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Ynis Afallach Tuath

LUGHNASADH
Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 13:17 - 4024 Letture
Ciclo dell'Anno Lughnasadh è l’antico festival celtico per il raccolto dei cereali.
Veniva celebrato indicativamente tra la fine di luglio e le prime settimane di agosto, e presso molti gruppi neo pagani e druidici è oggi celebrato proprio il primo agosto.

Lughnasadh significa “commemorazione di Lugh”, antico Dio celtico solare della luce, del raccolto, “il molto abile”, il protettore degli artigiani, da molti accostato per funzioni alla Dea Brighid, della quale sarebbe la controparte maschile. (vedi approfondimenti su Lugh nella sezione Divinità)
In alcune leggende irlandesi si narra che sarebbe stato lo stesso Dio ad istituire questa ricorrenza per ricordare la morte della Madre Tailtu, divinità rappresentante la Madre Terra nell’atto di cedere tutte le sue forze ed energie
per assicurare un abbondante raccolto.

Altro nome di questa festa è LAMMAS, ovvero “festa del pane” o “messa del pane”, poichè le prime pagnotte prodotte col grano appena mietuto erano offerte in Chiesa, dopo la cristianizzazione della Britannia.
Anche l’odierna festa di ferragosto, in realtà, affonda le sue radici nelle tradizioni di Lughnasadh.


Presso i celti questi giorni rappresentavano un momento di festa e riposo durante i quali godere dei frutti del primo raccolto, e rendere grazie alla Dea del raccolto e al Dio del grano.
Inoltre ci si preparava ad affrontare le fatiche degl’ultimi raccolti autunnali.
I giorni di stabile bel tempo erano la perfetta occasione per la riunione delle Tribù: venivano organizzati giochi e tornei, scambiate merci, regolate le questioni legali e celebrati i matrimoni.

Le origini mitologiche di questa festa sono però molto profonde e risalgono al periodo neolitico.
A livello simbolico, il grano che viene mietuto e rilascia i semi per il futuro raccolto, rappresenta quindi il sacrificio di morte e rinascita del principio divino della natura nel ciclo annuale, così come il sole che raggiunto il suo culmine si prepara a declinare.

Presso moltissime culture arcaiche si ritrova il tema di un RE SACRIFICALE (i più noti sono forse Tammuz e Adone) che si unisce in matrimonio con la Dea della terra (nelle cosiddette Nozze sacre o banais regi) e viene poi ucciso al termine del suo mandato per assicurare fertilità ed abbondanza al suo Popolo. Egli viene poi sostituito da un nuovo giovane rappresentante che a sua volta verrà sacrificato (il tanist)
Le analogie con il ciclo agricolo e stagionale sono fin troppo evidenti.

In Britannia il personaggio mitico John Barleycorn ancora oggi rappresenta lo spirito del grano e dell’orzo che si sacrifica per assicurare pane, birra e wiskey, mentre in Irlanda ritroviamo la stessa simbologia in Crom Dubh, festeggiato appunto a fine luglio.
Egli è un’antica divinità sacrificale rappresentante lo spirito del grano.

In conclusione Lughnasadh è il primo festival del raccolto, un tempo di riposo e divertimento, ma anche di profondo significato simbolico, momento propizio per riflettere sui grandi temi del sacrificio e della rinascita, di amore e morte, che sempre si intrecciano.
Un momento adatto per ringraziare per il nostro personale raccolto e prepararci alla stagione di declino e introspezione autunnale.

Secondo il Cammino che noi Viandanti in Avalon percorriamo, spirale dopo spirale, la lunazione (il periodo) di Lughnasadh ci porta "sul finire della Stazione del Raccolto, e sul finire dell’anno (inteso come anno spirituale). Un ciclo sta per chiudersi, e sta per iniziarne uno nuovo. Il nostro compito per questo mese è quindi quello di estrapolare la conoscenza e la saggezza che le esperienze fatte finora ci hanno donato, perché è proprio questo il nostro Raccolto Personale. L'animale legato strettamente a questo periodo, è il salmone, il quale rappresenta l’Origine, la Sorgente, così come il suo viaggio è tutto volto al ritorno verso il luogo natale. Questo è ciò che anche noi facciamo durante il nostro cammino verso la guarigione. Esso è un percorso a ritroso, che ci porta a ritrovare la nostra vera Origine, la nostra Essenza più profonda, perché c’è stato un tempo in cui la nostra anima era pura ed è a quella condizione che dobbiamo tornare. Anche nel nostro piccolo ciclo annuale, il nostro Raccolto ci porta un passetto più vicini a quella condizione. Dopo esserci smontate, analizzate, dopo aver isolato le nostre ombre e averle sconfitte, ci aspetta il ritorno all’Origine, la Sintesi, il tornare integri ma liberi da almeno un po’ del veleno che prima ci portavamo dentro. E ciò deve essere fatto adesso, prima di un nuovo ciclo, di una nuova discesa, e di un nuovo lavoro di “smontaggio” e “ri-montaggio”. Pian piano, anche noi riusciremo a distillare il nostro calderone, estrapolando solo quelle tre gocce di Awen, che sono la nostra essenza; ritorneremo così all’Origine, ma non saremo più “anime bambine”, perché porteremo dentro di noi la Saggezza e la Conoscenza che il nostro Viaggio ci ha portato, e saremo pronte per passare a piani superiori, continuando a seguire la spirale ciclica dell’esistenza.


Note: Articolo scritto da Caillean
Citazione da 'La luna del salmone' di Jlandra, articolo presente nella sezione Lunologia (XI: Il Lalmone)
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