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Ynis Afallach Tuath

Merlino
Martedì, 05 Gennaio 2010 - 14:20 - 3341 Letture
Ciclo Arturiano Nella letteratura gallese Merlino non è identificato come un personaggio univoco; esistono differenti leggende, storie e miti che si confondono con le vicende arturiane. Nella tradizione esistono due personaggi di nome Merlino (Myrddin): Myrddin Wyllt (Merlino il Selvaggio), un pazzo nordico che non ha alcuna relazione specifica con il ciclo di Artù, e Myrddin Emrys (Merlino il Saggio o Caledonensis).

Myrddin Wyllt.
Molti sono stati i tentativi di scoprire il Merlino storico, e in genere, è accettato che, se mai è esistito deve essere stata una di quelle figure come Taliesin, in parte mago e in parte bardo.

Nel Libro Nero di Carmarthen (c. 1250) si trovano parti di monologhi o dialoghi di saghe che purtroppo sono andate perdute. Il manoscritto ci riporta anche parti della leggenda di Myrddin Wyllt, un uomo selvaggio che viveva nei boschi e che è diventato pazzo dopo una battaglia. La leggenda di Myrddin Wyllt è solitamente legata alle storie di altri due personaggi simili, Suibne Geilt in Irlanda e Lailoken in Scozia.

Myrddin Wyllt compare anche in Vita Merlini di Geoffrey of Monmouth e sembra essere completamente diverso dal personaggio di Merlino il Mago.
Nato intorno al 540 d.C., impazzì dal dolore dopo aver visto la sconfitta del suo signore, Gwenddolau, nella battaglia di Arfderydd avvenuta nel 573 d.C. e per questo si ritirò nella foresta di Caledonian a vivere con gli animali.
Anche lui aveva il dono della chiaroveggenza e aveva previsto che sarebbe morto cadendo e annegando. In effetti, morì impalato cadendo su di una pertica di pescatori con la testa sott'acqua. La sua tomba sarebbe vicino al fiume Tweed, nel villaggio di Frumelzier vicino a Selkirk, anche se nessun ritrovamento archeologico lo confermerebbe.

Del resto alcune versioni riportano che Merlino sia impazzito, alla vista di una carneficina in una spaventosa battaglia, di cui si sente responsabile.
Inoltre il Merlino medioevale possiede esattamente gli stessi contorni dei druidi di corte che troviamo nei racconti irlandesi.

Myrddin Emrys.

Goffredo di Monmouth, nella sua Historia regum Britanniae, adattò la storia di Ambrosio Aureliano, capo romano britannico che vinse importanti battaglie contro gli anglosassoni, raccontata da Nennio nel suo Historia Brittonum, alla storia di Myrddin Wyllt, l'uomo dei boschi.

Nel 13° secolo, Robert de Borron, con i suoi versi, portò il personaggio di Merlino ad una dimensione più cristiana, facendolo diventare il profeta del Santo Graal. L'autore, nella prima parte del suo "Vulgate Cycle" sottolineò il carattere demoniaco di Merlino, ma nella seconda parte divenne il profeta del Santo Graal e lo introdusse come consigliere di Artù.

Quindi nel Histora Regum Britanniae è narrata l'incredibile nascita di Merlino, dall'unione di uno spirito, un demone, con una vergine monaca, una Principessa Reale del Dyfed. Alcune leggende collocano la sua nascita in una foresta dell'Europa del Nord, che alcuni identificano con Broceliande e altri con la Foresta Nera. Sempre secondo la leggenda, Merlino, visse in Galles e nell'Inghilterra meridionale all'alba del Cristianesimo, molto tempo prima che si tenessero documenti scritti. Era conosciuto, fin da bambino per le doti e per la sua chiaroveggenza ereditate dal padre.

Vortigern, all'epoca Re dei Britanni, stava incontrando enormi difficoltà nella costruzione di una torre di pietra su un'isola al centro di un lago paludoso, che avrebbe dovuto farle da protezione. Ogni notte però crollava tutto quello che era stato costruito durante il giorno. Vortigern, consultatosi con i suoi divinatori, mandò a cercare un bambino orfano di padre, il cui sangue doveva servire a bagnare le fondamenta della Torre. La scelta cadde sul piccolo Merlino, che al cospetto del Re gli rivelò che sotto le acque del lago, vi era una caverna in cui dimoravano un drago rosso e un drago bianco, i cui movimenti facevano tremare il terreno. Il Re allora ordinò che il lago venisse prosciugato e scoprì la caverna con i due draghi, esattamente come predetto da Merlino, che da allora divenne suo consigliere.
Questo episodio venne riportato anche da Nennio, che nella sua Historia Brittonum attribuiva la profezia ad Ambrosio Aureliano. Monmouth risolse questa incongruenza un po' artificiosamente, sostenendo che "Ambrosius" era uno dei nomi di Merlino (</>Merlinus Ambrosius).

Dopo la morte del Re, Merlino continuò a fare da consigliere al suo successore e dopo di lui a Uther Pendragon.
Uther accecato dall'amore per Yguerne, convinse Merlino a trasformare il suo aspetto per far sì che assomigliasse a quello di Gorlois di Cornovaglia, marito della donna e sotto queste sembianze sedusse Yguerne. Quella notte fu concepito Artù e allo stesso tempo il vero Duca di Cornovaglia morì. Alla nascita del bimbo, questi venne affidato a Merlino, che lo fece poi crescere con dei genitori adottivi. Una volta cresciuto Artù dimostrò la propria discendenza reale estraendo la famosa spada dalla roccia e fu a questo punto che Merlino lo informò delle sue origini e lo aiutò a salire al trono. Negli anni successivi continuò ad agire da consigliere per lo stesso Artù.

In alcune versioni si favoleggia anche che nel periodo del regno di Artù, Merlino eresse i megaliti di Stonehenge utilizzando pietre trasportate magicamente dall'Irlanda. Effettivamente il professor John Rhys (Studies in the Arthurian Legend) sostiene che Myrddin era una divinità venerata in modo particolare a Stonehenge.

Dopo aver completato l'Historia Regum Britanniae, l'interesse di Goffredo di Monmouth per Merlino continuò nel Vita Merlini. In questo testo, però, Merlino venne riportato alla dimensione dell' Uomo dei Boschi.

Nella Vita Merlini si narra che Merlino proteggesse la sua pupilla Morgana e di quanto questa lo sbalordisse con la sua bellezza, la sua intelligenza e la sottigliezza della sua mente. Nel rapporto di Merlino con Morgana ci potremmo trovare difronte agli ultimi residui di potere spirituale e curativo della donna come rappresentante della Dea e dei poteri della Natura. Uomini come Merlino erano dei saggi legati a tradizioni antiche con una profonda conoscenza spirituale, oltre che del corpo umano anche delle leggi della Natura.
Infatti una delle grandi meraviglie che Merlino praticava presso la sua Fonte della Salute di Bredigon era la medicina.

Nel ciclo arturiano, Merlino sembra condurre i fili delle vite della maggior parte dei personaggi arturiani.
Nel testo di Malory, Merlino, sotto le mentite spoglie di un bambino, si presenta ad Artù per predirgli la morte in battaglia, per mano di un figlio che avrà da una delle sue sorelle: questi distruggerà lui e tutto il suo regno.
Quindi Merlino è detentore di potere, conoscenza, segreti e saggezza.
Ecco perché, forse nei testi medioevali, la madre di Merlino era una monaca o una sacerdotessa e probabilmente è per questo Merlino era chiamato Figlio della Madre, Figlio della Monaca o Figlio della Donna. Lui stesso si definisce il Figlio della miglior madre del mondo Optima, appellativo che designava un iniziato, un figlio maschio nato da una famiglia sacerdotale, dove il retaggio di istruzione, funzione e dignità veniva per diritto al figlio nato dal lato femminile della famiglia. Particolare è anche il rapporto di Merlino con la Dama del Lago, descritta spesso come la donna che lo uccise, accusata di averlo rinchiuso in una foresta, o dentro una torre d'aria, o di parole, o in un tronco di quercia o in una grotta o in una caverna. Infatti, secondo la leggenda, la dimora di Merlino poteva essere una casa di vetro, o un cespuglio di biancospino fiorito, o una specie di fumo o di nebbiolina nell'aria, o un "recinto né di ferro né di acciaio, né di legno, né di pietra, ma di aria pura, e reso per magia tanto resistente da non poter essere distrutto finché duri il mondo."

La Dama del Lago è inizialmente considerata buona e generosa, in seguito è descritta da molti autori come la sede di tutti i mali, soprattutto in quanto donna. Tuttavia analizzando vari testi medioevali si intuisce che Merlino stesso in realtà aveva costruito la propria tomba e quella della Dama del Lago, in una grotta particolare decorata specificatamente per quell'uso.

Secondo la Goodrich scopriamo che dopo la morte di Merlino si aprì la caccia alla sua tomba. La sua caverna in effetti doveva esser piena di tesori, nei cui pressi scorrevano "le dolci acque della conoscenza" e "la fontana di Merlino" era uno dei numerosi pozzi sacre, considerati uno dei grandi segreti del mondo.
Bisognerebbe pensare a Merlino, oltre che come un saggio e un medico, come a un uomo legato alla nobiltà regale, all'aristocrazia terriera, dedito all'amministrazione delle terre ereditate in Galles, ma anche consapevole di quanto lo circondava.

Sulla sua scomparsa le versioni sono molteplici; quella principale narra che Merlino sedotto e tradito da Viviane venne intrappolato in un sonno magico entro una tomba di pietra, secondo altri invece rimase intrappolato in un prigione d'aria.
Anche nel romanzo di Malory, fu la Dama del Lago, Nimue, stanca delle sue attenzioni, ad ingannarlo e a rinchiuderlo in una caverna. Nel romanzo Perceval si racconta, invece, che Merlino si ritirò volontariamente dalla scena di corte per condurre una vita privata. L'elemento comune è comunque che Merlino non muore, ma continua ad esistere in un mondo parallelo come in un sogno ad occhi aperti.

Merlino, secondo la Goodrich, entrò spontaneamente nella sua tomba, tenendosi per mano con la sua dama.
Era la loro tomba comune, quindi la funzione di Viviana era di assisterlo, conversare con lui e soprattutto riposare accanto al suo amato, il suo compito è stato quello di accompagnarlo negli ultimi momenti della sua esistenza. Viviana quindi sopravvisse a Merlino prendendone il posto nell'assistenza a re Artù e alla regina Ginevra, scomparendo nello stesso periodo in cui essi stessi scomparvero.

In una tarda leggenda gallese, Merlino si ritirò volontariamente sull'Isola di Bardsey, al largo del Galles del Nord, con nove assistenti bardi portando con se i Tredici Tesori della Britannia, da allora perduti per l'umanità, e con il Trono su cui Artù siederà quando sarà il momento del suo ritorno.

Bibliografia:

Perini S. (2006). Simboli e riti delle donne celtiche. Editore Psiche 2
Rutherford W. (2000) Tradizioni Celtiche. Ed. TEA
Massignan M.(2001) La religione dei Celti. Edizioni Xenia
Rolleston T.W. (1998) I Miti Celtici. Fabbri Editori
http://it.wikipedia.org/wiki/Mago_Merlino
http://www.britannica.com
http://www.arthurian-legend.com/more-about/more-about-arthur-10.php


Note:
ARTICOLO A CURA DI:

Euphorbia, sulla base degli studi condotti nel gruppo "Ynis Afallach Tuath".

Un particolare ringraziamento a: Berkana, Caillean ed Euphorbia.
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