sfondo. […] Il lavoro di una sciamana contemporanea consiste nello smettere di comportarsi in modo condizionato, abitudinario e dannoso per la salute, cominciando invece ad agire dall’interno. Ma quando sopprime i fattori culturali che hanno distorto e programmato la sua realtà, la donna si sente esposta ad una spazio più vasto. […] In questo caso sono necessari un’opera di stabilizzazione che aiuti la donna a dare corpo alle energie che si stanno risvegliando nel suo essere.” Bouchardon infatti scrive: “Il biancospino aiuta a ritrovare il contatto con il corpo, per ascoltarlo ed imparare. Troppo tempo viene trascorso a rimuginare sul passato e fantasticare sul futuro, fra ricordi e speranze. Per cogliere la realtà e tutte le sue opportunità occorre invece rimanere con i piedi nel presente. Se non si è in contatto con il proprio io interiore, si ricorre agli altri per la soluzione di ogni problema. Le energie equilibranti del biancospino ci permettono di riscoprire la nostra saggezza e di trovare le soluzioni a noi più adatte.”

Il messaggio principale è quindi quello di vivere nel presente e riprendere i contatti con il nostro corpo e i nostri istinti, per ritrovare il nostro essere. Facendo ciò saremmo più saldi in noi stessi, e capaci di prendere decisioni importanti che potrebbero cambiare la nostra vita in meglio. Esattamente ciò che ci insegna Blodeuwedd.
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Note: Testo di Jlandra.
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Re: VIII I FIORI (Punti: 1)
da hex74 01 Giu 2009 - 11:49
(Info utente | Invia il messaggio) http://lemieradici.splinder.com )
Grazie per questo articolo, molto ricco di significati, leggendolo tante cose si sono chiarite in me.
Grazie ...

Re: VIII I FIORI (Punti: 1)
da Misaela (kerrydwen@hotmail.com) 01 Giu 2009 - 20:48
(Info utente | Invia il messaggio) http://kerrydwen.splinder.com)
Grazie mille per l'articolo! Un bacio!

Re: VIII I FIORI (Punti: 1)
da fairymoon 03 Giu 2009 - 10:58
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bellissimo, grazie Jla!






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