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Ynis Afallach Tuath

Le Origini dei Celti
Giovedì, 17 Settembre 2009 - 14:41 - 3755 Letture
Celti Da dove effettivamente provenivano i celti?
Quali sono state le reali origini?
Quanto era grande il territorio conquistato?

Le reali origini dei celti si perdono nella notte dei tempi. Possiamo affrontare la questione della loro origine sia da un punto di vista mitico, sia da un punto di vista storico.

Ogni popolo attinge al mito per spiegare la propria origine. Mircea Eliade definisce il mito come ‘Tradizione Sacra, rivelazione primordiale, modello esemplare’. Il mito rappresenta quindi l’idealizzazione del reale o, come dice Freud, l’espressione delle tendenze profonde dell’umanità. Sempre per Eliade, il mito riferisce ‘un evento che ha avuto luogo nel tempo primordiale, il tempo favoloso degli inizi’.
Il rapporto tra mito e storia è sempre difficile da descrivere, finora solo Evemero ha descritto in modo preciso il rapporto che potrebbe sussistere tra queste due realtà, ovvero, secondo la scuola evemerista, i miti sono deformazioni di eventi storici: ne consegue che gli déi non sono altro che eroi divinizzati (si vede molto bene questo processo quando si analizza la figura della dea Elen - Elen delle Strade).

I celti danno un immenso valore al mito delle terre sommerse. Senza scomodare le fantasiose ipotesi su Atlantide, che poco e nulla hanno a che vedere con la storia, questo mito delle terre sommerse ci fa pensare a terre vicino al mare che, dopo un periodo di glaciazione, con la risalita delle temperature, sono state sommerse obbligando le popolazioni ivi stanziate a spostarsi. Nulla di repentino e traumatico, ma un graduale trasferimento delle tribù verso terre più sicure. Le reali origini di un popolo sono quindi sempre strettamente connesse ai miti più cari al popolo stesso.
Citando Markale, dobbiamo però tener presente che ‘bisogna guardarsi da qualsiasi interpretazione unitaria. I problemi sono troppo complessi perché si possa pretendere di districarli interamente’.
Lo scrittore latino Ammiano Marcellino, facendo riferimento ad un’opera perduta di Timagene, scrive: ‘Secondo le antichità druidiche, la popolazione della Gallia è solo in parte indigena, e s’è accresciuta in più riprese incorporando isolani stranieri venuti di là dai mari, e popoli trans-renani cacciati dai loro focolari sia dalle vicissitudini della guerra, stato permanente di quelle contrade, sia dall’invasione dell’elemento impetuoso che rumoreggia sulle loro coste’ ovvero il mare.


Ma guardiamo alla storia. Ci sono due teorie ben distinte. La prima vede i Celti svilupparsi nella zona tra l'alto Reno e le sorgenti del Danubio, non per nulla, proprio collegandosi al mito delle terre allagate, 'renos' è un vocabolo di origine celtica il cui significato è 'mare'. In questa zona i protocelti si consolidarono come popolo (anche a livello linguistico), e svilupparono, nel corso dell'Età del Bronzo, la Cultura di Hallstatt (all'inizio dell' VIII secolo a.C. - Hallstatt è la cittadina vicino a Salisburgo che ospita il più importante scavo archeologico relativo a questa fase culturale dei Celti), che diede poi origine, nel corso dell'Età del Ferro, alla Cultura di La Tene. La zona di origine è quindi quella tra Svizzera, Germania e Francia. Ma prima? Prima questa popolazione protoceltica veniva (e questa è la seconda ipotesi di cui parlavo) dalle steppe a nord del Mar Nero (culla della cultura Kurgan). E' a questa migrazione avvenuta nel corso del terzo millennio a.C. che ci si riferisce quando si parla di derivazione indoeuropea dei Celti.
Da Wickipedia: la cultura di La Tene ebbe il massimo sviluppo durante la tarda età del ferro (450 - 50 a.C.). Viene suddivisa in tre fasi:

• "La Tène antico" (VI secolo a.C.),
• "La Tène medio" (ca 450 – 100 a.C.),
• "La Tène tardo" (I secolo a.C.).

La Tène si sviluppò dalla cultura di Hallstatt (età del ferro), senza nessuna rottura culturale definita, a seguito dell'influenza della cultura greca e poi della civiltà etrusca. (fine citazione)

Nel loro periodo di massimo splendore (seconda metà del IV secolo e prima metà del III sec. a.C.), i territori dei celti occupavano tutte le Isole Britanniche, l'Europa centrale, tutto il nord Italia, tutta la Francia, penetrando fino all'attuale Spagna, poi in Pannonia e un po' anche in Anatolia.
Cito da Wickipedia le varie tribù che costituivano i Celti: ' i Britanni (Isole britanniche), i Celtiberi (Penisola iberica), i Pannoni (Pannonia), i Galati (Anatolia) e i Galli (Gallie); questi ultimi erano a loro volta ripartiti in vari gruppi, tra i quali spiccavano i Belgi, almeno in parte mescolati con elementi germanici, gli Elvezi, posti all'estremità orientale della Gallia e a contatto con i Reti, popolo non indoeuropeo della regione alpina orientale, e i Lepontici dell'Italia settentrionale'.

E' infine importante sottolineare come il collante delle varie tribù celtiche fosse la tripartizione societaria (tipico elemento indoeuropeo) e la religione. Anche il substrato linguistico era il medesimo, differenziatosi e sviluppatosi poi nelle varie lingue.

Note: Fonti:
me stessa
I Celti di Jean Markale
Wickipedia

Articolo a cura di Argante
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Re: Le Origini dei Celti (Punti: 1)
da Euphorbia 17 Set 2009 - 15:44
(Info utente | Invia il messaggio) http://)
Grazie Argante!! Ci sono tantissimi spunti da cui partire! Un lavoro preziosissimo!






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