Ynis Afallach Tuath

IL CALENDARIO CELTICO DI COLIGNY

Articoli / Celti
Inviato da Caillean 22 Feb 2008 - 17:59

Per chi è interessato alla cultura celtica e ad armonizzarsi con l’antico ciclo dell’anno così come queste popolazioni facevano, è indispensabile conoscere qualcosa sul loro modo di concepire e contare lo scorrere del tempo.

Ciò che sappiamo lo dobbiamo all’ importante ritrovamento di un antico calendario celtico ed alle testimonianze storiche giunte fino a noi.
Molto diffuso fra i gruppi neo celtic è l’utilizzo del cosiddetto “calendario arboreo” che associa ad ogni mese un albero e il corrispondente simbolo oghamico. In realtà bisogna sottolineare che sicuramente gli antichi celti non usavano niente del genere, esso infatti è un’ipotesi dedotta dello studioso contemporaneo Robert Graves.

Nel 1897 a Coligny, in Francia, fu ritrovato l’unico calendario celtico giunto sino a noi e databile intorno al 50 d.C. Esso venne stato inciso con simboli e lettere latine su 62 tavolette di bronzo e venne ritrovato insieme alla statua di una divinità maschile, presumibilmente Marte, tra le rovine di un tempio gallo-romano, nel territorio che era anticamente abitato dalla tribù celtica degli Ambarri, imparentati ai più famosi Sequani (dalla dea Sequana prende nome il fiume Senna che attraversa Parigi).

Come mai i druidi che erano soliti tramandare oralmente il loro sapere incisero in caratteri latini questo calendario?
Gli studiosi ritengono che fosse un estremo tentativo di preservare l’antico calendario minacciato dall’invasione romana e dalle leggi contro i druidi.
Esso fu nascosto nel tempio con lo scopo di tramandarlo ai posteri…
…. ed eccolo giunto sino a noi.

Il calendario riporta un periodo di 5 anni di cui 3 suddivisi in dodici mesi lunari e 2 con un tredicesimo mese intercalare, espediente necessario e comune a tutte le popolazioni che utilizzavano un calendario luni-solare per riportare in fase l’anno solare di 365 giorni con quello lunare di 354 giorni.
Il mese intercalare era inserito ogni 2-3 anni e nel calendario di Coligny è detto Ciallos o Quimon.

L’unica festa annuale segnata sul calendario di Coligny è TRINUX SAMONI, i tre giorni della fine dell’estate, cioè Samonios o samhain, il più importante festival celtico che corrispondeva al capodanno dei celti.
Ma cosa sappiamo dalle fonti storiche del modo di contare il tempo dei celti?

Cesare, nel De bello gallico, ci dice che “ i celti calcolano il tempo non attraverso il numero dei giorni ma quello delle notti, e fissano gli anniversari, gli inizi dei mesi e degli anni in modo che il giorno faccia seguito alla notte”

Plinio il Vecchio invece ci dice nell’ Historia naturalis che “il sesto giorno di luna segna presso i celti l’inizio dei mesi” e che “essi hanno secoli della durata di 30 anni”.


Tiriamo quindi le fila. Sappiamo dunque che come presso molte altre culture, come quella ebraica per esempio, per i celti il giorno non iniziava all’alba ma al tramonto.

Il mese iniziava invece il sesto giorno dalla luna nuova, cioè quando la luna tornava visibile in cielo e ciò corrisponde circa al primo quarto.
Il secolo durava 30 anni ovvero un ciclo di saturno.

Tutta la concezione del tempo per i celti era basata sulla divisione tra chiaro e scuro, buio e luce. Il giorno iniziava al buio, poiché dal buio rinasce ogni cosa.
Anche l’anno iniziava a Samhain, il periodo più buio dell’anno che era il primo giorno della metà oscura dell’anno e si concludeva a Beltane, in maggio, quando iniziava la metà luminosa.

Il mese al contrario inizia con la parte luminosa, che va dal primo quarto all’ultimo quarto passando per la luna piena, mentre la metà scura va dall’ultimo quarto al primo quarto passando per la luna nuova che non è visibile nel cielo.

Dunque i celti non avevano settimane ma quindicine di giorni che scandivano il tempo all’interno del mese.
La metà del mese sul calendario di Coligny è demarcata dalla parola Atenoux che può significare “rinnovamento” o “la notte ritorna”.
Inoltre ogni mese del calendario di Coligny è marcato come Mat (buono) o Anamat ( infausto).

Il problema principale che ci impedisce di utilizzare con precisione questo calendario, sta nel fatto che ci mancano ancora dati importanti andati purtroppo persi: per esempio, il sistema del mese intercalare funziona per qualche decennio ma poi anno lunare e solare non coincidono più nemmeno con questo espediente.
Probabilmente i druidi conoscevano altri modi per rimediare di cui noi non siamo a conoscenza. Inoltre poiché il mese celtico era un mese lunare, non iniziava sempre lo stesso giorno di un calendario solare e di qui la difficoltà di trasporre sul nostro calendario le date dei festival celtici.
Ad esempio Samhain è fatto coincidere con il primo novembre ma in realtà i celti lo celebravano nel giorno di primo quarto del nostro mese di novembre.

Passiamo ora ad esaminare i mesi riportati sul calendario di Coligny
ed il loro significato:

Mese
Significato
Periodo


Samonios
Fine dell’estate
Novembre – Dicembre

Dummanios
Mese dell’oscurità
Dicembra-Gennaio

Riuros
Tempo del gelo
Gennaio-Febbraio

Anagantios
Si sta in casa
Febbraio-Marzo

Ogronios
Tempo freddo
Marzo-Aprile

Cutios
Tempo ventoso
Aprile-Maggio

Giamonios
Tempo di semi
Maggio-Giugno

Simivisonnios
Metà di primavera
Giugno-Luglio

Equos
Tempo dei cavalli
Luglio-Agosto

Elembius
Tempo dei giudizi
Agosto-Settembre

Edrinios
Tempo del caldo
Settembre-Ottobre

Cantlos
Tempo dei canti
Ottobre-Novembre

Samonios, “tempo dei semi” o “fine dell’estate”, si riferisce al fatto che in questo mese si raccoglievano i frutti con guscio come le noci, ed i semi che cadevano dagli alberi.
Dumannios,Riuros,Anagantios,Ogronios, Cutios e Giamonios descrivono le caratteristiche del tempo di quel periodo. Simivisonios “tempo di lucentezza” si riferisce al sole che raggiunge il suo massimo splendore e calore.
Equos, “tempo dei cavalli” si riferisce al fatto che in questo periodo ci si riuniva per il grande festival celtico di Lugh e si andavano a far visite alle tribù vicine.
Elembiuos “tempo dei reclami” e Edrinios “ tempo di arbitraggio” si riferiscono al fatto che durante il festival celtico estivo venivano sottoposti ai giudici delle tribù i reclami ed essi davano i loro giudizi.
Infine Cantlos “tempo dei canti”, fa riferimento al periodo in cui i bardi ed i poeti terminavano i loro viaggi per svernare nei luoghi designati.

Articolo di Caillean

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