Ynis Afallach Tuath

LE OSSA DEL DRAGO: I LUOGHI DI POTERE DELLA TRADIZIONE AVALONIANA-

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Inviato da Argante 23 Apr 2011 - 09:48

Vi sono molti luoghi che sono stati toccati dai miti delle leggende celtiche ed arturiane, luoghi antichissimi, rimasti immutati, ed altri che invece sono cambiati, mentre città piccole e grandi crescevano loro intorno. Appassionati e studiosi di tutte le epoche sono andati alla ricerca di Camelot, di Avalon, delle isole druidiche, della foresta di Merlino…

" Il mondo è mutato. Un tempo un viaggiatore, se aveva la volontà e conosceva qualche segreto, poteva avventurarsi con la barca nel Mare dell'Estate e giungere non già a Glastonbury dei monaci ma all'Isola Sacra di Avalon; allora le porte tra i mondi fluttuavano con la nebbia e si aprivano al volere del viaggiatore. Perché questo è il grande segreto, noto a tutti gli uomini colti del nostro tempo: con il nostro pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda". tratto da "
Le Nebbie di Avalon", M. Zimmer Bradley


Vi sono molti luoghi che sono stati toccati dai miti delle leggende celtiche ed arturiane, luoghi antichissimi, rimasti immutati, ed altri che invece sono cambiati, mentre città piccole e grandi crescevano loro intorno. Appassionati e studiosi di tutte le epoche sono andati alla ricerca di Camelot, di Avalon, delle isole druidiche, della foresta di Merlino…E poi esistono i grandi templi monolitici e i tumuli preistorici, luoghi affascinanti e misteriosi che hanno sempre attratto la mente umana come Stonhenge, Avebury, New Grange, i long-burrows che punteggiano l'Inghilterra sud-occidentale… E naturalmente c'è Glastonbury, l'Isola di Vetro, che molti identificano con Avalon.

Il mistero che avvolge questi luoghi è fitto, ed essi si perdono nelle nebbie del tempo.Ma se le leggende esistono, devo pur trarre la loro origine da qualcosa di concreto, sebbene sepolto chissà dove nel tempo e nella memoria. Se molte persone ancora oggi ne sono affascinate e continuano a visitarli con occhi pieni di stupore, se le antiche fonti e le colline sacre sono ancora ricordate, deve esserci un motivo che va aldilà delle trovate pubblicitarie di qualche monaco medioevale o di più recenti successi letterari e cinematografici.

Alcuni studiosi parlano di Ley-lines e luoghi di potere: posti in cui le energie telluriche e celesti formano delle particolari congiunzioni, generando fenomeni peculiari.

Le moderne correnti avaloniane considerano Glastonbury come un luogo privilegiato in cui venire a contatto con determinate energie. Questa cittadina e la sua splendida natura, costellata di antiche e misteriose leggende, viene ritenuta una sorta di "portale psichico" attraverso cui è possibile connettersi più velocemente e profondamente con le energie di Avalon.

Ciò può avvenire ovunque naturalmente, la nostra Avalon interiore è sempre accessibile se sappiamo coglierla e guardare con gli occhi del cuore e dello spirito. Tuttavia, luoghi come Glastonbury posseggono energie forti ed una configuarazione particolare del paesaggio e delle Ley-lines, elementi riconosciuti fin dalle popolazioni preistoriche, come vedremo, che rendono più facili e potenti queste esperienze spirituali, non necessariamente legate ad Avalon, poiché nei tempi passati Glastonbury è stata conosciuta soprattutto come la prima chiesa di Inghilterra. Glastonbury sorge nel mezzo dei Somerset Levels, una grande palude soggetta a frequenti inondazioni e per migliaia di anni, fino circa al XIII secolo d.C., questo insediamento fu un'isola circondata da un mare interno poco profondo, che si formò in seguito all'innalzamento delle acque dopo l'ultima era glaciale. L'isola era collegata alla terraferma solo da una sottile lingua di terra che si estendeva nella zona di Ponter's Ball: un fossato lungo circa un chilometro verosimilmente costruito durante l'Età del Ferro.

E' noto che i Levels furono abitati fin da tempi antichissimi, sono state infatti trovate abbondanti tracce risalenti al neolitico. Durante l'Età del Ferro, nel I millennio a.C., il territorio paludoso dell'isola era disseminato dai famosi Lake Villages, estesi insediamenti umani su palafitte e piattaforme. Tuttavia nella zona dell'Isola non sono mai stati rinvenuti reperti antecedenti al VI sec.d.C. e le tracce dei primi insediamenti umani sul Tor datano intorno proprio a quest'epoca. Questo ha portato alcuni studiosi a ritenere che l'Isola fosse considerata dalle popolazioni paleocristiane un luogo sacro, un vero e proprio santuario naturale.

Ponter's Ball
rappresenterebbe quindi un "temenos", ovvero un confine costruito per demarcare l'inizio del territorio sacro. La collina del Tor, dominava tutto questo scenario e sicuramente ha profondamente attratto le popolazioni neolitiche, esperte conoscitrici dei misteri celesti e dei loro riflessi sulla terra. Il Tor è infatti allineato sulla St.Michael Line, una famosa ley line, o linea energetica, sul cui tracciato giacciono, fra gli altri, il Saint Michael Mount in Conrnovaglia, il Tor di Glastonbury e Avebury. Molti dei posti situati su questa linea erano inconfutabili luoghi di culto in epoca neolitica e successivamente su molti di essi furono costruiti santuari cristiani dedicati a San Michele, angelo di luce.

Nel mondo celtico precristiano i luoghi collinari erano dedicati a Belenos, dio della luce e del sole, che rappresentava la controparte delle forze ctonie della terra (spesso simboleggiate da un drago o un serpente). L'orientamento dell'asse del Tor con un azimut di 63 gradi fa in modo che a maggio esso sia rivolto verso l'alba: la collina di San Michele, angelo della luce, si trova a vedere sorgere il sole proprio a Beltane, la vigilia di maggio, la grande festa celtica del dio Belenos, lo Splendente.

Inoltre , sempre sulla Michael line si trova, poco distante da Glastonbury, il Burrowbridge Mump, una collina conica situata nei Somerst Levels che porta sulla cima i resti di un'antica chiesa dedicata a san Michele, in pratica un piccolo Tor in miniatura. Nei giorni di Samhain e Imbolc, stando sulla cima del Tor, il sole tramonta esattamente su Burrowbridge Mump. In pratica quindi l'allineamento dell'asse del Tor indica l'alba all'inizio di maggio e agosto (beltane e lughnasadh, la metà luminosa dell'anno) ed il tramonto a fine ottobre e inizio febbraio (samhain e imbolc, la metà oscura dell'anno).

Ma a Glastonbury passa un'altra importante ley line, la Mary Line, sul cui percorso si trovano molti luoghi di culto dedicati alla vergine Maria. Essa passa nelle rovine della grande abbazia di Glastonbury, dalla Lady Chapel e risale il pendio del Tor, per incontrarsi con la Michael line, creando secondo alcuni un'incredibile punto di unione fra energie maschili e femminili o comunque fra polarità complementari, capaci di aprire le porte alle percezioni che molti sostengono di aver avuto percorrendo la collina.
Il Tor però non è allineato solo con i cross-quarter days solari dell'anno celtico ma possiede anche un importante allineamento lunare. Tracciando una linea retta dalla sommità del Tor fino a Cadbury, località non distante, abitata fin dai tempi neolitici, imponente insediamento romano della britannia sud occidentale e, secondo la leggenda, antica sede di Camelot, si può osservare che il Tor è precisamente orientato con il Northern Major Standstill, cioè il punto più a nord del calare della luna, mentre Cadbury castle è orientato con il Southern Major Standstill, il punto più a sud in cui può calare la luna. Quindi questo significa che , per esempio, guardando la luna piena da Cadbury, questa tramonta nel punto più a nord proprio sopra al Tor e ciò avviene esattamente ogni 19 anni, un ciclo metonico, la durata del periodo dell'istruzione di un druido o una sacerdotessa celtica….
La leggenda vuole che Artù percorra questo sentiero da Cadbury a Glastonbury, detto Sentiero di Caccia di Artù, nelle tempestose notti invernali, ogni 19 anni, presiedendo alla Caccia Selvaggia delle anime, proprio come Gwynn Ap Nudd, il Bianco Figlio della Notte, che abiterebbe il Glastonbury Tor e sarebbe il Signore dell'Altromondo. A Glastonbury esistono poi molti altri allineamenti sacri come il Landscape Diamond e lo Zodiaco di Glastonbury, nonché varie geometrie sacre studiate a fondo dall'architetto Bligh-Bond. Credere che tutto ciò sia casuale è sinceramente poco probabile.

Moltissime persone che hanno visitato questi luoghi, raccontano di aver avuto delle percezioni amplificate e particolari, che sono state definite "la Glastonbury Experience" (vedi l'articolo relativo in questo sito), una sorta di apertura spirituale e di sentimento di comunione con il Tutto, talvolta preceduta da paura, disorientamento, dolore. Ciò richiama direttamente l'esperienza di chiunque percorra un cammino spirituale: il periodo buio della discesa e della ricerca in sé stessi, la presa di conoscenza dei propri limiti e delle proprie ombre, prima della riemersione ed un nuovo stadio di consapevolezza.Percorrere in modo rituale le sette terrazze del Tor è un'esperienza che lascia mutato chiunque la compia, indipendentemente dal credo religioso.

Vivere la pace dei giardini di Chalice Well, dove la sorgente rossa sgorga da millenni fertilizzando la natura circostante, è qualcosa che non si può descrivere a parole. Vedere persone di ogni fede pregare davanti ad una statua femminile: la vergine maria, la dea di avalon, l'antica madre, provoca un senso di unione, di risoluzione dei contrasti, di dissoluzione delle polarità nel Tutto che è l'antico spirito di Avalon. Passeggiare nei meleti dove non è raro incontrare lepri e corvi, ascoltare il suono del vento fra le rovine dell'abbazia, percorrere il sentiero di Wearyall Hill al tramonto per incontrare il biancospino di Giuseppe di arimatea che guarda il Tor , bere alla sorgente bianca dopo aver scalato la collina… tutto questo non può che riconnetterci alla parte più vera a profonda di noi stesse, quella parte che sa istintivamente riconoscere la Casa dell'anima, l'Avalon interiore, la voce della madre.

Provare queste esperienze e portarle con sé, muta la nostra percezione e ci permette di ritrovare quelle energie e quella connessione al Tutto con più facilità ovunque ci troviamo. Per questo la tradizione avaloniana insiste sull'importanza di visitare e conoscere questi luoghi, per poi portarne con sé la magia in noi e attorno a noi. Per tutti questi motivi a nostro avviso non è pensabile scindere il cammino avaloniano dalla Glastonbury Experience.

"...Un giorno di primavera, nel settimo anno del regno di Uter Pendragon, a Caerlon, Viviana, sacerdotessa di Avalon e Dama Del Lago, uscì al crepuscolo per guardare nello specchio magico. Sebbene la tradizione di cui la Dama era sacerdotessa fosse più antica dei druidi, aveva con loro in comune una credenza fondamentale: le grandi forze creatrici dell'universo non potevano essere adorate degnamente in un edificio costruito da mani umane e l'Infinito non poteva essere contenuto in un oggetto artificiale. Perciò lo specchio della Dama non era né di bronzo né di argento. Dietro di lei si ergevano le mura grigie dell'antico Tempio del sole, costruito dagli Splendenti giunti da Atlantide molti secoli prima. Davanti a lei stava il grande lago circondato da canne ondeggianti e avvolto nella nebbia che ormai, anche nei giorni più belli, avvolgeva la terra di Avalon. Ma oltre il Lago c'erano isole e altri laghi, in quello che veniva chiamato ilTerritorio dell'Estate. Era in gran parte sommerso da paludi salmastre; ma al culmine dell'estate gli acquitrini si prosciugavano e le terre si estendevano fertili. Lì il mare interno si ritraeva, cedendo ogni anno nuovo spazio alla terra ferma. Un giorno quelli sarebbero diventati ricchi campi… ma non in Avalon. Avalon era eternamente circondata dalle nebbie,nascosta a tutti eccettuati I fedeli; e quando gli uomini andavano in pellegrinaggio al monastero cristiano, il tempio del sole era per loro invisibile. Quando impiegava la Vista, Viviana riusciva a scorgere la chiesa che I monaci avevano costruito. Era là da molto tempo. Secoli prima, così diceva Merlino, un piccolo gruppo di preti era venuto dal sud, e con loro era giunto il profeta nazareno. La storia diceva che lo stesso Gesù aveva studiato là nella dimora dei druidi dove un tempo sorgeva il tempio del sole, e aveva appreso il loro sapere. Anni dopo quando il Cristo era stato sacrificato, ripetendo il Mistero più antico della stessa Britannia, uno dei suoi parenti era ritornato, e aveva piantato il bastone nel suolo della collina sacra, ed il bastone era fiorito trasformandosi nel roveto che fioriva non soltanto d'estate ma anche nel cuore dell'inverno. Ed I druidi in ricordo del mite profeta che avevano conosciuto, avevano consentito a Giuseppe d'Arimantea di erigere, sull'Isola Sacra, una cappella e un monastero in onore del suo Dio, perché tutti gli Dei sono uno solo. Ma era trascorso molto tempo. A lungo I cristiani e I druidi avevano vissuto fianco a fianco; ma poi erano arrivati I romani e avevano sradicato I sacri boschi dei druidi, accusandoli di praticare il sacrificio umano. La loro vera colpa era stata quella di esortare il popolo a non accettare le leggi romane. Allora, per proteggere l'ultimo rifugio della loro scuola, I druidi avevano operato l'ultimo grande cambiamento rimovendo l'isola di Avalon dal mondo dell'umanità. Adesso Avalon era celata nella nebbia. Le genti delle Tribù sapevano dov'era e là andavano a ad adorare. I romani, divenuti cristiani dal tempo di Costantino, credevano che I druidi fossero stati sconfitti dal Cristo, e non sapevano che erano ancora vivi e si tramandavano il loro sapere nella terra nascosta. Se voleva, Viviana poteva vedere con la vista duplice, perché era la grande sacerdotessa di Avalon. Quando voleva, vedeva la torre che avevano costruito su Tor, il Monte Sacro dell'iniziazione: una torre dedicata a Michele, uno degli angeli ebraici la cui antica funzione era domare il mondo inferiore dei demoni…"
tratto da "Le Nebbie di Avalon", M. Zimmer Bradley


Articolo di Caillean

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