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Ynis Afallach Tuath |
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ARIANRHOD |
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Giovedì, 14 Agosto 2008 - 16:29 - 3498 Letture |
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di Destiny Caillean
Arianrhod è una dea del pantheon celtico ed avaloniano che viene spesso poco conosciuta o considerata in quanto non
presiede ad una parte del ciclo dell’anno ma è tradizionalmente considerata il ciclo stesso, la
circonferenza del cerchio che tutto racchiude, cosi come Branwen ne rappresenta invece il Centro.
Proprio per questo motivo, e per la complessità della mitologia ad essa associata, risulta talora estranea o difficilmente accessibile.
Tuttavia, il suo ruolo all’interno di un percorso di tipo avaloniano è fondamentale, proprio per la peculiarità del suo ruolo. Ella è Signora del Ciclo, e presiede la stazione della Risoluzione, culmine del nostro raccolto spirituale, e proprio per questo motivo viene tradizionalmente celebrata nel mese di Agosto, generalmente alla luna piena o alla stazione di Lammas, nel festival del primo e più abbandonate raccolto, al culmine della luce e dell’estate, giusto un battito d’ali prima
dell’inversione delle energie e del lento ritorno alla stagione autunnale.
La Risoluzione è il momento in cui facciamo nostri tutto lo studio, le esperienze, il cammino percorso. E’ il momento di raccogliere i frutti e assaporarli, renderli parte di noi.
Lammas è inoltre collegato in modo particolare al ricordo degli Antenati: per esempio, l’altro nome della festa,
Lughnasadh, deriva dai giochi funebri che il dio solare Lugh istituì per commemorare la madre Tailtu, grande dea delle messi che nel periodo della fine dell’estate sacrificava il suo corpo ed i suoi frutti per la sopravvivenza del genere umano.
Il termine Lammas deriva invece dal collegamento con il pane ed i ringraziamenti per il raccolto del grano, che nei principali culti misterici era considerato epifenomeno del sacrificio del dio del raccolto in autunno. Dunque una festa ricca di significati, collegati principalmente al raccolto, al sacrificio della divinità, agli Antenati, grazie ai quali siamo ciò che siamo e possiamo mietere il nostro personale raccolto spirituale.
Torniamo adesso ad Arianrhod ed analizziamone il mito, per meglio comprendere la natura di questa Signora del Ciclo.
Arianrhod è considerata una dea Vergine e dunque Iniziatrice per eccellenza. Secondo il mito narrato nei Mabinogion, partorisce due figli al Re senza conoscere uomo, camminando sul bastone o la bacchetta magica di Math.
I due sono chiamati Dylan, bambino solare divino, che in forma di pesce ritorna subito nell’oceano, nel grande grembo primigenio della Madre, il Vuoto cosmico in cui alberga il nostro sé divino; e Llew llew Gyffes, “leone dalla mano ferma”, che viene cresciuto da Gwydion, il mago, cosi come Artù è istruito da Merlino, poiché Arianrhod rifiuta di riconoscerlo. La dea pone tre geasa, tre comandamenti magici, sul bambino : non potrà avere un nome, delle armi e una sposa di questo mondo. Llew dovrà cosi utilizzare il suo coraggio, la sua forza, e la magia di Gwydion per conquistare dalla madre un nome, dunque essere riconosciuto come suo Figlio, venire propriamente all’esistenza di uomo, una prima iniziazione; ricevere le sue armi, dunque una seconda iniziazione, quella alla vita adulta di guerriero; ed infine una sposa che Math e Gwydion creeranno per lui dai fiori, la Bianca Blodeuwedd, altra Vergine che darà la terza ed ultima iniziazione a Llew: quella della morte e della rinascita spirituale.
Arianrhod è dunque Signora del Destino personale, colei che ci mette alla prova per testare la nostra integrità e farci scoprire quella forza interiore, quella consapevolezza a cui solo nei momenti di dolore e difficoltà riusciamo ad accedere.
Può apparire una divinità dall’aspetto duro e spietato, come il destino a cui ella presiede, ma in realtà è soltanto una madre giusta, che ci spinge a realizzare il nostro pieno potenziale, a vivere pienamente ed essere ciò che siamo nate per divenire.
Il nome Arianrhod significa Ruota d’Argento: la ruota del destino e del karma, il ciclo dell’esistenza, l’argenteo disco della luna piena d’estate sui campi. Si dice che ella regni nel Caer Arianrhod, il Castello della Ruota d’Argento, la fortezza celeste del profondo Nord, in corrispondenza della costellazione della Corona Borealis, le regioni iperboree dell’età dell’oro, abitate dalle divinità e dai Grandi Re del passato, su cui la Signora veglia, in attesa del loro ritorno.
Questo mito lega profondamente Arianrhod ad Avalon ed alle mitiche Isole dei Morti dell’occidente celtico, in cui la Dea e le sue figlie accolgono i re morenti.
Essendo Signora della Circonferenza, Arianrhod è infatti anche una divinità dei confini: attende sulla soglia dei Mondi, tra una stazione e l’altra del Ciclo di Guarigione, veglia il destino dei suoi figli, in questa vita e nella spirale delle esistenze. |
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