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I PILASTRI DELLA TRADIZIONE AVALONIANA
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Le Stazioni del Ciclo
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Leggendo...
IL CONFRONTO
E' il tempo del Confronto, il momento di affrontare le scelte del nostro Cammino...
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Ynis Afallach Tuath |
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L'INCANTATA LEGGENDA DEI FRUL |
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Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 13:53 - 3336 Letture |
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Mastro Frul narra… In un giorno di un tempo di molti anni fa,
in un’epoca della quale l’uomo ha ormai perso memoria,
Ulm il Signore dell’acqua, decise di recarsi sulla terra,
per vedere come viveva il popolo creato da suo padre Finur:
il popolo degli uomini.
Giunto a destinazione vide che quella gente soffriva d’indicibili sventure,
e continue sciagure lo colpivano inesorabilmente.
La stessa Madre Terra languiva, non riuscendo più a produrre nemmeno
il minimo indispensabile per sopravvivere.
Ulm si rese subito conto della gravità della situazione
e si recò immediatamente dall’amico più anziano, l’infinitamente saggio e sapiente,
Sauro della foresta, Drago d’Acqua Nonno Fisignato.
Quest’ultimo gli spiegò come il male che opprimeva la Madre Terra
derivasse dall’ingordigia dei suoi stessi abitanti,
che attingevano ad essa senza ritegno né rispetto alcuni,
incuranti di ringraziare per quanto ricevuto,
dimentichi degli insegnamenti delle antiche stirpi.
Per questo motivo Ella era ormai giunta al limite delle proprie risorse
ed era indispensabile agire tempestivamente,
prima che fosse troppo tardi per fare alcunché.
Apprese queste notizie Ulm si recò nella terra di Valar, da Mudavar,
signore di tutti gli dei allora conosciuti,
gli spiegò la situazione e chiese il suo aiuto.
Mudavar, ascoltatolo attentamente, decise di partire subito alla volta
della terra di Valarisien, dove si ritirò nella grotta della sapienza d’Orisien.
Lì rimase per tre giorni e tre notti dopodiché,
ritornato a palazzo fece chiamare Ulm, che giunse prontamente al suo cospetto.
Mudavar gli raccontò della visione avuta nella grotta:
la Madre Terra era prosperosa e fertile, brulicante di creature gioiose e allegre
che si occupavano di risanare ogni ferita che le fosse stata inferta.
Durante la visione ebbe chiaro quale fosse il da farsi,
avrebbero creato degli esseri magici in grado di correre in soccorso della Madre Terra
e del popolo degli uomini ogni qualvolta ce ne fosse stato bisogno.
Queste creature dovevano possedere le forze della natura presenti nella terra di Valar.
Gliele avrebbero donate Ulm Signore dell’Acqua, Finur,
suo padre, Signore del Fuoco; la sorella Rulè Signora dell’Aria
e infine Lauvin Signora della Terra.
Ulm corse dal padre, nel castello situato all’interno del vulcano Nur,
e gli raccontò tutto con molta enfasi.
Finur accettò con piacere di dare il suo aiuto.
Per trovare la sorella Rulè invece dovette mettersi in viaggio verso la terra d’Ariaw.
La Signora dell’Aria era alla ricerca di una pianta rampicante dalle facoltà eteree
che cresce solo sul monte Ariawin.
Ulm giunse quindi alla sommità del monte dove trovò Rulè
intenta a raccogliere foglie dalla pianta che era cresciuta su di un gigantesco masso,
di colore rosso e a forma di cuore.
Quando vide il fratello gli andò incontro felice con l’aiuto dell’amico vento,
volteggiando e piroettando, atterrandogli accanto e abbracciandolo forte.
Spiegato il motivo della visita, Rulè accettò di aiutarlo con l’entusiasmo che le era abituale.
Finirono insieme di raccogliere le foglie e si diressero verso casa del padre.
Giunti in vista del vulcano Nur, Ulm si accomiatò dalla sorella e proseguì verso il regno di Lauvin,
che prende il nome dalla Signora della Terra.
Improvvisamente, dal nulla, emerse un’enorme parete verticale
fatta di una roccia dello stesso colore della terra, sulla cui sommità,
incastonato nella roccia, spiccava un gran portone costruito con un minerale sconosciuto e,
davanti ad esso, un poggiolo sospeso nel vuoto.
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