Ynis Afallach Tuath

INTRODUZIONE AL CICLO LUNARE AVALONIANO

Articoli / Lunologia
Inviato da Argante 18 Gen 2009 - 14:52

Un tempo, quando le notti erano buie, immerse a tal punto nelle tenebre da scatenare gli incubi più temibili e stimolare le paure più profonde, unica luce nell’oscurità era la Luna.
Luna, attraente e misteriosa, venerata ed invocata da poeti e cantori: la sua bellezza ed il suo fascino non si sono mai persi e perdurano tuttora nel cuore e nell’animo di molti, pagani e non.


Sicuramente germoglio è difficile pensare che l’ascendente esercitato da essa su di noi si trovi solo nella fantasia; basti pensare al fenomeno delle maree: ogni volta che la Luna passa su un meridiano, solleva miliardi di metri cubi di acqua… ma è proprio di questo elemento che è composto il 65% del nostro corpo!
Per questo motivo è importante armonizzarsi con i suoi cicli, con l’influenza che esercita su di noi e sulla nostra vita; studiare la Luna ci aiuta a comprendere meglio noi stessi.

Il ciclo lunare, come ben sappiamo è diverso da quello solare. Un mese lunare sinodico(1), infatti corrisponde a 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 2,9 secondi, e un anno lunare, composto da dodici lunazioni, conta 354 giorni, 9 ore e 48 minuti.
Nel corso dell’anno solare si verificano da dodici a tredici lunazioni; sebbene ciascuna di esse segua con precisione lo stesso schema, la situazione molto diversa a cui essa presiede in relazione al ritmo molto più lento del sole, le conferisce un carattere individuale. Ogni lunazione, quindi, ha i suoi influssi specifici, che saranno analizzati in questo corso principalmente dal punto di vista celtico e avaloniano. Prima di iniziare però, è importante apprendere alcuni concetti basilari per una migliore comprensione.


IL CONCETTO DEL TEMPO DEI CELTI

L’unica testimonianza archeologica del calcolo del tempo delle popolazioni celtiche è costituita dal cosiddetto Calendario di Coligny, circa centocinquanta frammenti di bronzo di un antico calendario nel territorio dei Galli Ambarri, rinvenuto a Coligny, nel Dipartimento dell’Ain (Sud della Francia), sul fondo di un pozzo.
Esso presenta sessantadue mesi, di cui due intercalari, coprendo un periodo di cinque anni. I due mesi intercalari ricorrono all’inizio e a metà del ciclo quinquennale. La sua decifrazione è ancora per la maggior parte incompleta, ma ciò che è stato possibile capire dalla sua struttura generale è il principio dualistico alla base della misurazione del tempo. Principio, questo, applicato sia al ciclo solare (giorno e notte, estate e inverno), che a quello lunare.
Si giunge quindi al concetto del Tempo Sacro, il ciclo all’interno del quale esiste lo Spazio Sacro. Come è stato appena spiegato, nella visione celtica del mondo la struttura del tempo dipende, come quella dello spazio (che può essere approfondita nel libro di Kondratiev), dal fondamentale dualismo Giorno-Notte che è all’origine di tutti i fenomeni. Il ciclo primario, l’Anno (bleidni), è suddiviso in una metà giamos, oscura, che inizia a Samhain, e una samos, luminosa, che inizia a Beltane. La metà giamos viene per prima poiché l’inconscio precede il conscio, la gestazione nascosta nel buio uterino precede la nascita, e così l’inverno (Geimredh) è visto come una gestazione dell’estate (Samradh) – nel conto celtico un “giorno” inizia al tramonto, poiché la luce diurna “emerge” dalla notte. Così Samhain è anche Capodanno. Se ogni metà viene ulteriormente suddivisa in quarti otteniamo due nuove stagioni: primavera (vesrâ), che inizia ad Imbolc, nella metà giamos, e Raccolto o Autunno (methâ), che inizia a Lughnasad, nella metà samos.
Il passaggio da un’unità dominata dal Dio o dalla Dea ad un’altra, costituisce una sorta di cerniera che non appartiene a nessuna delle due. In un’area del genere ci si trova al di fuori delle normali condizioni di spazio-tempo, e più direttamente alla portata dell’infinito potenziale che giunge dall’Altromondo. Per quanto riguarda il simbolismo dei colori, se i principi samos e giamos, Dio e Dea, sono rappresentati da bianco e nero, l’elemento che li divide e marca il cambiamento dall’una all’altra e viceversa è indicato dal colore rosso . Kondratiev ipotizza che questo avvenga perché il rosso è associabile sia all’alba che al tramonto. Probabilmente è una giusta osservazione, ma io sono convinta che il motivo principale della scelta di questo colore sia da attribuire al suo forte legame con i maggiori momenti che rappresentano le cerniere della Vita: Nascita e Morte. E’ semplice capire perché il rosso sia associato alla nascita, dato il palese collegamento con il mestruo e il sangue del parto. La perdita di sangue nelle donne, inoltre, avviene in concomitanza con la morte dell’ovulo, che ci collega dunque al concetto di morte. E comunque da sempre il rosso è legato alla morte, come dimostra l’ocra rossa rinvenuta nelle sepolture preistoriche. Anche in Grecia, ad esempio, tutti i cibi di colore rosso erano soggetti a tabù, tranne che durante le festività in onore dei morti. Rosso, Bianco e Nero erano dunque colori sacri (e non solo per i Celti) e sono anche i colori principali della nostra tradizione. Le feste trimestrali, quindi, possono essere viste come fattori rossi nelle metà nera e bianca dell’anno. In questo modo il rosso diviene indicatore dell’influsso dell’Altromondo. Più sono grandi le unità congiunte da una tale festa, più è potente quell’influsso nel corso della festa stessa; Samhain, il passaggio da un anno all’altro, è la festa più potente e importante delle quattro; Beltane, cerniera tra le metà giamos e samos dell’anno, è seconda per importanza; Imbolc e Lughnasadh sono al terzo posto.
Le quattro stagioni possono essere viste come i quarti del cerchio tracciato dalla croce celtica, ma ovviamente non sono le uniche pietre miliari da commemorare nel Tempo Sacro, poiché vi sono altri tre cicli che si dispiegano nel corso dell’anno:
- il Ciclo degli Eventi o Ciclo della Tribù (cerimonie originate da fatti storici che consolidano l’identità tribale;
- il Ciclo del Sole (Equinozi e Solstizi);
- il Ciclo della Luna.

Quest’ultimo ha un significato più intimo, in relazione con lo sviluppo psichico e spirituale di ognuno di noi. La Luna è più vicina alla Terra rispetto al Sole, è visibile più che altro di notte, tempo dell’inconscio governato dalla Dea, e serve da Specchio del Sé, dandone un’immagine riflessa, allargata e chiarificata, con le sue sensazioni, i suoi desideri consci e le pulsioni inconsce. Seguendo la luna nelle sue fasi durante tutta la ruota dell’anno, riuscirete ad affinare la vostra sensibilità agli influssi sottili dell’ambiente sulle vostre funzioni psichiche, e scoprirete una nuova abilità di utilizzare tali energie per portare avanti i vostri progetti a lungo termine.
Ogni lunazione ha delle caratteristiche proprie, che analizzeremo mese per mese nei prossimi articoli.
Intanto comunque, diamo uno sguardo ai mesi riportati nel calendario di Coligny, con associati i nomi delle lune assegnati da Kondratiev:

Metà oscura dell’anno (giamos)
Samonios - 30 giorni - Ottobre/Novembre - Luna della Scogliera (Samhain)
Dvmannios - 29 giorni - Novembre/Dicembre - Luna della Marea
Rivros - 30 giorni - Dicembre/Gennaio - Luna del Cervo
Anagantios - 29 giorni - Gennaio/Febbraio - Luna del Diluvio (Imbolc)
Ogronios - 30 giorni - Febbraio/Marzo - Luna del Vento
Cvtios - 30 giorni - Marzo/Aprile - Luna della Lacrima di Sole

Metà luminosa dell’anno (samos)
Giamonios - 29 giorni - Aprile/Maggio - Luna del Falco (Beltane)
Simivisonnos - 30 giorni - Maggio/Giugno - Luna dei Fiori
Eqvos - 29 giorni - Giugno/Luglio - Luna del Dio Ardente
Elembivios - 29 giorni - Luglio/Agosto - Luna della Lancia (Lughnasad)
Edrinios - 30 giorni - Agosto/Settembre - Luna del Salmone/Luna della Collina dei Bardi
Cantlos - 29 giorni - Settembre/Ottobre - Luna della Collina dei Bardi/Luna del Cinghiale

Mesi intercalari
Ciallos - 30 giorni
Qvimon - 30 giorni

Come vedete, non è possibile associare con esattezza le lunazioni ai mesi solari, dunque, per una migliore correttezza non verranno mai usati appellativi come “Luna di Gennaio”, per non trarre in inganno il lettore. Spesso infatti, può accadere che la Luna di Gennaio, così come comunemente la si intende, si mostri nella sua fase più matura a Febbraio, mentre la Luna Piena osservabile nel mese di Gennaio appartiene invece alla Lunazione “di Dicembre”.

Un altro piccolo appunto: nell’interpretazione del significato dei mesi, verrà presa in considerazione solo una parte dei vari termini, e cioè tutto il nome ad eccezione della particella finale -os, presente in tutti i mesi del calendario. E’ quindi probabile che nei prossimi articoli troverete riferimenti ai mesi privi di questa particella, ad esempio Samon al posto di Samonios, o Ogron al posto di Ogronios, ma ciò per voi non dovrà essere fonte di alcuna confusione.

I VOLTI DELLA LUNA

Anche la Luna, durante il suo ciclo, ci mostra una fase oscura ed una luminosa. Analizziamo adesso tutti i suoi volti, e gli influssi che ognuno di essi esercita su di noi, tenendo presente che questi sono tanto più forti e manifesti nelle persone del segno zodiacale in cui la luna si trova nello specifico mese che si starà prendendo in considerazione.


Le lune

LUNA NUOVA O NOVILUNIO


luna nuova o novilunio

In questa fase la luna si trova in congiunzione con il sole (quindi nella sua stessa direzione ed anche nella sua stessa costellazione) per ciò non è visibile dalla Terra.
È la luna che è morta e si prepara a rinascere, che attende temporaneamente oltre i veli di mostrarsi nuovamente ai nostri occhi. È duplice, poiché rappresenta ad un tempo ciò che è morto e ciò che si prepara a rinascere. Essa sancisce l’inizio del mese lunare, e ci dona una forte energia rinnovatrice, dando un vero e proprio slancio vitale.
La Luna Nera è la più adatta alla divinazione, all’incontro con gli antenati e i defunti, è un momento di trasformazione e sublimazione, l’oscurità da cui germinano nuovi progetti, e celebra il matrimonio sacro tra maschile e femminile, durante il quale, come abbiamo visto, sole e luna si incontrano, entrando in congiunzione. Non bisogna sottovalutare questa fase: è uno dei momenti in cui gli opposti di incontrano ma l’energia di questa unione è nascosta, è interiore.
Questa è anche chiamata la Fase della Strega, ed è associata nel ciclo femminile alla fase della mestruazione, un momento di grande rilascio di energie, durante il quale affiorano le emozioni, gli istinti primordiali, le intuizioni, che rendono difficile accettare il mondo esterno. Spesso, infatti, ci si sente irritabili e scontrose, e perciò è importante assecondare il bisogno di ritirarsi nella propria interiorità per riconnettersi al proprio sé, celebrando il momento sacro della morte del nostro corpo e preparandoci alla rinascita, quando il primo spicchio di luna tornerà a mostrarsi nel cielo stellato.

LUNA CRESCENTE


luna crescente

In questa fase possiamo osservare una luna giovane, appena rinata, ed è associata alla Dea nel suo aspetto di Fanciulla; questa è infatti chiamata la Fase della Vergine, ed è associata nel ciclo femminile al periodo che segue la mestruazione e precede l’ovulazione, durante il quale il corpo, libero dalle forti energie della mestruazione, torna leggero e giovanile.
Quando la luna ci mostra questo volto, l’energia in atto è di espansione, di crescita, di potenziamento, di affermazione, va dall’esterno verso l’interno, attirando, attraendo. Infatti è opportuno fare attenzione alla dieta alimentare, perché questi sono i giorni in cui si ingrassa più facilmente, ma anche quelli in cui è favorito, ad esempio, il taglio dei capelli per rinforzarli.
È consigliabile in questo periodo avviare concretamente nuovi progetti e nuove idee, o eseguire qualsiasi operazione magica con lo scopo di attirare, accrescere o rafforzare, sfruttando l’energia che questa luna ci dona in tutti i campi della nostra vita.
Il periodo della Luna Crescente può essere diviso in tre fasi:
Luna Umida: umida come la terra bagnata, come il ventre materno, come il sangue della vita di cui è coperto un bambino appena nato. Ed è appunto in questo stato che la luna si trova, appena nata nel cielo. L’umidità indica fertilità, fecondità, nutrimento, rigonfia e permette la crescita.

Primo Quarto: la luna è in quadratura con il sole, ed è possibile osservarne la metà perfetta. Questo è il periodo dell’affermazione: dopo aver iniziato un progetto, è in questa fase che esso si afferma e viene incoraggiato a proseguire la sua crescita, a continuare ad espandersi fino ad arrivare a manifestare la sua pienezza. È il momento di rendere manifeste le iniziative maturate, di presentarle al mondo per ottenerne il consenso e l’accettazione.

Luna Calda: questa è l’ultima fase della crescita, quasi associabile all’adolescenza, durante la quale ragazzi e ragazze si sviluppano rapidamente nell’arco di un tempo relativamente ridotto. L’energia è in piena espansione e va verso tutte le direzioni, è dinamica, e sviluppa ardore, focosità, intensità, che producono una precisa volontà di conquista e di successo.

LUNA PIENA O PLENILUNIO(2)


luna piena o plenilunio

In questa fase la luna è in opposizione con il sole, e ci mostra il suo volto pienamente illuminato. I due astri sono allineati, e la loro forza d’attrazione congiunta provoca l’alta marea, travolgendo anche noi stessi. Anche questo è un momento di unione degli opposti, stavolta manifesto, e tanto potente da influire sulla realtà in cui viviamo ogni giorno.
La Luna Piena rappresenta la massima pienezza, il culmine della realizzazione e dell’appagamento; se prima l’energia era interiore, ora raggiunge la sua piena manifestazione all’esterno, ed è così che noi ci sentiamo. I progetti sono in pieno svolgimento e danno il massimo dei frutti, realizzando i nostri obiettivi. Tutto esce allo scoperto, si manifesta nella sua completezza, e riceviamo i riconoscimenti e le gratificazioni per ciò che abbiamo portato avanti. Questa Luna è fonte di ispirazione, purificazione e guarigione, e ci riempie di questa pienezza, facendoci dono delle sue energie traboccanti di cui possiamo caricarci, e che vengono spesso impiegate per operazioni magiche: dalla raccolta delle erbe, alla purificazione dei cristalli, da incantesimi di bellezza, a quelli di guarigione, ma anche di fertilità, di fiducia in se stessi, di fortuna..
In queste notti migliaia di persone si riuniscono per celebrare quest’abbondanza, per invocare la Luna nel suo aspetto di Madre generosa, tenendo in vita le Antiche Tradizioni. Questa è appunto chiamata Fase della Madre, e corrisponde nel ciclo femminile al periodo dell’ovulazione.

LUNA CALANTE


luna calante

La Natura ci insegna che nulla può crescere ed espandersi se nel frattempo qualcos’altro non decresce e muore, lasciando il posto al nuovo. Dopo aver raggiunto la massima maturità quindi, anche la luna inizia il suo lento declino, insegnandoci a non temerlo, a viverlo con serenità, persino a cercarlo quando capiamo che è il momento. Questa è la Fase dell’Incantatrice, che nel ciclo femminile corrisponde al rilascio dell’ovulo non fecondato. Si va dall’interno verso l’esterno: è una fase di rilascio di energie, che se non ben incanalate, lasciano nervose, depresse e arrabbiate. È importante rivolgere l’attenzione all’interno, alla propria interiorità, concentrandosi sul proprio sé e sulla spiritualità. La Luna Calante ci aiuta a lasciarci indietro ciò che non ci serve più, a tagliare rami ormai secchi, ad allontanare cattive abitudini, ad integrare in noi ciò che abbiamo imparato lasciando andare tutto il resto.
Il periodo della Luna Calante può essere diviso in tre fasi:

Luna Secca: secca come la terra non più fertile, come un grembo che ha visto troppi inverni per poter procreare ancora. La secchezza porta restringimento e riduzione, ed è proprio questo il tipo di energia che la Luna ci dona in questo periodo. Favorisce la compattezza, l’essenzialità.

Ultimo Quarto: la Luna si trova nuovamente a 90° dal sole, ma nella parte opposta a quella del primo quarto. È il momento propizio per il vaglio, la cernita e la scelta, per l’individuazione di ciò che bisogna allontanare o eliminare da se stessi, per superare e dimenticare. Essa ci dona una migliore capacità di discernimento, e con il suo aiuto potremmo fare le scelte più azzeccate.

Luna Fredda: è la fase esattamente contraria a quella della Luna Calda, ed è qui che le energie congelano, mozzano, immobilizzano, bloccano, frenano. Questo è il periodo adatto ad incantesimi di protezione, ad esorcismi, a troncare relazioni ormai infruttuose.


IL CICLO LUNARE AVALONIANO

Il Ciclo Lunare Avaloniano, può essere paragonato, in piccolo, al Ciclo Solare. Ecco un breve schema esemplificativo:


specchietto

Per quanto riguarda la corrispondenza tra stazioni e fasi, lo schema non è da considerarsi fisso e immutabile. Tutti i passaggi dall’una all’altra fase avvengono in maniera fluida, si compenetrano a vicenda. Seguendo mensilmente il ciclo lunare, così come per quello annuale, vi accorgerete che potreste apprendere un vostro personalissimo modo di sentire la luna, oppure potreste scoprire che ogni lunazione sarà differente dall’altra, insegnandovi ad ogni ciclo delle lezioni che vi potrebbero essere molto utili. Dovete imparare a non sforzarvi di sentire i cicli così come “dovrebbero” essere, ma a sforzarvi di capire come VOI li percepite, come loro si manifestano a voi e a voi soltanto. Solo così riuscirete a comprendervi meglio, è infatti questo lo scopo del nostro studio: fornire strumenti per un percorso di conoscenza interiore ed autoguarigione.

Durante le notti di Novilunio, lasciamo che le nostre energie interiori ci pervadano, preparandoci ad un nuovo inizio. Rechiamoci al Tor e visualizziamo la discesa nelle profondità del nostro essere, dove troveremo il nostro calderone dell’ispirazione, lasciamo che Cerridwen e le Morgen cantino per noi, sussurrando al nostro spirito, mettendo in moto le sacre energie di trasformazione e cambiamento. Visualizziamo tutto ciò che abbiamo già appreso mescolarsi e fondersi, realizziamo il nostro potere femminino di creazione e distruzione, riempiamoci del calore del ventre della Madre, della grotta in cui siamo discesi. Accettiamo ciò che siamo, ciò che abbiamo fatto e ciò che ancora vogliamo realizzare, preparandoci così per riaffiorare, con la Luna Crescente. Durante il Primo Quarto, potreste visualizzarvi alla Fonte Bianca, circondata dai noccioli in procinto di fiorire. Osservate l’acqua della fonte scorrere, e lasciatevi trascinare da essa, lasciate che vi consigli, che vi mostri ciò di cui avete bisogno. Osservate i piccoli cerchi e spirali formati dalla corrente, e iniziate a percorrere il sentiero a spirale della sacra collina, Chalice Hill, alla cui cima vi troverete durante la Luna Piena. Questo sarà il momento dei bilanci, perfetto per ringraziare la Dea del vostro Raccolto Lunare. È qui che potete sdraiarvi osservando la luna e lasciandovi pervadere dalla sensazione di pienezza, appagamento e realizzazione che questa Luna dona; ricordate di trovarvi sul ventre gravido della Madre, fertile e traboccante, e così è che dovreste sentirvi. Poi, durante la Luna Calante preparatevi a ridiscendere verso la Fonte Rossa, che raggiungerete all’Ultimo Quarto, per poi dirigervi nuovamente verso la grotta. Lasciate alle vostre spalle tutto ciò che non vi serve più, fatevi forti delle lezioni appena apprese, preparandovi così, nuovamente, ad un nuovo ciclo.


IL CALENDARIO ARBOREO CELTICO

L’idea di un calendario arboreo risale ad Edward Davies, un antiquario del XIX secolo, che derivò l’idea dall’Ogygia di Ruairí Ó Flaitheartaigh. L’Ogygia, scritta nel XVI secolo, riporta alcune informazioni relative alla scrittura ogamica (per lo più desunte dal Libro di Ballymote) e stabilisce una relazione fra le varie lettere di quella scrittura e una serie di alberi e arbusti da cui quelle lettere avrebbero tratto i nomi. Ma non fa nessun riferimento ad eventuali calendari.

Robert Graves, nel suo libro “La Dea Bianca” ha ulteriormente ricostruito questo calendario, e questo lavoro, nonostante le origini ambigue, rappresenta tutt’oggi un punto fermo attorno al quale, comunque, ruotano diverse altre interpretazioni, tra cui, ad esempio, quelle di John King3 e di Riccardo Taraglio(4).
Secondo Graves, i Celti utilizzavano un calendario lunare composto di tredici mesi di ventotto giorni ciascuno, per un totale di soli 364 giorni. Restava quindi un giorno intercalare, il 23 dicembre, vigilia del solstizio d’inverno, giorno nefasto perché moriva l’anno, momento rappresentato dal tasso, l’albero della morte. Il giorno seguente invece, 24 dicembre, momento del solstizio e della rinascita del Sole (divenute le cristiane celebrazioni del Natale come nascita del Bambino Divino), era presieduto dall’abete rosso, l’albero del parto. Questi due alberi aprivano (Ailm, l’abete rosso) e chiudevano (Idho, il tasso) l’anno, mentre le altre tre vocali alboricole erano assegnate alla guardia dei due equinozi e dell’altro solstizio: Onn (O), la ginestra o ginestrone per l’equinozio di primavera; Eadha (E), il pioppo bianco per l’equinozio d’autunno; e infine Ura (U), l’erica, per il solstizio d’estate. Questi alberi non erano assegnati a caso ai vari momenti cardine dell’anno, ma dominavano il periodo che coincideva con l’apice del loro ciclo di crescita annuale.

Per quanto mi riguarda, credo sia abbastanza difficile poter risalire tanto facilmente alla vera origine del calendario arboreo, ed è comunque difficile districarsi fra le varie interpretazioni, ammesso che tra di esse ve ne sia una che sia più veritiera delle altre.
Per questo motivo non farò uno studio approfondito comparato al ciclo lunare, ma in qualche articolo comunque mi soffermerò su alcuni aspetti importanti che legano indissolubilmente una particolare pianta a una particolare lunazione, senza seguire nessuna interpretazione, ma basandomi semplicemente sulle proprietà della pianta e, a volte, sull’etimologia e sulla mitologia.

Testo scritto da Jlandra.
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NOTE:
1) Il mese sinodico è il tempo che impiega la Luna per riallineare nuovamente la sua posizione con il Sole e la Terra dopo aver compiuto una rivoluzione intorno a quest'ultima: si può anche definire come il tempo che intercorre tra un novilunio e quello successivo. Può essere indicato anche con i termini di lunazione o rivoluzione sinodica.

2) Le energie della Luna Nuova e della Luna Piena si avvertono non solo nel giorno preciso in cui esse si manifestano, ma anche uno o due giorni prima e dopo il culmine della fase. In genere i loro influssi sono avvertibili per circa 3 o 4 giorni.

3) John King, The Celtic Druids Year. Seasonal Cycles of the Ancient Celts.

4) Riccardo Taraglio, Il Vischio e la Quercia. Spiritualità Celtica nell’Europa Druidica.


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