AVALON TRIBE ON FB

 

CURRENT MOON


CURRENT MOON

 

I PILASTRI DELLA TRADIZIONE AVALONIANA

 

Siam Fate di Lago...

 

Le Stazioni del Ciclo



Leggendo...

IL CONFRONTO

E' il tempo del Confronto, il momento di affrontare le scelte del nostro Cammino...

 

Menu Categorie

 

Cerca


 

Ynis Afallach Tuath

ARTU' E/O ARVIRAGUS
Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 18:42 - 2666 Letture
Ciclo Arturiano Premettiamo che,secondo gli storici Gilda e Beda, nei periodi di grave crisi le tribù britanniche eleggevano un leader che denominavano ARTHWYR, (orso esaltato, in riferimento al dio Orso dei Celti)...

...di qui la confusione con il personaggio storico che vogliamo
introdurre: ARVIRAGUS e il più noto Arthur, il cui vero nome era
assai probabilmente Athrwyr, e che venne rivestito del titolo di
Arthwyr (davvero impropria casualità…).
IL nome gaelico pittico di questo re era apparentemente
Arc-Wyr-auc (il capo del popolo dell'orso) dove la "c" gaelica diviene "t" in pittico e gallese, ritornando così ad ArtWyr, cioè un nome che assai facilmente nei secoli avrebbe potuto essere oggetto di confusione e di un singolare accavallamento
di personalità, senza poi considerare che anche ad Arviragus venne
attribuito il titolo di Arthrwyr.

Riguardo all'identificazione storica di Arthur Pendragon potremmo
prendere in considerazione l'idea di intraprendere numerose strade.
Ci sono santi che vengono collegati alla leggenda arturiana
(Sant'Arthmael*), oppure guerrieri vissuti nel V-VI sec. dopo Cristo
che ben si adatterebbero a vestire i suoi panni.
Sono abbastanza numerose le fonti contenenti riferimenti alle sue
battaglie più famose, il suo nome, accenni al contesto storico, i
siti "leggendari".
Ciononostante questa breve tesi vuole invece soffermarsi su altri
aspetti della figura di Artù.
La presenza di un saggio del calibro di "Mago Merlino" a corte, il
legame che ancora oggi esiste tra il sito archeologico di Cadbury
Castle nel Somerset e la mitica Camelot, il ritrovamento della
presunta sepoltura del re a Glastonbury, lo stretto collegamento con
la leggenda del Santo Graal, ebbene, questi elementi ben si
adatterebbero ad un altro Pendragon vissuto però molto prima del
nostro Artù (Athrwyr-Arthur) storico del V sec. d.C.

S'intende che probabilmente non tutte le caratteristiche del re
della leggenda siano attribuibili ad una sola figura storica
realmente esistita, bensì che sia stata la somma delle due
personalità ad originare tale mitico personaggio.

Ci troviamo nella Britannia del I sec. d. C. I sassoni non sono
ancora un problema. Il nemico è rappresentato da Roma. Il ricordo
dell'invasione da parte delle legioni di Cesare è ancora vivo nella
memoria delle tribù meridionali, non sono passate che pochissime
generazioni.
Siamo al tempo della regina Boudica (Boadicea, Boudicca).
I romani sono di nuovo alle porte.
L'antica religione pagana legata al culto della Madre Terra e ai
Druidi è ancora praticata, ma il Cristianesimo ha già iniziato a
diffondersi…
E' un'epoca di cambiamenti.
In questo scenario si muove il nostro ARVIRAGUS.

Arviragus era figlio di Cunobelinos e fratello del re-guerriero
Caradoc* (Caractacus). Fu proprio quest'ultimo a guidare i Siluri
(una delle tribù della Britannia) in battaglia contro i romani. Fu
Caradoc ad assumere il titolo onorifico di Pendragon, anche se
sarebbe dovuto spettare al fratello maggiore, e a combattere con
lui, per nove anni, contro Roma.


IL PENDRAGON
La guerra contro Roma fu lunga e difficile per entrambe le
controparti. Nella speranza di portare la pace, l'allora imperatore
romano Claudio offrì nel 45 d.C. la propria figlia Genuissa in sposa
ad Arviragus. Durante una tregua di sei mesi, i due si sposarono a
Roma.
Unitamente al fratello, Arviragus e la giovane sposa ritornarono in
Britannia, insoddisfatti però dei termini della pace. E così la
guerra continuò per altri sette anni.

Caradoc fu infine sconfitto nel 52 d.C. nei pressi di una non
menzionata fortificazione nel Galles centrale. Fu a questo punto che
Arviragus gli succedette come Pendragon, ed ecco la nascita di un
nuovo elemento di confusione tra Artù e Arviragus.


ARVIRAGUS E CAMELOT
Per quel che concerne poi il collegamento tra Cadbury e Arviragus,
esso viene documentato dalle "Cronache del Kent".
Ivi si racconta che quando i romani sbarcarono presso Portus
Lemanis, l'attuale Lympne, il re britannico Arviragus abbandonò
Dover per trovare infine rifugio presso l'altura fortificata di
Cadbury.

Nella "History and Chronicle of Scotland" (di Hector Boece), si
narra poi della conquista da parte di Vespasiano di una corona e di
una meravigliosa spada durante l'assedio a Cadbury e della
sottomissione di Arviragus a Claudio proprio presso questa
fortificazione del Somerset.

Arviragus si pose così come sovrano cliente di Claudio, del quale,
ricordiamo, aveva sposato la figlia Genuissa, ed esercitò il suo
potere proprio da Cadbury.


IL GRAAL
Secondo la leggenda il Graal venne portato in Britannia da Giuseppe
di Arimatea, ovvero il mercante che mise a disposizione del Cristo
il proprio sepolcro.
Qui l'unico elemento incerto è il tempo. Si narra, infatti, che
Giuseppe arrivò nella futura Glastonbury attorno al 60 d.C. Doveva
quindi essere o un uomo molto anziano o, se fosse stato coetaneo di
Gesù, almeno un sessantenne, età invidiabile all'epoca…
In ogni caso, si narra che nel 63 d.C. Arviragus concesse al
sant'uomo circa 580 ettari di terra.
Fu così fondato il monastero sul quale poi sorse l'attuale abbazia,
ed attorno al quale nacquero tutte le leggende legate al Graal e a
Re Artù.


LA TOMBA
Arviragus regnava dunque abbastanza indipendentemente rispetto a
Roma, e questo, alla lunga, portò a nuovi scontri con i romani.
Dobbiamo qui introdurre gli scavi effettuati dall'archeologa Lesile
Alcock presso Cadbury Castle. Essi portarono alla luce i resti di un
vero e proprio massacro, con il rinvenimento dei resti di circa
trenta cadaveri: uomini, donne e bambini.
Noi sappiamo che nel 70 d.C. la fortificazione venne distrutta dai
romani.
Potremmo di logica supporre che anche Arviragus sia perito nel corso
di tale scontro e che i suoi resti siano stati seppelliti con quelli
della consorte proprio nei pressi del monastero di Giuseppe
d'Arimatea. Arviragus non si era invero convertito, ma si era
dimostrato benevolo nei confronti del santo e dei suoi seguaci, è
quindi logico supporre che questi avessero acconsentito di buon
grado a concedere una sepoltura pagana vicino al loro monastero
cristiano.
Ecco dunque a chi appartenevano i resti ritrovati a Glastonbury dai
monaci nel 1100.

Infine Merlino.
In questo caso non posso che supporre che un re Britanno pagano
avesse al suo seguito un druido che gli facesse da consigliere. Non
ci sono purtroppo fonti a cui far riferimento, ma pare ovvio e
naturale che non tutti i druidi fossero stati uccisi dai romani
durante la prima invasione della Britannia. Fu, infatti, in quel
frangente che venne perpetrato il massacro dei saggi che risiedevano
sull'Isola di Mona, l'attuale Anglesey.

Concludendo, è assai probabile che gli elementi caratterizzanti la
figura di Re Artù provengano non da un personaggio storico, bensì da
due.
Per certi aspetti si fa riferimento al re del I sec d.C., per altri
al re del V. La figura storica sulla quale si sommano tutte le
caratteristiche è quindi quella del V sec d.C., ma non vanno
trascurati quegli elementi della leggenda che così palesemente
appartengono alla tradizione pagana del I sec d.C.

Argante
-Arc'Hant Afallon Alarch-
ARTU' E/O ARVIRAGUS | Login/crea un profilo | 0 Commenti
I commenti sono di proprietà dei legittimi autori, che ne sono anche responsabili.






Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato
sotto una Licenza Creative Commons.

© Ynis Afallach Tuath, 2014/2015
Sito internet con aggiornamenti aperiodici, non rientrante nella categoria Prodotto Editoriale.
Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso degli autori e senza citare la fonte.
Tutti i lavori pubblicati sono protetti dalla legge n. 633 e s.m.i. in tutela dei diritti d'autore.
Tutti i loghi e marchi in questo sito sono di proprietà dei rispettivi proprietari. I commenti sono di proprietà dei rispettivi autori.
Questo sito è stato creato con MaxDev, un sistema di gestione di portali scritto in PHP.
MD-Pro è un software libero rilasciato sotto la licenza GNU/GPL Visualizzate le nostre news usando il file backend.php
Il tema grafico è stato creato da Isobel Argante. Webmaster Nemea del Lago.

Powered by MD-Pro