C’è un sottile filo che lega i molti temi trattati in questo sito, e quel sottile filo lucente è l’amore per la storia, per ‘le cose passate’, ammantate di quell’incanto che solo la polvere del tempo sa donare con sapienza. Emozionarsi innanzi ad un cerchio di pietre, ad una spada consunta, ad un gioiello che pare cesellato da pochi istanti... tutto ciò viene da noi definito ‘il senso della storia’. Non servono le grandi battaglie epiche per farci sognare, a volte basta un nulla, l’ombra di un ricordo, il fantasma di una sensazione, il velo di una dama che si è conservato miracolosamente nei secoli.
Introduciamo così questo articolo, apparentemente bizzarro in questo contesto, ma affatto fuori luogo. Lo spunto nasce dai processi per stregoneria che si tennero a Salem. Abbiamo più volte tentato di comprendere quale fosse il terreno nel quale misero radici la paura, l’ignoranza e l’isteria di quei tristi accadimenti. Nel nostro studiare ci siamo più volte interrogate sull’infanzia delle bambine che vennero coinvolte nei processi iniziati nel 1692. Le condizioni dei bambini in quel periodo erano a dir poco sconvolgenti.
Fu infatti solo nella seconda metà del 1700 che gli adulti iniziarono a “vedere” i bambini come tali, incoraggiando la visione dell’infanzia come fase separata dello sviluppo. Dopo lo studio sui libri, la ricreazione iniziava ad avere un ruolo essenziale nella formazione dei bambini in adulti sani ed intelligenti, così anche i giocattoli come mezzo educativo cominciarono ad avere importanza.
Prima di allora la vita era rigidamente ed assolutamente scandita dalle regole della Fede.
I bambini non facevano eccezione. Da loro ci si aspettava ciò che ci si aspettava dagli adulti, e spesso, come monito, gli si ricordava che avrebbero potuto morire e finire all’inferno in qualsiasi istante, nonostante la loro giovanissima età: esattamente come i grandi.
Tutto ciò faceva parte dell’educazione che doveva venir loro impartita. Ovviamente i più sensibili vivevano immersi in un costante stato d’ansia.
A 7 anni i bimbi in casa dovevano essere d’aiuto e avere i loro compiti da svolgere stabiliti in modo chiaro. Giocavano pochissimo, e i loro giochi ci spiegano bene la situazione. I divertimenti dei bambini sono lo specchio della realtà nella quale vivono: i bimbi di Salem si dilettavano a far finta di andare in chiesa, frustare ed uccidere i quaccheri, e fare le streghe. Crescendo i maschi avevano la possibilità di sfogarsi con la caccia, ma le fanciulle no.
Ai genitori veniva chiesto di istruire i figli quel tanto che bastava per leggere la Bibbia. Inoltre non vi erano molte possibilità di avere altri libri, e se di altri libri si trattava erano sempre incentrati sulla religione. Alle ragazze era così negata la possibilità di crescere sia emozionalmente che culturalmente: da loro ci si aspettava una totale sottomissione. Dopo la metà del ‘700 i ragazzi venivano incitati all’attività fisica: il pallone, il gioco dei cerchi e i trampoli diventarono i giochi più in uso. Le bambine, se si considerava un gioco di movimento il salto della corda, avevano invece, giochi più sedentari.
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Veniva promosso il futuro ruolo di moglie e madre e la bambola era il “mezzo di preparazione” alla vita che avrebbero avuto da adulte. Probabilmente questo classicissimo gioco era consentito anche alla bambine di Salem.
Le bambole erano fatte in casa, talora con pezzi di stoffa di recupero, ma erano il solo, primo giocattolo di una bambina.
La bambola di pezza è di gran lunga il più popolare e più conosciuto gioco di tutti i bambini, costruito per secoli in molte parti del mondo e sempre in modi diversi. Erano di solito imbottite di cotone e paglia, o con scarti della lavorazione dei cereali, mentre i migliori avanzi di tessuto venivano utilizzati per il corpo e i vestiti. Quando erano presenti i capelli, di solito erano fatti di lana cardata, di crine, o da fili o stringhe. Il volto era ricamato, dipinto o, addirittura, assente, come nel caso di alcune comunità religiose nelle quali le bambole non avevano volto ed erano vestite con cappelli, grembiuli e abiti in tinta unita.
Poche sono le bambole di pezza sopravvissute: la disgregazione del tessuto e dell’imbottitura nel corso degli anni non ne ha fatte pervenire a noi che rarissimi esemplari.
La bambola più antica del Nord America è la Bangwell Putt, datata 1770, risalente a circa 80 anni dopo i fatti di Salem, ma nella sua semplicità possiamo supporre che fosse molto simile a quelle donate alle bambine del secolo prima. Essa si trova nella sede del Memorial Association a Deerfield_Massachusetts. Apparteneva a Clarissa Field di Northfield, Massachusetts, una bambina non vedente nata per 1765 .Questa bambola è alta poco meno di 40 centimetri, indossa abiti alla moda di quel tempo, tra cui un corsetto ed ha come caratteristica principale la particolarità di avere le dita distintamente e singolarmente cucite. Questo elemento fa comprendere quanto importante fosse il tatto per la sfortunata fanciulla. Clarissa morì in età assai avanzata, e conservò sempre gelosamente la sua Rag doll.
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Alcune tra le bambole più comuni erano le Church Dolls (bambole da chiesa) e le Stump Dolls (bambole "ceppo" o moncherino), senza gambe né braccia.
Durante la guerra civile americana, le madri trasformavano in bambole semplici fazzoletti annodati al fine di occupare i loro figli irrequieti durante il servizio della domenica in chiesa. La bambola fazzoletto era un tranquillo "giocattolo della domenica" che non faceva rumore in caso di caduta, durante le funzioni religiose.
Un’ imbottitura di cotone posta all'interno del fazzoletto, formava la testa della bambola. Le madri, piene di risorse, a volte usavano un cubetto di zucchero al posto del cotone.
Un bambino irrequieto poteva così succhiare la testa della bambolina durante le cerimonie e quindi non disturbare la congregazione. Alcune bambole fazzoletto erano senza volto, mentre altre avevano piccole facce in preghiera, gli occhi chiusi venivano cuciti a mano sul tessuto. Nelle versioni successive, si arricchirono di colorati nodi alla francese creando occhi e naso, e aggiungendo così personalità alla bambola fazzoletto.
Le bambole "tronchetto", o stump dolls (o bambole ceppo) erano dedicate alle bambine un poco più grandi. Avevano il vantaggio di non avere le gambe e potevano essere piegate facilmente ed inserite nella tasca del grembiule. Anche queste imbottite di cotone, non facevano rumore se cadevano accidentalmente sul pavimento di legno della chiesa. Bambole di questa estrema semplicità potevano davvero esser forse la compagnia delle piccole di Salem. La piccola Betty Parris aveva infatti solo 9 anni quando iniziò ad accusare di stregoneria le vecchie donne di Salem.
Queste bambole, oggi, sono molto ricercate tra i collezionisti. Gli appassionati del genere, le appendono per addobbare l'albero di Natale, ma molte di noi vi ravviseranno ben altri significati, ben altre affascinazioni. Inquietano queste creature senza volto, silenti e remissive come ci si aspettava che fossero le fanciulle dell’epoca. Quante volte, guardandole attraverso le vetrine linde dei musei abbiamo pensato: ah... se solo tu postessi parlare e raccontare ciò che fu....
Articolo di Argante e di Nadia de ‘La Soffitta’.
FONTI:
-The Witchcraft Hysteria of Salem Town and Salem Village in 1692
edito dai comuni di Salem e Danvers
in occasione del trecentenario dei processi;
-Le streghe bambine di Salem
di Frances Hill – ed. Piemme
http://www.worthpoint.com/category/article/feature-article
Image courteously from © Pocumtuck Valley Memorial Association, Deerfield MA
and from : http://lasoffitta.canalblog.com/
NOTA: Se desiderate cucire la vostra stump doll, scrivete direttamente alla gentile Nadia, nostra cara collaboratrice in questa ricerca affascinante. la trovate qui: http://lasoffitta.canalblog.com/
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