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Ynis Afallach Tuath

SANTE, DEE, EROINE E SAGGE DONNE: il calendario al femminile. -DICEMBRE-
Mercoledì, 09 Dicembre 2009 - 00:46 - 2598 Letture
Lunologia Il mese di Dicembre chiude l’anno solare mentre l’anno lunare ha ancora un ciclo da vivere: infatti il ciclo lunare di 28 giorni si compie in 13 mesi, mentre l’anno solare di 30 giorni circa si compie in 12 mesi. Entrambi i cicli, maschile quello solare e femminile quello lunare, onorano nell’ultimo mese il concetto di compimento e di rinascita con feste chiamate appunto “natalizie” dal latino natalis- nascita.

Siamo infatti nel momento del Solstizio d’inverno, quando il sole giunge nel punto più meridionale dello zodiaco celeste toccando il punto più basso dell’orizzonte: i giorni sono i più corti dell’anno e le notti più lunghe fino a quando il sole riprende verso il 21 del mese a ricrescere in cielo. Fino dai tempi più antichi si interpretava questo momento come una morte e rinascita simbolica del sole e anche di ogni essere vivente, momento rappresentato molto bene dalla mitica figura dell’Uroburo, il serpente che si mangia la coda simbolo dell’eternità.
La circolarità del tempo è implicita anche nell’etimo del nome latino annus: gli antichi Romani solevano usare la particella an per circum -intorno. Da an è derivato l’arcaico annus con significato di circolarità e annulus- l’anello: annus è dunque l’anello del tempo, il moto circolare della eterna rigenerazione, come dice Aristotele “ciò che è eterno è circolare e ciò che è circolare è eterno”.
Per la rinascita bisogna prepararsi e quindi il mese di dicembre è quasi tutto occupato da un periodo chiamato Avvento.

“Vigilate dunque, perché non sapete quando il padrone di casa ritornerà…
Perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi lo dico a tutti: vegliate!” (dal Vangelo di Marco 13,35-37)


Il richiamo costante nel tempo dell’Avvento è quello di vigilare, di essere svegli, di uscire dal sonno. Non è il sonno fisico del corpo, bensì quello della mente e del cuore che ci impedisce di essere consapevoli. AVVENTO dal latino AD-VENTUS significa “la venuta” e nella Roma pre-cristiana significava l’ingresso una volta l’anno della divinità nel tempio ad essa consacrato. E’ il tempo in cui la nostra parte spirituale rinasce sotto forma di un Bambino Divino e trova il suo posto nel tempio del nostro cuore per ridarci vita e speranza. L’Avvento è il tempo del buio più profondo prima del Solstizio d’Inverno, il Natale, La Ri-nascita. E’ formato da 4 settimane perché il quattro è il numero sacro dell’elemento Terra, elemento fondamentale per la reincarnazione.
Il quattro è anche numero di completezza: 4 i lati del quadrato (la solida base)
4 i punti cardinali che ci danno riferimento spaziale
4 le stagioni (primavera, estate, autunno e inverno)
4 gli elementi (terra, acqua, fuoco e aria)
4 i testi sacri della tradizione cristiana (Vangeli) e anche di quella indù (Veda)
4 le età della vita (infanzia, adolescenza, maturità e vecchiaia)

Il quattro dunque simboleggia la totalità terrestre che è anche la totalità destinata a perire;
per questo in Giappone la parola shi significa sia quattro che morte.
La tradizione ci insegna a ricordare tutto questo con il rito della corona dell’Avvento fatta con 4 candele che verranno accese una alla volta ogni settimana fino a che il cerchio si chiude a Natale. In queste quattro settimane vi sono quattro feste che ritengo importante ricordare:

la prima è quella di S. Saturnino che altri non è che il dio Saturno al quale erano anticamente dedicate le feste dei Saturnali celebrati nella Roma imperiale tra il 17 e il 23 dicembre. L’origine di questa festa si perde nella notte dei tempi ed è per alcuni collegata alla mitica Età dell’Oro su cui aveva regnato Saturno. Di certo Saturno è un pianeta del nostro sistema solare che governa una costellazione zodiacale, quella del Capricorno, segno di questo periodo dell’anno. Saturno è associato a tutto ciò che è oscuro e freddo: viene rappresentato come un vecchio dalla lunga barba, con un mantello dal cappuccio e un bastone, che diventò poi l’immagine mitica di Babbo Natale. Saturno porta la saggezza dell’esperienza e la forza di resistere alle difficoltà della vita, per questo è il simbolo di questo momento stagionale e i suoi doni sono aiuti per la crescita interiore e la consapevolezza. Il suo nome è anche Vecchio Saggio e dalla sua immagine prendono forma tutti gli archetipi dei Maestri come appunto Babbo Natale, Mago Merlino, l’Eremita dei Tarocchi, S. Ambrogio, S.Nicola, ecc.

Altra festa che si colloca nella seconda settimana d’Avvento è quella dell’Immacolata Concezione, o meglio della dea Anna, dea della rinascita. Questa festa antichissima testimoniata in Oriente fin dal principio del secoloVIII è ispirata al Protovangelo di Giacomo, un vangelo apocrifo che narra episodi della vita di Maria e della sua famiglia.
Si narra che il padre di Maria, Gioacchino, uomo molto ricco e pio, non aveva figli e che sua moglie Anna ne fosse molto addolorata. Un giorno Anna indossò gli abiti da sposa sebbene ormai fosse avanzata in età e scesa nel giardino si mise a pregare lamentandosi della sua sterilità. Un angelo le apparve e le disse “Anna, Anna, il Signore ha ascoltato la tua preghiera e tu concepirai e partorirai, e si parlerà della tua prole in tutto il mondo”. Secondo questo testo Anna avrebbe concepito Maria senza intervento umano così come Maria concepirà poi Gesù. E’ interessante sapere che il nome Anna deriva dall’ebraico Hannah che significa “grazia” e che i latini veneravano una divinità lunare chiamata Anna Perenna, dea che presiedeva alla riproduzione vegetale e umana. Durante la sua festa, che cadeva in marzo, tutti si abbandonavano alla promiscuità sessuale ricollegandosi agli antichi riti di fecondità della Dea Madre preistorica. Anna deriva anche dal verbo annare, ovvero “passare da un anno all’altro” ed è quindi la personificazione femminile dell’anno così come in India la parola sanscrita anna indica l’essenza vitale del Cosmo, l’energia primaria che sazia ogni essere. Anna viene rappresentata come una donna anziana e rugosa che ad ogni luna si rinnova diventando una graziosa giovinetta e questo suo aspetto di Vecchia Saggia è la controparte femminile di Babbo Natale, impersonata dalla Befana. Nel giorno della Befana finiscono le 12 Notti Sante iniziate la notte di Natale e si bruciano le cose vecchie per iniziare il nuovo ciclo di vita.

Altra santa legata alla rigenerazione è S. Lucia, nel cui nome ravvisiamo facilmente la parola Luce dal greco luke e dal latino lux, lucis, santa che si è sovrapposta alla dea italica Lucina, dea della luce e perciò (dato che la nascita è il momento in cui vediamo la luce) protettrice del travaglio e del parto. Era onorata in dicembre con l’accensione delle candele che aiutano a vedere nei momenti di buio e infatti S.Lucia è la protettrice degli occhi e della vista. S.Lucia è patrona di Siracusa, città legata alla dea Artemide dea lunare della Luce, e un grande santuario ne ricordava l’importanza, santuario che si trovava proprio nel cuore della città, l’isola di Ortigia dove ancor oggi i siracusani danno vita ad una grande processione con il lancio di colombe, animali sacri appunto ad Artemide.

Le antiche dee legate alla ri-nascita si danno appuntamento nella festa delle feste, il Natale, momento in cui ogni famiglia si riunisce intorno all’abete sempreverde addobbato, simbolo dell’albero della Vita. Per i pagani l’albero era il simbolo del dio che sostiene e alimenta il cosmo, il collegamento tra Terra e Cielo. Gli antichi sacerdoti e sacerdotesse ritenevano che la divinità non potesse essere onorata che in radure tra gli alberi e non al chiuso di un tempio. E così il maestoso abete, considerato, come la quercia, un re della foresta veniva decorato con candeline accese per le 12 Notti Sante da Natale all’Epifania e propiziare così la rinascita spirituale. Quasi tutte le tradizioni natalizie sono ancora legate al culto solare e lunare pagano perché è difficile estirpare nel cuore della gente la potente forza simbolica delle antiche credenze. La nascita di Gesù è ormai noto che non avvenne il 25 dicembre, ma che fu sovrapposta alla festa solstiziale nel tentativo di cancellare le usanze popolari. Il Bambino Gesù nel presepe porta tuttavia ancora ben evidente dietro al capo una aureola a forma di sole, nel ricordo ancor vivo di questo momento di rinascita stellare. Ed è proprio la Buona Stella, la stella cometa, che conduce gli uomini di Buona Volontà verso la Luce, ricordando a tutti noi che è possibile ricominciare dopo ogni periodo buio e difficile.

Note: Articolo di Elys

Bibliografia:
Alfredo Cattabiani “ Calendario” Mondadori Ed.
Alfredo Cattabiani “Lunario” Mondadori Ed.
Alfredo Cattabiani “Planetario” Mondadori Ed.
Alfredo Cattabiani “ Erbario” Rusconi Ed.
Patricia Monaghan “Figure di donna nei miti e nelle leggende” Red Ed.
Anthony S. Mercatante “Dizionario universale dei miti e delle leggende” Newton e Compton Ed.
Joseph Campbell “Le figure del mito” Red Ed.
J. Chevalier e A. Gheerbrant “Dizionario dei simboli” BUR Ed.
Selene “Dizionario dei nomi” SIAD Ed.
Roberto Fattori “Feste pagane” Altaj Ed.
Shahrukh Husain “La Dea” EDT Ed.
Claire Llewellyn “ Santi e angeli” EL Ed.
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