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Ynis Afallach Tuath

LA LEGGENDA DELLA ROCCA DELLE FATE
Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 13:51 - 2478 Letture
Sidhe Le Fate, al tempo in cui vivevano,
onoravano dopo la morte quelli che avevano fatto del bene quando erano in vita,
e costruivano grotte indistruttibili per proteggere le loro ceneri
dall'invidia e dalla distruzione del tempo:
e di notte venivano a parlare con i morti.

Si dice pure che la loro benefica influenza
diffondesse nella regione un incanto indefinibile,
insieme all'abbondanza e alla prosperità.
Con questo scopo, con queste fatate intenzioni,
costruirono la Rocca delle Fate,
che noi abbiamo in uno dei nostri campi.

Le fate, si dice, si divisero il lavoro:
alcune restarono sul posto dove doveva sorgere il monumento,
prepararono i piani e lo costruirono;
le altre, nello stesso tempo, senza abbandonare i loro lavori di ricamo,
si recavano nella foresta del Theil,
si riempivano i grembiuli di pietre e le portavano alle compagne lavoratrici,
che le mettevano in opera.
Ma non avevano calcolato in anticipo la quantità che occorreva...
Ora avvenne che il monumento era già terminato mentre le fate fornitrici
erano ancora in cammino per apportare del nuovo materiale;
ma, avvertite che le loro pietre erano ormai inutili,
aprirono i grembiuli e deposero il materiale là dove si trovavano
quando avevano ricevuto l'avviso.

Ce n'erano nella landa Marie;
ce n'erano presso Rétiers,
ce n'erano a Richebourg e nella foresta del Theil.

Ecco la ragione per cui in tutti questi luoghi
si trovano delle pietre dello stesso tipo,
e della stessa provenienza,
di quelle che formano la nostra Rocca delle Fate.

Purtroppo da molto tempo le fate sono scomparse:
ma il monumento resta...
Di notte, quando fuori soffia la tramontana,
si sentono come dei lamenti nella Rocca delle Fate,
e si dice che siano i morti sepolti lì sotto che chiamano le fate loro protettrici;
e questi lamenti si rinnoveranno finché esse non saranno tornate.

Tratto da
Leggende della Bretagna Misteriosa
Ed. Arcana


Argante
Arc'Hant Afallon Alarch
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