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Ynis Afallach Tuath

Rifressioni su Arianrhod, l’eclissi e le sepolture celtiche e preceltiche.
Sabato, 05 Settembre 2009 - 08:31 - 5369 Letture
Avalon Perché Arianrhod è associata all'eclisse? Ma prima di tutto chi è Arianrhod?
E cos' è un’eclissi lunare? E perché la vogliamo collegare alle sepolture celtiche e preceltiche?

Chi è Arianrhod?
È la dea della luna e del destino. Maga, iniziatrice e signora del destino.
È figlia di Don ( Dana), la Dea Madre e sorella di Gwydion. Le loro dimore divine sono entrambe in cielo: il Caer Aranrhod (Corona borealis) ed il Caer Gwydion (la Via Lattea). E’ madre di Dylan e Llew (LLew Llau Gyffes, il Leone dal mano ferma).
I suoi figli rappresentano: Dylan la parte oscura, l'Ombra, che nasce e torna subito nel suo elemento naturale, il mare, che per i celti è l’Oltretomba; mentre Llew, invece, viene associato alla luce (nella mitologia celtica irlandese è Lugh, dio Sole).
Arianrhod impone tre geasa (singolare geiss, che significa tabù rituale) al figlio Llew: gli impedisce di avere un nome, di portare armi e di avere una moglie umana. Le tre fasi in cui un uomo deve passare per potersi definire tale, per essere un Re. Llew, con l'aiuto di Gwydion e di Math riesce sempre a d aggirare i geasa della madre e ad ottenere sia il nome che le armi e infine anche una sposa.
Gli antichi e il fenomeno dell'eclissi lunare
Essere femminile (la donna, la moglie del Sole), ma anche maschio in molte culture primitive e nell'antica Frigia, ove era venerato il dio lunare Men, ricordata come divinità androgina "che cresce e decresce ed è femmina e maschio" negli Inni Orfici e nel trattato De Iside et Osiride di Plutarco, la Luna è, per i popoli indoeuropei, per Greci e Latini, quasi sempre divinità femminile, sorella del Sole, divinità maschile.
Nelle civiltà antiche (come in molte culture primitive) esisteva dunque un rapporto religioso particolarmente rilevante tra esseri umani e Luna. Questo rapporto entrava drammaticamente in crisi quando la Luna si manifestava non più nella normalità delle sue fasi, ma attraverso un fenomeno come le eclissi, considerato "anormale" per la relativa rarità con cui si presentava e perché non se ne conobbero per lungo tempo le cause.
Le eclissi lunari (come quelle solari) erano dagli antichi interpretate come un segno della collera della divinità lunare, come la prova di una vicenda, di una lotta mitica che si compiva in cielo; e questo per lungo tempo, anche dopo che, come vedremo, le conoscenze astronomiche dei Greci e dei Latini avevano dato spiegazione del fenomeno. Comprensibile, quindi, che l'osservazione delle eclissi costituisca parte della storia delle civiltà del passato.
Tacito (Annali, I, 28) ricorda l'eclisse di Luna verificatasi nella notte tra il 26 e il 27 settembre del 14 d.C. in Pannonia: "si vide infatti oscurarsi improvvisamente la Luna nel cielo sereno. I soldati, ignari della causa di tale fenomeno, interpretarono l'avvenimento come presagio della sorte presente, paragonando l'impallidire dell'astro ai propri travagli e ritenendo che avrebbero conseguito il successo nell'azione intrapresa se la dea fosse riapparsa nel suo fulgido splendore. Fanno dunque strepito con cimbali, tube e corni, presi dal giubilo e dall'angoscia a seconda che la Luna diviene più luminosa o più oscura; e quando infine le nubi levatesi ne impedirono la vista e fu creduta sepolta nelle tenebre, facili come sono le menti alla superstizione, quando siano a un tratto colte dal timore, scoppiano in lamenti pronosticando eterni travagli e l'ostilità degli dei ai loro misfatti" (trad. di A.R. Barrile).

La Luna è responsabile del fenomeno delle eclissi solari che si verificano quando un nodo coincide con la fase di luna nuova (l'eclisse di Sole si può avere quindi solo durante la luna nuova); le eclissi lunari avvengono invece quando un nodo coincide con la fase di luna piena (analogamente, l'eclisse di Luna si può avere solo durante la fase di luna piena). Nell'arco di un intero ciclo lunare, per metà del tempo la Luna si trova frapposta tra la Terra e il Sole, mentre per l'altra metà del tempo è la Terra a trovarsi in posizione intermedia tra la Luna e il Sole. Le eclissi si verificano però solo occasionalmente, poiché il piano dell'orbita lunare risulta inclinato rispetto a quello dell'orbita terrestre e dunque nella maggior parte dei casi i due corpi celesti proiettano il loro cono d'ombra nello spazio al di sopra o al di sotto della posizione in cui si trova l'altro.
Pare che le eclissi di luna fossero calcolate con un bassissimo margine di errore già dai Celti. Almeno sembra se si guardano le testimonianze riguardanti il calendario di Coligny. Sicuramente però venivano considerati come eventi particolari. Altra storia invece è per le eclissi di sole, che erano imprevedibili e viste come fonti di sciagure.
Più nel dettaglio, per essere magari più chiari riporto un brano da Wikipedia:
“Un'eclissi lunare è un noto fenomeno ottico durante il quale l'ombra della terra oscura del tutto o parzialmente la Luna e che si verifica quando la Luna è in fase di luna piena mentre sole, Terra e Luna si trovano allineati in quest'ordine.
A causa delle reciproche distanze fra il Sole, la Luna e la Terra l'ombra che si introduce per interposizione di quest'ultimo corpo, è di forma conica. Nelle eclissi lunari il cono d'ombra proiettato dalla Terra è sempre molto più ampio della Luna, ed è accompagnato da un cono più ampio, detto cono di penombra, nel quale solo una parte dei raggi del Sole vengono intercettati dalla Terra.
Si possono avere perciò vari tipi di eclissi di Luna, a seconda che la Luna entri totalmente (eclissi totale) o parzialmente (eclissi parziale) nel cono d'ombra, totalmente o parzialmente nel cono di penombra (eclissi penombrale).
Un'eclissi lunare totale si verifica quando la Luna transita completamente attraverso l'ombra della Terra.
La Luna attraversa prima la penombra, poi l'ombra e infine, dopo esserne uscita, interessa di nuovo la fascia penombrale. A causa degli effetti di colorazione rossastra che assume con la rifrazione dei raggi solari attraversanti l'atmosfera terrestre e per l'oscuramento parziale prima dell'entrata in ombra e durante l'uscita, è il tipo di eclissi lunare più osservata. "

Arianrhod e l’eclissi


Arianrhod proprio perchè rappresenta l'interezza dell'intero ciclo (la circonferenza del Cerchio), racchiude in sé il ciclo stesso e rappresenta la luna e l'eclissi. Arianrhod è la Signora che governa il tempo, i cicli delle maree.
Ella si presenta, ci chiama quando è il momento, e ci dona la chiave per intraprendere il cammino, si mostra amabile al pricipìo. Arriva poi il momento in cui Lei si oscura ai nostri occhi, e ci lascia proseguire. Mostrandosi nuovamente quando sarà il tempo giusto. Mentre si nasconde ai nostri occhi, ci mette alla prova, la Sua presenza non si sente e noi possiamo sentirci smarriti, Lei ci chiama, Lei si eclissa. Se riusciremo a proseguire con le chiavi che Lei ci ha donato, senza sentire la Sua presenza, penso che al mmento giusto Lei tornerà a mostrarsi.
Ogni cosa ha il suo tempo e ogni cosa nel momento giusto ci verrà mostrato. Quando si eclissa ci accade ciò che avvenne a Llew nel Quarto Ramo dei Mabinogion. Non lo riconosce e quale fra tutte le prove potrebbe farci sentire più smarriti, se non questa? Si eclissa e noi iniziamo a percorrere la Via partendo da una prova. Cercare il nostro nome, avere le nostre armi e cercare una guida interiore. Solo in questo modo possiamo dimostrare di essere in grado di percorrere il viaggio che Lei ci ha invitato a compiere con la Chiamata.
Per terminare Arianrhod è legata alle eclissi perchè è proprio eclissandosi ci mette alla Prova .A parte il donarci la chiave, è Lei stessa la Chiave, ed è grazie alla chiave che viene offerta per aprire la Porta che siamo iniziati. Essendo la Chiave, Lei ci dà il permesso di iniziarci. La Chiave racchiude in sé tutte le trasformazioni. Dietro la Porta che viene aperta si susseguono tutti gli altri cambiamenti.
Arianrhod inoltre può essere collegata all’eclissi perché non è solo una dea della morte e della rinascità, ma anche un’ iniziatrice, una custode dei segreti, e di conseguenza una dea del destino, del Wyrd.

Durante l'eclissi noi assistiamo, da quando la luna inizia ad oscurarsi fino a quando ritorna piena, all'intero ciclo lunare in poche ore. Quindi si ripete appunto il ciclo di morte e rinascita di cui Arianrhod è custode.
Stessa cosa si può pensare per l'eclissi di sole. Ma ora è da prendere un altro fatto in considerazione. Nella Tradizione avaloniana, ogni Dea del Ciclo è Trina. Arianrhod non è solo vergine e poi Madre, ma presenta anche l’aspetto dell’anziana, in quanto appunto custode dei segreti, e legata alla morte e rinascita. Tutto ciò la lega ancora di più all'eclissi poichè nell'eclissi lunare vediamo tutto il ciclo della luna ripetersi. Quindi ci sono gli aspetti della Dea vergine, madre ed anziana. E Arianrhod rispecchia tutti e tre questi aspetti.

Seguendo questo ragionamente, potremmo collegarla anche all'eclissi solare. Anche se è una dea legata alla luna, lei è anche madre.
L'eclissi solare può rappresentare il momento in cui (come viene narrato nei Mabinogion) camminando sul bastone, la bacchetta magica di Math, partorisce i suoi 2 figli.
L'eclissi solare è quindi rappresentata dall’incontro tra il sole (il dio) e la luna (Arianrhod). Il sole è il simbolo usato per indicare il dio, il potere fecondatore maschile, rappresentatato dala bacchetta di cui si parla nei Mabinogion, poiché essa ha la forma fallica.
Eclisse significa nascondersi, rendersi invisibile ed in fondo poco si sa di Arianrhod: compare nei Mabinogion all'improvviso dopo i misfatti del fratello Gwydion per poi scomparire. Poi Llew (ancora senza nome) e Gwydion si recano al suo castello e dopo aver lanciato i tre geasa svanisce nuovamente.
Arianrhod si nasconde, ma quando compare è per porre un ostacolo, per permettere la crescita. Questi ostacoli non sono mai insormontabili, lei non dice "non avrai MAI nome, armi o una donna", ma dice "non li avrai SE NON da me". In un certo senso ti sfida a sfidarla, lì nell'ombra dove lei si cela per permettere poi di ricomparire alla luce mutato: con un nome, con delle armi e una donna. E' lì nell'ombra della luna che avviene la crescita, nel buio, nel calderone.
Per riassumere: Arianrhod è la Grande Maestra, colei che ci guida verso il Cammino, colei che ci chiama e poi si eclissa. La sua scomparsa però non è reale. In quel momento Lei per guidarci ci lascia a noi stessi, è questo il suo aiuto, il saperci lasciar andare, come qualunque Madre dovrebbe fare con i propri figli: lasciarli camminare dal soli, cadere, farsi male. Ciò non significa che Lei non ci sia, solo che ci lascia 'il libero arbitrio'. E ancora di più, ci pone delle prove lei stessa.
Arianrhod ci porge il Ramo d'Argento, poi si eclissa, lasciandoci a camminare nel buio. Ella è trina, tutte le dee di Avalon lo sono però. Tutte e cinque le dee hanno in sè i tre aspetti della Madre.

Sepolture

'La tomba mostra un'orientazione Nord-Sud molto accurata ed anche lo scheletro è stato ritrovato disposto lungo il meridiano astronomico con il teschio posto a Nord. L'orientazione sia della tomba che dello scheletro risultano così accurate da escludere completamente il risultato di una disposizione fortuita'.

Questo breve brano si riferisce alla tomba di una presunta sacerdotessa a Libenice (territorio della tribù dei Boi). Si presume fosse tale dal corredo funebre e dal fatto che la tomba sia all'interno del Nemeton (lo spazio sacro).
Spesso i corpi erano allineati su questo orientamento nord - sud. Il Nord è la direzione di Arianrhod, la Corona Boreale la sua 'Casa'. Arianrhod è quindi una Dea così completa da non solo essere iniziatrice, nella vita, ma anche colei che attende l'anima dopo la morte fisica ed ecco perché le sepolture sono legate a questa dea.
Il suo essere 'eclissi' è totale, in ogni aspetto, nella vita come nella morte,morte iniziatica e morte fisica...
Ma ora sorge una domanda. Il Nord era la direzione della morte, tanto che addirittura le sepolture più sacre avevano questo orientamento. Perché le Isole dei Beati, dell'Aldilà, sono poste ad ovest?
Il nord era considerata la zona di riposo delle anime prima di reincarnarsi, invece l'ovest rappresentava il passaggio dell'anima nell'aldilà, che, nel caso dei celti di rango elevato e dei regnanti, doveva essere 'trionfale'. Forse le isole dei beati erano a ovest in quanto le anime beate non erano più soggette al ciclo, non erano obbligate a passare oltre ma potevano fermarsi, essendo già altamente progredite nel cammino.
Nonostante queste considerazioni, nella maggioranza dei casi, le antiche sepolture erano orientate da ovest ad est, ovvero, il capo del defunto era posto ad ovest cosicché potesse guardare ad est. Questo perché gli antichi (attentissimi osservatori dei fenomeni naturali) seguivano il corso del sole e lo vedevano sempre tramontare (cioè "morire"giornalmente) ad ovest e risorgere ogni alba, ad est.
Per questo la quasi totalità degli "aldilà" sono posti ad ovest, là dove il sole scompare e per questo il capo del defunto veniva posto ad ovest , in modo che guardasse all'est, per poter vedere la rinascita del sole ad ogni alba, la speranza o meglio, la certezza, anche di una propria rinascita.
Teniamo inoltre presente che per popoli che provenivano dall'est, espandendosi in tutte le terre europee (uso questo termine per praticità) arrivavano al mare dell'ovest e lì la Terra finiva, con un'enorme distesa d'acqua ma oltre? Oltre ecco il luogo dove il sole riposava nella sua "morte" quotidiana in attesa della rinascita.
Ci sono però sepolture che fanno eccezioni. La sepoltura di Libenice ad esempio, e numerose altre celtiche hanno proprio il capo posto a Nord.
Ad esempio, in Italia, il cerchio di pietre di Vigano, in provincia di Varese, appartenente alla cultura di Golasecca, ha al suo interno diverse tombe, e il tutto è orientato in asse nord - sud.
Sembra che più che tenere in conto le direzioni, tenessero in conto proprio le stelle, quindi, soprattutto, la costellazione del cigno e quella dello scorpione. Ciò che accomuna l'idea di oltretomba non è l'orientamento verso un punto cardinale ma l'essere o sotto un tumulo o oltre le acque.
Da quello che abbiamo detto potremmo forse supporre che l'orientamento a nord venisse riservato a coloro che per il bene del popolo dovevano tornare. Quindi sapienti e re.
Inoltre, questa ipotesi rafforzerebbe l'immagine di Arianrhod quale signora dei passaggi...


Note: Testo redatto da Marco Morgana sulla base degli studi del Gruppo Sentieri di Avalon (Ynis Afallach Tuath)
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