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Ynis Afallach Tuath

Sono tre le armonie che tengono insieme tutte le cose...
Sabato, 20 Marzo 2010 - 10:24 - 1610 Letture
Triadi Bardiche Prosegue con questo articolo la serie di studi sulle triadi bardiche chiamate TRIOEDD DEWIANETH CYMRY.
La triade che abbiamo deciso di analizzare è quella che così recita:

Sono tre le armonie che tengono insieme tutte le cose:
l'armonia dell'amore e della giustizia
l'armonia della verità e dell'immaginazione
e l'armonia degli Dei e la necessità.


Introduzione alla Triade.

In molte abbiamo visto in queste armonie il concetto di equilibrio tra delle forze che sembrano opposte tra di loro, ma che a ben pensarci non lo sono nel senso stretto del termine, e che in questa particolare triade tengono insieme aspetti fondamentali della nostra esistenza, ma che anche sappiamo non essere le uniche, infatti durante il nostro Cammino siamo in grado di percepirne delle altre.
In ogni caso qui ci soffermiamo ad analizzare tre equilibri fondamentali che nella giusta proporzione mantengono l'equilibrio tra il nostro cuore e la nostra mente.
Ecco perché l'armonia delle cose, dovrebbe presupporre l'integrazione di ogni esperienza vissuta che in ogni caso diventa parte integrante del nostro modo di essere.
In esse dovremmo riuscire a percepire la fluidità, sollevando i veli dell'illusione, e arrivando all'unità delle cose, ben al di là quindi delle semplici apparenze, giungendo così alla sintesi degli opposti nel Divino. Sono tutti aspetti che si intrecciano tra di loro come "fibre dorate e scintillanti" e che si manifestano nelle cose nascoste dell'Universo, dove vengono peraltro anche intessuti gli schemi che guideranno le nostre vite, e che comprendono "quelle regole" con le quali dovremmo armonizzarci per permetterci di proseguire sul Sentiero dell'anima.

Da una citazione di Goethe:
"ho conosciuto persone fortunate,
fortunate per la completezza del loro essere.
Anche la cosa più piccola, purché sia completa può, nella sua natura, essere felice e soddisfatta".

Tutto è governato da un'unità di forme infinite che regolano l'ordine e l'armonia interiore, anche dello spirito e dell'anima, ma con questo non dovremmo pensare all'ordine e all'armonia che vengono imposte dall'uomo, che in realtà nel tentativo di assecondare la natura ad un ordine proprio non fa altro che portare squilibrio sulla terra e le cui conseguenze nefaste sono ormai manifeste.
Ormai quasi tutti noi seguiamo dei ritmi artificiali che ci condizionano e ci allontanano dal "sentire armonico" della Natura, forse per noi è difficile, oggi come oggi, comprendere fino in fondo la forza dell'Armonia, in ogni caso però possiamo aprirci a lei fiduciosi in noi stessi e nella nostra esistenza. Proviamo a pensare allo spirito e all'anima come a un giardino: la vita di oggi ci può rendere sterili e noiosi, oscurando in noi i nostri talenti e capacita, ma se sappiamo, invece, coltivare i nostri valori interiori, facendoli crescere giorno dopo giorno, allora potremmo renderci conto che anche "un giardino dall'apparenza selvatico è in realtà un giardino con l'anima".
L'unione è Armonia, cooperazione o fusione di parti distinte tra di loro, ad esempio l'equilibrio insito nella passione è l'equilibrio esistente tra le necessità mentali, fisiche e spirituali che soddisfiamo per sentirci interi e completi. Alla fine anche l'uomo è un prodotto dell'Universo, e l'Universo è energia, e l'energia è informazione e quindi talvolta Armonia può anche significare che non sempre tutto è perfetto e in equilibrio; talvolta anche il Caos può produrre Armonia, se il singolo è spinto dalla creatività individuale e dal desiderio di servire l'intero!
Quindi in realtà potremmo anche parlare di Armonia nel caso in cui ogni elemento ha un'interazione energetica con l'ambiente che lo circonda in quanto l'Energia è circolare e l'equilibrio spirituale di questa Triade è dato anche dal saper dare e saper ricevere, due aspetti dello stesso processo ad espressione del fatto che tutto è interconnesso.
L'Armonia cercata anche studiando i miti, perché essi ci parlano il linguaggio dell'anima, che altro non è che il linguaggio dei simboli e dei sogni e attraverso il quale abbaino anche iniziato il viaggio della completezza e dell'integrità, che ci permette nel contempo di essere generosi ma anche di occuparci di noi stessi, proprio perché equilibrio e armonia sono le chiavi che ci permettono di essere stabile nella vita.
Quindi la capacità di rimanere fedeli alla nostra vulnerabile interezza, tenendo così legati esterno e interno, visibile e invisibile, noto e sconosciuto, temporale ed eterno, vecchio e nuovo, così che il nostro Viaggio sia un continuo atto di trasformazione.
Questo per ricordarci che noi stessi siamo "Armonia", facendola crescere dentro di noi, mantenendoci in pace con noi stessi e fiduciosi nella vita. Portiamo quindi l'Armonia dentro di noi e non saremo mai soli e soprattutto non perderemo tempo a cercarla al di fuori.

Analisi dei versi
Passiamo ora all'analisi dei diversi elementi che compongono la Triade

Sono tre le armonie che tengono insieme tutte le cose:
l'armonia dell'amore e della giustizia.


Sappiamo bene tutti come l'Amore a volte non sia giusto, ma cos'è in realtà l'Amore? Si tratta di un sentimento che va al di là delle considerazioni fisiche e materiali, trascende, è libero, è forte, ci indica lo scopo della vita e la sua è una forza che può essere devastante o risanatrice, anche se in genere lega, unisce e porta alla nascita di una nuova vita.
Nasce dai nostri cuori e si riversa su tutti noi, senza differenze, si manifesta per la natura, l'arte, la cultura e soprattutto verso la fine della nostra vita per le potenze divine. Ma sappiamo anche quanto può essere ingiusto e come può renderci la vita difficile, quando diventa insaziabile, egoista ed egocentrico, oppure come può trasformarsi in odio e smania di possesso dell'altro, quante volte "ingiustamente" l'essere umano ferisce ( e si fa ferire ) il partner solo a causa di paure inconsce che albergano all'interno del suo cuore.
Probabilmente perché ci sia armonia tra amore e giustizia la base di partenza è l'amore per se stessi ( non parliamo ovviamente di egoismo ) perché questo significa rispettare la propria dignità, riservando così al nostro io più profondo la dovuta attenzione e il giusto riconoscimento senza però cadere nell'autocompiacimento, ma semplicemente riconoscendo ciò che siamo, quello che possiamo fare, motivandoci così dall'interno in modo poi da poter affrontare la vita con entusiasmo, senza così deludere le nostre inclinazioni, perché le persone che amano sono felici e le persone felici si aprono al mondo con un cuore pieno di amore e quindi il mondo stesso ci mostrerà i suoi lati migliori.
Sono sensazioni che noi sperimentiamo continuamente, quante volte ci è capitato di sentire qualcosa ancora prima di percepirla a livello conscio, aprendoci così alla consapevolezza dell'altro. E' una penetrazione di energie diverse, che creano un rapporto che può essere tra Spirito e Materia, tra madre e figlio, tra cultura e ambiente, fra amanti e comunque tutto regolato da un equilibrio che porta all'Armonia di un amore sostenuto dall'istinto e dalla volontà.
Talvolta l'amore non è solo un legame tra uno o più aspetti, ma possiamo anche considerare che l'Amore Universale rappresenta la capacità di entrare in un rapporto significativo con il nostro ambiente, di provare compassione e un senso di legame con il mondo che ci circonda, conservando il nostro io aperto alle diverse esperienze. L'amore è nella nostra anima, e quando questo sentimento entra nella nostra vita si risvegliano in noi dimensioni sconosciute, quando noi amiamo e permettiamo agli altri di amarci diventiamo sempre più parte del Wyrd. Non abbiamo più paura e il nostro cuore si nutre facendo diventare reali l'intimità.
L'amore rappresenta la nostra natura più profonda e che lo vogliamo o no, ognuno di noi è alla sua costante ricerca, talvolta però scegliamo strade sbagliate per soddisfarne il bisogno e questo poi ci fa comprendere che non sempre l'amore è giusto. Fin da piccoli impariamo ciò che è giusto e ciò che non lo è, quindi il senso della giustizia in fondo non è un sentimento innato in noi, ma ci viene in gran parte instillato ed è da qui che poi derivano senso del dovere e della responsabilità. Impariamo ciò che è bene e ciò che è male e così crescono anche le aspettative nei nostri confronti da parte degli altri, aumentando così anche i nostri sensi di colpa. Armonia invece dovrebbe significare la nostra capacità di non giudicare gli altri e far invece fluire l'amore verso gli altri, lasciando scorrere gli avvenimenti e le opportunità della vita. Ma non sempre riusciamo a farlo, perché qualcuno può averci fatto molto male, oppure perché vecchi sensi di colpa e rancori, riaffiorano lentamente e ci fanno sprofondare, rinverdendo sentimenti negativi da cui poi è difficile liberarsi.
Dimostriamo alle persone ciò che siamo realmente, togliamoci le maschere, e cerchiamo di amare e di farci amare anche quando magari non lo meritiamo, perché sono proprio quelli i momenti in cui c'è più bisogno di amore.
Giustizia e amore collegati spesso dal perdono, un processo che richiede molto tempo; un movimento ciclico che ci permette di lasciar cadere tutti i veli dell'apparenza facendo sì che le esperienze passate, se viste nella giusta luce, ci possono tornare utili sia nel presente che nel futuro. Giustizia e amore sono in armonia quando riusciamo a vedere noi stessi riflessi nel volto dell'altro e quindi non abbiamo pregiudizi di nessun genere, andando così al di là delle apparenze e delle convenzioni sociali, perché adesso ci interessa anche conoscere la realtà dell'altro, comprendendone le ragioni e le motivazioni.
In ogni caso dobbiamo rimanere in grado di usare la ragione, la capacità di capire e conoscere, utilizzando il nostro intelletto che è comunque in grado di avere pensieri razionali permettendoci così di affrontare situazioni nuove o difficili. Dovremmo essere in grado di rimettere le cose al loro posto cercando di "vivere in armonia con questo ordine universale e averne cura per mezzo delle nostre preghiere di ringraziamento, perché se l'Armonia viene a mancare, allora la vita non procederà facilmente" (antico detto egizio).
Ecco perché anche chi ci ama ha la facoltà di ferirci nel profondo, perché quando ci apriamo all'amore diamo anche all'altro la possibilità di entrare nella nostra vita e quindi ci esponiamo a lui. C'è sempre un labile confine tra amore e giustizia, le ferite possono arrivare dopo anni e le cicatrici del passato possono essere difficili da sanare, ecco allora che l'amore non è più giusto ma si trasforma in amarezza e risentimento, attraverso la "scura valle della disperazione".
Ma riuscendo a superare questi momenti bui raggiungeremo un nuovo piano dell'esistenza dove l'amore può e deve tornare a crescere. Altre volte l'amore non è giusto perché ci può ferire nell'intimo e farci sprofondare nel nulla per cui anche la sua forza viene meno perché nel nostro cuore ci sono le ferite di rapporti passati che però non ci devono far dimenticare come questi può rinascere a nuova vita permettendo così il sorgere della comprensione. Comprensione che è preziosa perché quando ci sentiamo compresi e capiti ci sentiamo a casa.
Alla fine l'amore deve trovare in se stesso la sua ragione di esistere e quindi non potrà mai né essere posseduto, né perduto, anche perché il cuore dell'uomo non è mai nato definitivamente ma l'amore è il continuo nascere della creatività dentro e fuori di noi.
Dobbiamo però ricordare che se doniamo solo amore,ma non lo sappiamo anche ricevere, allora perdiamo l'equilibrio dell'anima, dobbiamo allora anche essere generosi con noi stessi, per accogliere l'amore che ci circonda perché questo non dovrebbe mai essere un peso, ma un risveglio e il senso di una conoscenza antica, alla fine la persona amata dovrebbe essere lo specchio in cui riflettete la nostra anima. Ed ecco perché l'amore per essere giusto non deve mai essere competizione, possessività o contratto, ma al contrario dovrebbe essere condivisione, ricordandoci allo stesso tempo che noi siamo i detentori del libero arbitrio e che le nostre scelte hanno un peso di cui un giorno saremo chiamati a rispondere, visto che comunque tutto quello che facciamo agli altri prima o poi lo vivremo interiormente.
Quindi importante sarebbe saper amare al di là della paura, amore per tutti come una sola famiglia, perché siamo un solo pianeta, un solo popolo, una sola razza, ecco perché l'amore dovrebbe essere equilibrio, così come in equilibrio dovrebbe essere la giustizia perché se riusciamo a fare questo riusciremo anche a non fare mai del male, ad alleviare le pene degli altri e offrire gentilezza senza secondi fini. L'amore dovrebbe riuscire a farci parlare con fiducia, in modo armonioso senza farci ferire l'altro, la persona con cui interagiamo, senza giudicare e senza cercare vendetta, privi vi ogni debolezza perché ricordiamo come l'Armonia, nasce quando non ci sono elementi che stridono.

L'Armonia della verità e dell'immaginazione.

Quante volte nella ricerca della verità abbiamo defraudato quella parte di noi che invece ha il desiderio di librarsi libera e senza costrizioni. Verità e immaginazione forse è difficile armonizzarle nella società di oggi, in cui tutto viene codificato e deciso e a cui noi dobbiamo adeguarci, per non sentirci emarginati. La verità delle cose, non sempre comoda, anche perché questo vuol dire avere la capacità di accettarla e spesso la verità è una realtà alquanto scomoda, e allora ecco che le subentra l'immaginazione che la modifica a nostro piacimento, a volte unicamente per saziare il nostro egoismo!'
Ma chi è che decide alla fine qual'è la verità! Quello che per noi può essere verità per gli altri non lo è affatto, allora per adeguarci occorre modificarla, ma in questo caso la possiamo ancora chiamare verità? Se riuscissimo ad eliminare tutte le frasi fatte e le convenzioni che ci vengono imposte dagli altri, allora troveremmo le nostre verità iniziando così a sperimentare una maggiore intuitività, in modo che non cercheremo più verità di copertura, senza indagare di persona sulla validità di queste affermazioni.
In realtà la verità non è mai bianco o nero, ci sono sempre più dinamiche da considerare, ha molte sfaccettature e si presenta sotto forme diverse e ognuno di noi ha il diritto di esprimere la sua verità attraverso il modo in cui vive la vita, anche perché quando riusciamo ad accettare la verità di una determinata situazione, allora comprendiamo chiaramente anche il passo successivo da fare. Questo pur sapendo che a volte la verità può anche essere pesante, perché interiormente sappiamo esattamente ciò che in realtà crea squilibrio e disturbo. Riguarda forse un po' il concetto di maschere che abbiamo analizzato in altri momenti e che in realtà rappresentano i ruoli che abbiamo deciso di svolgere nel corso della nostra vita e che non sempre sono maschere positive, anzi spesso riflettono ciò che deve essere guarito in noi.
E sono maschere che possono essere tolte solo quando chi le indossa, consapevole dei propri errori, chiede aiuto e allora guardando dentro noi stessi, possiamo decidere di liberarcene eliminando così la disarmonia. Dobbiamo riuscire ad essere consapevoli della verità ed essere pronti ad accogliere sensazioni, impressioni e sentimenti, aprendoci spontaneamente a uno stato di attenzione e osservazione che ci permetteranno di fare esperienza delle impressioni e di dare avvio al pensiero da cui nasce l'immaginazione.
Anche quest'ultima è vitale ed essenziale, rappresenta la forza creatrice dell'individuo riuscendo a creare ciò che la nostra mente non riesce a cogliere, essa ci apre a nuove possibilità. È vitale, e ci trasporta in un mondo fatto di possibilità e creatività, ci allontana dalla monotonia, attraverso essa una situazione ormai stagnante può cambiare all'improvviso, facendola diventare inedita e affascinante, risvegliando così tutte quelle possibilità latenti che sonnecchiavano sotto la superficie della nostra mente. Ecco perché verità e immaginazione dovrebbero unirsi armonicamente perché attraverso questo movimento sinergico riusciamo a trovare nuove forze impegnandoci e risvegliandoci come mossi da un'ondata di nuova energia, perché attraverso l'immaginazione possiamo utilizzare immagini significative come punti di riferimento. E questo perché nella vita quotidiana scorgiamo realtà ben precise che negli stati mentali immaginativi non troviamo. Forse nella realtà non esiste una vera e propria linea divisoria fra quello che è dentro di noi e ciò che sta al di fuori e questo perché l'immaginazione in realtà è soprattutto un'interazione tra il mondo materiale esterno e quello interno a noi stessi e questo perché non necessitiamo di linguaggi che rispecchiano questa complessità, abbiamo bisogno della nostra razionalità ma anche di quella scintilla carica di magia che ci trasporta nell'immaginario e dal quale a volte potremmo trovare risposte e consigli; è attraverso l'immaginazione che riusciamo a comunicare con il nostro Sé superiore, scavando in esso possiamo scoprire lezioni e messaggi che ci guidano in maniera intelligente verso la strada della comprensione.
Ricordiamo anche come l'immaginazione possa essere in realtà una grande amica dell'ignoto che continuamente chiama e libera la potenza del possibile, attraverso il quale dovremmo stringere in un unico abbraccio Natura, Divinità, mondo umano e sovrannaturale. In ogni caso l'immaginazione ha bisogno di flessibilità e misura, altrimenti potrebbe indurire e cristallizzare la verità nel mondo esterno.
"Affascinante è vedere come un ragno dei licosidi costruisce la sua ragnatela tra due fili d'erba, così quando il vento giunge, la tela si piega insieme all'erba fino al suo cessare, poi si rialza e ritrova il suo punto di equilibrio."
Una bella immagine per simboleggiare l'armonia tra la verità della mente e l'immaginazione; immaginazione, talvolta fatta di pensieri rapidi che possono volare ovunque in qualsiasi momento e che per diventare reali e veri devono portare a realizzare questo nostro invisibile mondo interiore diventando così strumento prezioso per la nostra identità e i nostri sentimenti. Consideriamo quindi l'immaginazione come la forza che illumina e risveglia i nostri desideri portandoci così alla scoperta del nostro sé, perché può rappresentare una visione genuina della nostra natura, perché non rimane una superficie, ma una lente attraverso la quale percepiamo la realtà.
E' capace di trasportarci al di là dei mondi noti ed è attraverso essa che impariamo a creare e a crescere, ad abbandonare i nostri vecchi schemi facendo sì che nuovi orizzonti si possano delineare e diventare reali e veritieri. Alla fine l'immaginazione sta al centro della fiamma della Creazione e dovremmo percepirla come un dono per l'essere umano che attraverso essa ha un ruolo attivo nel gioco della vita vera.
Chiaramente non dobbiamo abbandonare le realtà della vita vera altrimenti potrebbe essere percepita come una fuga dalla realtà oggettiva, quindi ecco l'importanza dell'armonia tra questi due aspetti; così anche in età adulta la nostra capacità creativa non corre il rischio di inaridirsi facendoci recuperare la fantasia propria dei bambini, dando acutezza alla nostra mente, permettendoci di viaggiare in qualsiasi punto dello spazio-tempo. Infatti quante volte abbiamo creato delle nostre verità semplicemente immaginandole come già esistenti, certo a volte è difficile, però questo non esclude che non dobbiamo cercare di realizzare i nostri sogni.
E' meraviglioso vivere una vita appassionata e realizzata, spesso avere un sogno, crederci e cercare di realizzarlo ci fa sentire vivi!
Infatti come sarebbe vivere senza un pizzico di fantasia, immaginare è importante, ci dà uno scopo e allo stesso tempo ci aiuta a sfidare noi stessi, perché verità e immaginazione si fondono nel momento in cui prendiamo coscienza della nostra interezza rendendoci conto delle molteplici dimensioni del mondo in cui viviamo.

L'armonia tra Dei e necessità

Ricercare l'equilibrio tra la nostra parte spirituale e quella più materiale convergendo quindi a una giusta proporzione tra la Devozione al Sacro e le esigenze terrene ricordando che noi siamo Spirito, ma anche materia e viceversa. L'importante sta nel comprendere quale siano le vere necessità e ciò che invece è solo brama di possesso.
Gli Dei ci giudicano, ci proteggono indicandoci la strada e sostenendoci nelle scelte, durante il nostro Cammino, però lasciano a noi la possibilità di decidere. Esiste il libero arbitrio che è fondamentale nelle scelte che facciamo. Talvolta però non riusciamo a volgere la nostra attenzione alle risorse dell'anima e quindi non sempre le necessità dell'uomo sono pure, dovremo fermarci e cercare di comprendere che le nostre capacità spirituali, in realtà, sono molto più grandi di quanto potremmo immaginare. Forse se non ricorressimo agli Dei solo in base alle nostre necessità, probabilmente accetteremmo più facilmente anche il Divino che è dentro ognuno di noi e la nostra "connessione" con tutte le cose visibili e invisibili che permeano la nostra esistenza. Talvolta le necessità che ci fanno pensare al Divino sono abissi profondi, in cui precipitiamo e che ci fanno sentire un dolore infinito senza speranza o quasi! Ma non dimentichiamo che anche il dolore ha la sua funzione, se lo facciamo nostro e riusciamo a viverlo faremo anche in modo di trovarci in un attimo fuori dal tunnel.
Proviamo ad immaginare quali forme di energia si celano dietro alla parola Divinità! Le possiamo analizzare sia da un punto di vista materiale, fossilizzandoli così in una forma mentis che non muta nel tempo, oppure possiamo trarne l'antica sapienza percependoli intorno a noi. Proviamo a conoscerli con lo sguardo innocente dei bimbi, con il loro stupore, inglobandoci nella totalità della vita, facendoli così diventare creature tra le creature, fornendo così loro la giusta importanza nello schema della Vita!
Armonizzare questi due aspetti potrebbe significare metterci in relazione con la dimensione del Sacro celebrando e ringraziando per i doni che gli Dei ci hanno concesso; forse alla fine non abbiamo bisogno di nessun tramite per celebrare la nostra unione con gli Dei, siamo noi stessi l'offerta il dono da offrire alla Divinità per entrare in comunione con il Cosmo. Dovremmo ricordarci del Divino per ogni forma di vita, in quanto sempre a nostra disposizione per fortificarci nella comprensione e nella nostra crescita personale, facendolo così diventare parte della nostra routine quotidiana, visto che la sua presenza può portarci a uno stato di pace, calma e consapevolezza della potenza superiore che gli è propria.
E' grazie al Divino che possiamo sentirci centrati ed equilibrati soprattutto se ci rivolgiamo agli Dei con il cuore, con l'amore, non dimenticandoci di offrire il nostro ringraziamento per tutto ciò che riceviamo da loro. Quindi armonia, equilibrio e amore ci permetteranno di liberare la nostra mente da schemi razionali che la condizionano, permettendo al Divino di arrivare a noi. Non dimentichiamo poi che in tutte le sue manifestazioni è qualcosa che esiste di per sé, e quindi tutto ciò che esiste e si manifesta nella realtà, appartiene, proviene e ritorna al Divino, oceano e origine di ogni cosa!
Proviamo allora a liberarci della nostra materialità, uscendo dalla dimensione spazio-temporale per aprirci alla luce e alla trasparenza fino a diventare noi stessi parte integrante del tutto. E soprattutto, abbiano notato tutti, analizzando quest'ultima Armonia come sia importante non considerare la necessità di rivolgerci agli Dei sono nei momenti di bisogno. Come diceva Fayry, necessità e Dei sembrano essere un binomio nel quale io ti do (il culto) a finche tu mi dia (il favore che ti chiedo), invece giustamente il rapporto con il Divino dovrebbe essere un flusso armonico che permea la nostra esistenza perché esso è ovunque e quindi l'armonia degli Dei dovrebbe essere l'armonia che regna nell'operare, nell'essere, nel sentire divino che permea e fa esistere ogni cosa. E da qui la necessità di godere di tale armonia, condividerla, donarla e soprattutto farne semplicemente parte.
Ecco perché dobbiamo allora ricollegarci alle Antiche Armonie attraverso le quali connettersi al Divino è qualcosa di naturale, senza per forza chiedere qualcosa in cambio. Come scrive Sri Aurobindo "liberare la coscienza dalle migliaia di vibrazioni mentali, vitale e fisiche sotto cui giace sepolta, allora vi sarà gioia" Alla fine libertà che ci fornirà la consapevolezza del divino dentro e fuori di noi permettendoci così di creare l'armonia finale tra noi e il divino!
Forse siamo noi che alla fine li manteniamo vivi con le nostre storie personali, grazie alle quali abbiamo la possibilità di vedere ciò che si muove dentro di noi proiettandolo nelle Divinità, nelle loro caratteristiche, facendoci fare così un percorso che è già stato fatto prima di noi da altri, riappropriandoci così di qualcosa che alla fine ci appartiene da sempre. Ecco allora che possiamo riflettere sulla nostra vita e su noi stessi! L'essere umano possiede opportunità e capacità illimitate per creare ciò che produce il suo bene e il bene degli altri, possiamo trovare la pace, l'armonia nel riconoscimento del nostro legami e della nostra unione con il Divino, perché onorando il Divino che è anche dentro di noi riusciremo a creare un nostro sentiero personale che ci porterà a comprendere tutto ciò che è sacro.
Forse anche perché alla fine le Divinità ci chiedono una cosa sola: di aprire il nostro cuore in modo che tutto ciò che cerchiamo verrà da sé!

Conclusioni.

Mi piace pensare all'equilibrio come all'accettazione di tutto quello che rappresenta la totalità e all'arrivo dell'Armonia nell'istante in cui riusciamo a capire e a onorare tutte le lezioni che apprendiamo nel corso della nostra esistenza. Lezioni che la nostra mente può bloccare o aiutare, incoraggiare o rifiutare, proprio perché noi reagiamo a tutte le esperienze piacevoli o mino che siano, utilizzando la nostra capacità di scelta determinandone così l'esito finale. Tutta la nostra esistenza, con tutti i mondi visibili e invisibili che la compongono, ci offre una moltitudine di scelte, offrendoci così quotidianamente delle lezioni che ci fanno capire quanto i nostri pensieri siano diversi gli uni dagli altri, senza però negare che per raggiunger equilibrio e armonia, dobbiamo comprendere come essi derivino dalla verità e non dalla menzogna. Sta a noi, come esseri senzienti, investire nell'armonia e lo possiamo fare solo sforzandoci di capire e di ascoltare, anche perché un solo momento negativo può frammentare l'intero e la serenità dell'anima.
L'Armonia è un investimento che noi facciamo e che viene costantemente nutrito dai nostri pensieri e dalle nostre parole, il sentiero dell'Armonia sul quale dovremmo muoverci, anche se non è sempre facile, è un modo per esprimere la nostra essenza nella vita, di risplendere attraverso il nostro modo di porci. Questo perché dobbiamo riuscire a comprendere che non siamo una parte separata dall'Universo, ma che al contrario ne siamo parte integrante, e quindi anche liberi di creare bellezza, armonia e amore, perché se sappiamo creare ciò allora possiamo anche contare sull'appoggio della Natura, a cui siamo legati da un vincolo di parentela indissolubile. Questa comprensione deve partire dall'interno del nostro io più profondo, diventando una condizione in cui pensiero e azione agiscono in sinergia, permettendoci di avvicinarci alla Fonte originaria; intrinseco nella via dell'Armonia è il principio del dare e ricevere, proprio perché tutto scorre e possiede una propria polarità che non sempre vuol dire opposizione, ma al contrario significa complementarietà, ben al di là del concetto semplicistico di bene e male. Perché anche quello che noi non vogliamo vedere, rimane poi intrappolato, ignorato e incapace di ogni cambiamento in quanto non viene riconosciuto e allora deve essere portato alla luce, attraverso la nostra attenzione e il nostro cuore, perché a volte facciamo difficoltà a comprendere che la dualità possa esistere, talvolta non percepita o capita, e allora subentrano i timori; comprendendola invece, comprendiamo come non sia così temibile. Anzi ci fa arrivare a capire il quadro completo della situazione, facendoci così abbandonare ogni tipo di paura e pregiudizio portandoci alla focalizzazione dell'unione tra spirito, mente e corpo che ci permetterà di comunicare in armonia con il Tutto.
"Questo Universo è come un oceano dall'equilibrio perfetto: non puoi sollevare un'onda qui senza scavare un vuoto altrove. La somma totale dell'Energia dell'Universo è identica da un capo all'altro. Se lo prendi qui, lo perdi altrove" Swami Vivekananda.
Impariamo allora ad ascoltare i messaggi sottili dell'ambiente, troviamo l'equilibrio e l'armonia quando gli opposti che si agitano in noi, trovano la loro stabilità, e se anche onde di eventi successivi ne incresperanno la superficie poco importa, perché sappiamo che gli opposti in realtà sono complementari e insieme formato la faccia di una stessa medaglia: la vita.
Costituito da armonie che tengono insieme aspetti fondamentali della nostra esistenza, anche se non sono gli unici, e che nella giusta proporzione mantengono l'equilibrio del nostro io più profondo con la parte più fredda e razionale rappresentata dalla mente, quindi fondamentalmente equilibrio tra cuore e raziocinio, comprendendo quali sono le nostre reali necessità. In definitiva teniamo presente che anche se sembrano concetti opposti tra di loro, in fondo non sono antagonisti, ma la loro sinergia fa si che si completino a vicenda in modo tale che sia l'equilibrio che l'armonia possano esistere ed esprimersi durante il nostro cammino su questa Terra.

Note: Analisi a cura del Gruppo di Studi Ynis Afallach Tuath.
Articolo redatto da Barbara- Berkana sulla base delle discussioni del gruppo di studio 'Ynis Afallach Tuath'.
Un particolare ringraziamento (in ordine alfabetico): Alessio, Argante, Berkana, Euphorbia, Elys, Fairy, Gwen, Kendra, Leilana, Marin, Sylesia.

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