Ynis Afallach Tuath

-3- le iniziazioni di Gwion Bach e del Viandante secondo Il Cammino del Ramo d’Argento

Articoli / I Mabinogion e altri testi gallesi
Inviato da Argante 01 Ago 2009 - 17:38

- terza parte -
LE TRASFORMAZIONI: LA LONTRA E IL SALMONE

dal precedente articolo: Il secondo passo ora consiste nel prendere in considerazione le trasformazioni di Gwion, una alla volta, per conoscere quelli che abbiamo chiamato “gradini” che portano alla Consapevolezza e che compongono il viaggio del Viandante, di colui o colei che voleva, nell’antichità, divenire un Saggio, un Druido. Questo percorso prevedeva la conoscenza e la sperimentazione degli elementi, in cui spirito e corpo vengono iniziati ai misteri dell'eterno. Tutti i Misteri legati alla formazione dei poeti sciamani, chiamiamoli così, erano strettamente connessi agli elementi e si riallacciano alla sperimentazione di diverse forme animali, appartenenti a tutti gli elementi.



La seconda trasformazione: salmone e lontra

La seconda trasformazione del percorso iniziatico che stiamo analizzando è quella che vede Gwion trasformato in Salmone e Ceridwen che lo insegue sotto forma di Lontra.

Il Salmone è un simbolo importantissimo, sia nella tradizione mitologica gallese che in quella irlandese, di profonda saggezza e conoscenza.
Troviamo questo simbolo in numerosi racconti, a cominciare dal famoso racconto irlandese appartenente al ciclo di Fionn, che narra di come Fionn acquisì tutta la saggezza e il dono della profezia attraverso il Salmone della Conoscenza. Incaricato dal bardo Finnegas di cucinargli il Salmone da poco catturato, Fionn si scottò il pollice e quando istantaneamente lo portò alla bocca acquisì la Conoscenza che il Salmone a sua volta aveva ricevuto cibandosi dei frutti dei nove alberi di nocciolo, nelle acque del fiume Boyne. E’ interessante notare che secondo una leggenda Fionn stesso sarebbe poi morto annegato nella acque di questo fiume, suggerendo forse un parallelismo con il destino del salmone, a cui accenneremo brevemente più avanti.
Questo racconto in effetti è molto simile al mito di cui ci stiamo occupando. Come descritto nella prima parte dell’articolo Gwion, apprendista di Ceridwen così come Fionn lo è del bardo, acquisisce la Conoscenza scottandosi il dito mentre rimesta la pozione nel Calderone, una conoscenza che non sembra destinata a lui ma che in realtà è proprio a lui che giunge.
Troviamo il simbolo del Salmone anche in un altro racconto di mitologia gallese, “Culhwch e Olwen”, uno dei cinque racconti che accompagnano i quattro rami principali dei Mabinogion. Qui troviamo Culhwch che durante il suo viaggio alla ricerca di Mabon ap Modron, il Grande Figlio della Grande Madre, viene mandato dal Salmone, l’unico animale così saggio e così vecchio da poter conoscere dove è stato imprigionato Mabon. A sua volta possiamo però vedere Mabon stesso come il Salmone vivente, come il Guardiano della Conoscenza e l’Origine. Questo punto sarà importante anche rispetto alle nostre riflessioni sul percorso trasformativo di Gwion.

La Lontra simboleggia la vivacità, la curiosità e la furbizia. E’ un animale particolare, dotato di una grande forza interiore, che conosce i segreti dell’acqua e della terra. Proprio per questa sua particolarità non c’è animale più adatto della Lontra – in relazione al Salmone – per rappresentare questa seconda trasformazione e ciò che essa vuole significare. La Lontra è un animale magico e psicopompo, che aiuta e sostiene nella ricerca interiore della saggezza.
La Lontra viene anche chiamata “cane d’acqua” o “cane di mare” e qui possiamo richiamare alla mente le considerazioni fatte sulla figura del cane, animale dal simbolismo composito, anch’esso psicopompo e inoltre guida verso Avalon, che accompagna il Viandante in cerca della Conoscenza. Ma possiamo pensare anche ad un collegamento con la precedente trasformazione di Ceridwen e Gwion, quella in segugio e lepre, collegata alla stazione del Confronto e all’elemento Terra, e quindi vedere la continuità e la fluidità del passaggio tra la trasformazione di Ceridwen in segugio e quella in lontra.
Questo animale conosce i guadi e le correnti, e può condurre alle sorgenti senza rischi, alle sorgenti dove dovremmo ritornare per trovare il Salmone della Saggezza.
Quindi possiamo dire che anche la lontra, come il segugio, ha la funzione di guida verso la meta cui dobbiamo tendere.

Venendo al mito di Ceridwen e Gwion, sarà utile innanzitutto precisare le corrispondenze di questa seconda trasformazione, che diverranno più chiare man mano che ci addentreremo nelle nostre riflessioni.
La trasformazione in salmone e lontra è collegata alla stazione della Discesa, quindi all’elemento acqua. Questa tuttavia sembra essere una Discesa leggermente differente da quella che aveva portato il giovane apprendista a distillare le tre gocce del Calderone, quella stessa Discesa che ha dato il via ad un lungo viaggio di conoscenza e consapevolezza di sé …
Gwion passa attraverso tre iniziazioni. Una è quella già incontrata del Calderone e la seconda è quella delle trasformazioni. La terza la incontreremo più avanti. Ognuna di queste iniziazioni richiede una Discesa, ma a livelli differenti, come passare per punti diversi ma allineati di una spirale, o come in un moto ondulatorio in cui si scende per poter poi risalire, e scendere ancora, e così via.

In questo lungo viaggio di conoscenza e consapevolezza di sé, il salmone vuole forse indicarci il ritorno all’Origine e il recupero della Memoria Ancestrale.

Raggiunta la maturità sessuale, il Salmone compie un lunghissimo viaggio per arrivare al fiume dove poi si riproduce, che è lo stesso fiume dove è nato e dove in seguito morirà.
Vuole simboleggiare la possibilità di discendere fino alle Origini e fare un viaggio a ritroso fino al momento della nascita per prendere consapevolezza e fare proprio un nuovo sapere, un qualcosa che ci appartiene e che abbiamo già insito in noi. L’Origine, il Centro, è qualcosa che in potenza è già presente, e che andiamo riscoprendo, recuperando nel nostro viaggio, che è un viaggio verso l’interno ma anche di espansione del nostro Sé al tempo stesso.
Ritrovare la memoria, recuperare la memoria perduta e dimenticata è anche il significato della ricerca di Mabon, il Salmone vivente.

Questa stazione è legata come dicevamo all’acqua, e l’acqua non è solo il luogo in cui avviene, ma anche il mezzo che permette questa trasformazione. E’ il simbolo dell’immersione nel nostro profondo sentire, e rappresenta la Madre, da cui nasce ogni cosa, e quindi ancora una volta, l’Origine. Scendere nel Ventre della Terra ci permette di rinascere trasformati. Acquisire la Saggezza Ancestrale richiede che noi diveniamo consapevoli di noi stessi, guardandoci in uno specchio d’acqua e forse perdendoci in esso come fosse un labirinto, per riconoscere il nostro vero volto.

Rivolgendoci ai luoghi di Glastonbury, possiamo collegare, da tutto ciò che abbiamo detto, la trasformazione lontra-salmone alla Fonte Rossa presente nei giardini di Chalice Well. Da qui sgorga un’ acqua rossa ricca di ferro, e ciò ci porta da una parte a notare l’elemento di unione di Acqua e Terra che avevamo già menzionato a proposito della Lontra, ma dall’altra parte ci porta anche a pensare al Ventre e ai misteri del sangue. Questa fonte, a differenza della Fonte Bianca che vedremo legata all’Emersione, ci parla di trasformazioni, di morte e di rinascita, di cambiamento.
Il colore rosso ovviamente si associa con la Dea che è fertile e quindi Madre. Attraverso di Lei ci può essere nascita, formazione e trasformazione, e quindi rinascita, in un moto continuo. Il passaggio attraverso il Ventre è simile al passaggio attraverso il Calderone di Ceridwen e la Morte, momento di transizione che più di ogni altro segna un nuovo inizio.

Se consideriamo questa seconda trasformazione insieme alla prima, quella legata al Confronto, e insieme anche alla successiva, che vedremo associarsi alla stazione dell’Emersione, possiamo allora avere la visione completa sui tre aspetti della Madre: la Fonte Rossa è la Mater, Colei che è fertile e che nutre, ma anche colei che ci conduce per mano all’ingresso della Grotta, inizio del percorso di Discesa e introspezione; la Fonte Bianca è la Fanciulla che non ha ancora conoscenza dei misteri del sangue; infine il Tor simboleggia la Vecchia, colei che governa la sapienza, il passaggio della Morte, poiché il Tor è la porta per eccellenza verso il Regno del Dopo.

Parlare di Fonte Rossa e di Discesa non può ovviamente che condurci a parlare anche di Graal: questa Discesa fino alla nostra origine potrebbe significare avvicinarci alla fine della Cerca, e quindi al Graal, come simbolo di Saggezza Interiore e senza tempo.
Alla luce del mito di Gwion Bach possiamo forse arrivare alla considerazione che il Graal non è un qualcosa che ci permette di superare la prigione e la limitatezza del nostro corpo materiale, bensì è l’unione di corpo e spirito. E’ attraverso la trasformazione del corpo (nelle varie tappe del percorso di Gwion) che si può raggiungere la Saggezza dello Spirito: facendolo evolvere attraverso la materia comprendiamo la creazione e la materia stessa.

Un’ultima considerazione riguarda anche l’unione di maschile e femminile, ma andando oltre l’unione in generale dei poli complementari. Tutto in Avalon suggerisce questo spirito di unione, di superamento del velo illusorio della divisione, della riunione del singolo nel Tutto. Avalon è sintesi di ogni apparente contrasto. La Fonte Rossa stessa, e quindi se vogliamo il simbolo della Coppa e del Graal, ci comunicano quest’idea di unione. Pensiamo alla Lancia di Lugh, nella mitologia irlandese, dai terribili poteri distruttivi che deve essere tenuta immersa nel Calderone di Dagda affinché non distrugga ciò che la circonda: Calderone, o Coppa, simbolo femminile, e Lancia, simbolo maschile, insieme. Possiamo però ampliare ulteriormente quest’idea di unione se pensiamo che sulla cima della collina del Tor vi è la Torre di San Michele, che molti studiosi collegano ad un preesistente culto solare, che potrebbe essere legato a Belenos o a Lugh. Elemento maschile, quindi, insieme a tanti elementi femminili, la collina del Tor, la Fonte Bianca, la Fonte Rossa …

FINE TERZA PARTE: CONTINUA



Fonti:
Il gruppo di studio “Il Meleto” all’interno della mailing list “Sentieri di Avalon
Ynis Afallach Tuath.

Green, M., J. (2003). Dizionario di Mitologia Celtica. Tascabili Bompiani.

Taraglio, R. (2001). Il Vischio e la Quercia. L’età dell’Acquario.

Heinze, S. (2007). I Simboli dei Celti. Il punto d’incontro.

Matthews, J. (anno). Taliesin, the last celtic shaman. Editore.
ARTICOLO A CURA DI:
Meliade, sulla base degli studi condotti nel gruppo di studio “Il Meleto”.

Un particolare ringraziamento a: Argante, Caillean, Euphorbia, Lelania, Patty, Hex, Meliade, Dagmaar, Violet, Abigail, Selendir. Ogni riproduzione, sia integrale che parziale è vietata senza il permesso dell'autrice. Materiale protetto da copyright.


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