Ynis Afallach Tuath

IL MELO E L’IMMORTALITA’

Articoli / citazioni
Inviato da Argante 02 Giu 2009 - 18:33

Questo breve brano tratto dal magnifico libro di Robert Graves ‘La Dea Bianca’, cerca di rispondere con poche e semplici parole ad una questione che spesso mi è stata posta in questi anni di vita dell’Isola, ovvero perché mai proprio il melo e non un altro albero o frutto sia legato alla morte o, per altri versi, all’immortalità…

La risposta la traggo testualmente proprio dalle parole stesse di Graves:

“Il legame del melo con l’immortalità è antico e assai diffuso in Europa. Cosa significa ‘mela’ (apple)? Secondo l’Oxford Dictionary l’etimologia è ignota, ma il termine attraversa tutta l’Europa in direzione nord – ovest, dai Balcani all’Irlanda, in una forma che in quasi tutte le lingue si avvicina ad ‘apol’. (…) Ma perché questo frutto, anche se è il più appetitoso dei frutti selvatici che crescono sugli alberi, ha rivestito una così straordinaria importanza mitica? (Ricordiamo la mela offerta da Paride alla Dea più bella, ma anche le mele di Avalon, la mela di Eva….)




Il bandolo della matassa si trova nella leggenda dell’anima di Curoi, che era nascosta in una mela; quando il frutto fu tagliato dalla spada di Cuchulainn, <<la notte cadde su Curoi>>. Infatti, se si taglia una mela orizzontalmente, ciascuna metà ha al centro una stella a cinque punte, simbolo di immortalità, che rappresenta la Dea nelle sue 5 stazioni, dalla nascita alla morte e di nuovo alla nascita. Rappresenta anche il pianeta Venere (e la mela era sacra alla Dea Venere), adorato come Espero, la stella della sera in una metà del frutto, e come Lucifero figlio del mattino nell’altrà metà”.


Testo tratto da
‘La Dea Bianca’
di Robert Graves
Adelphy

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