AVALON TRIBE ON FB

 

CURRENT MOON


CURRENT MOON

 

I PILASTRI DELLA TRADIZIONE AVALONIANA

 

Siam Fate di Lago...

 

Le Stazioni del Ciclo



Leggendo...

IL CONFRONTO

E' il tempo del Confronto, il momento di affrontare le scelte del nostro Cammino...

 

Menu Categorie

 

Cerca


 

Ynis Afallach Tuath

IMBOLC
Venerdì, 22 Febbraio 2008 - 13:06 - 3735 Letture
Ciclo dell'Anno La festa del sacro Fuoco di Brighid

Imbolc, chiamata anche Imbolg o Oimelc,
è una delle quattro feste stagionali celtiche legate al ciclo agricolo-pastorale.
Il nome Imbolc sembra significhi “grande pioggia”,
mentre Oimelc significa “nel grembo”.


L’etimologia come sempre ci aiuta a decodificare
l’antico significato di questa celebrazione:
da una parte abbiamo la purificazione dopo il lungo periodo di energie immobili e stagnanti dell’inverno;
dall’altra, questa stagione è contrassegnata dalla nascita degli agnelli.
Imbolc cade infatti il 2 febbraio, nel bel mezzo dei rigori e dell’oscurità invernale.
Questo era il periodo in cui ci si ammalava delle terribili febbri polmonari
che decimavano soprattutto bambini e vecchi
e le risorse alimentari dell’inverno cominciavano a scarseggiare pericolosamente.
Pensate con quale sollievo dovevano essere accolti i primi segni della primavera
e soprattutto la nascita degli agnelli,
con la conseguente abbondanza di latte e formaggi freschi.

Imbolc segna la fine dell’inverno e la lenta rinascita della natura
che culminerà in maggio con Beltane.
L’oscurità tocca il suo picco maggiore,
l’energia raggiunge il minimo nel suo percorso di discesa
nelle profondità della terra
e proprio in questo momento inverte il suo cammino e ricomincia a salire,
a portarsi verso l’esterno, favorendo la rinascita e la crescita.

Presso i celti , questa celebrazione era dedicata a Brigit,
triplice dea figlia del Dagda, il cui nome prende origine
dalla radice breo che significa fuoco.
Brigit è patrona del sacro fuoco inteso in senso sia fisico sia spirituale:
fuoco della creazione delle fucine e degli artigiani che lavorano i metalli,
fuoco di guarigione, energia risanatrice,
e infine fuoco interiore dell’ispirazione poetica.
Brigit è infatti signora dei fabbri e degli artigiani,
dei guaritori e delle levatrici in particolare, e dei poeti.

Il periodo di Imbolc è quindi contrassegnato del simbolismo del fuoco
inteso sia come energia rinnovatrice ed ispiratrice, sia come elemento di purificazione.
Infatti , un altro elemento fortemente connesso a questo Portale è l’acqua,
in relazione al suo legame con la purificazione e con il grembo materno.
Molte sorgenti erano dedicate a Brigit ed erano ritenuti luoghi di guarigione
e di fertilità presso le quali le donne si recavano per chiedere di rimanere incinte
o di avere un parto facile. Ancora oggi, sui rami degli alberi
situati nei pressi di antiche fonti, in Irlanda, è possibile vedere legati
dei piccoli nastri di stoffa simboleggianti le preghiere dei pellegrini.
Imboc è la festa delle donne, della nascita e della rinascita, dei misteri del parto.
Festa di purificazione e di luce dedicata alla Vecchia
che si trasforma magicamente nella Fanciulla.
Quante volte nelle fiabe avete letto di un cavaliere che bacia una vecchia megera
e la trasforma in una bellissima fanciulla?
Altro non si tratta se non di una metafora della trasformazione dell’inverno nella primavera,
nell’eterno ciclo della vita.

In Irlanda e nel Galles, è ancora tradizione preparare delle bambole di spighe
con i resti del raccolto dell’anno precedente:
le bambole sono un feticcio che rappresenta lo spirito della Madre del Grano.
Esse vengono poste in cestini e a volte anche rivestite con abitini leggiadri,
e accanto a loro viene deposto un ramo di forma fallica,
in un rituale di magia simpatica atto a richiamare
il potere fertilizzante maschile sulla terra.
Sempre in Irlanda è tradizione preparare degli amuleti con le spighe dell’ultimo raccolto:
si tratta di croci a quattro braccia di uguale lunghezza
che vengono talvolta denominate “croci di Brigit”.
Esse sono un potente simbolo solare e hanno funzione protettiva e di buon augurio. In seguito all’avvento del cristianesimo, Brigit è diventata santa Brigida di Kildare,
badessa del monastero dove fino al 1600 è stato ininterrottamente
mantenuto acceso un fuoco sacro vegliato da 19 monache.
Difficile non notare la somiglianza con le figure delle Vestali del mondo classico,
o il significato magico del numero 19 che richiama il ciclo metodico:
19 sono gli anni necessari perché nello stesso giorno solare,
la luna si trovi esattamente nella stessa posizione.
E infine, non sarà un caso se il nome Kildare significa tempio della quercia…
La figura di Brigit si confonde poi anche con un’altra santa Brigida,
che si dice sia stata la nutrice di cristo.
Così, anche l’antica festa pagana di Imbolc è stata cristianizzata
e trasformata nella Candelora, o Candlemas per i paesi anglosassoni:
la festa delle candele, durante la quale le candele
vengono portate in processione e benedette,
il giorno in cui le donne si recavano in chiesa per ricevere la purificazione
e la benedizione dopo aver partorito. La festa di Brigida.
Anche nel mondo classico, febbraio era il mese del fuoco e della rinascita:
a Roma si celebravano i Lupercali, un’antica festa pagana durante la quale
i sacerdoti di Fauno correvano per la città coperti solo di pelli di capra
brandendo sottili bastoni con i quali battevano simbolicamente
le giovani fanciulle per favorirne la fertilità ed il concepimento.
Inoltre, sempre a Roma venivano fatte lunghe processioni
con candele accese in onore di Februa o Giunone Februata.
In latino “februare” significa “purificare”,
da cui deriva il nome del mese di febbraio, che è quindi,mese delle purificazioni.
Februa era la dea romana della primavera
e le candele simboleggiavano il ritorno della luce e del calore del sole.
Come possiamo notare, dunque, i riutali di febbraio erano presenti
in diverse culture indipendenti fra loro, con il medesimo significato,
forse retaggio di un antichissimo archetipo e di riti celebrati agli albori dei tempi,
quando l’uomo era tutt’uno con i cicli della natura.
Simboli di Imbolc sono il bucaneve, il primo fiore a spuntare
annunciando l’atteso ritorno della primavera;
il serpente, simbolo delle energie telluriche che tornano in superficie;
ed il fuoco. E’ interessante, a proposito della simbologia del serpente,
notare come esso fosse salutato come il primo segnale
del ritorno della bella stagione:
quando il serpente usciva dalla tana significava che la primavera era davvero vicina.
A Imbolc, festa della luce che cresce e della fanciulla primavera,
la voce antica di Brigit continua a chiamare le sue figlie,
risvegliando in loro l’antico fuoco sacro delle donne:
fuoco di creazione, guarigione e ispirazione,
il divino Awen che colma il nostro spirito della presenza del divino.


-Caillean-

IMBOLC | Login/crea un profilo | 0 Commenti
I commenti sono di proprietà dei legittimi autori, che ne sono anche responsabili.






Creative Commons License
Questo/a opera è pubblicato
sotto una Licenza Creative Commons.

© Ynis Afallach Tuath, 2014/2015
Sito internet con aggiornamenti aperiodici, non rientrante nella categoria Prodotto Editoriale.
Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso degli autori e senza citare la fonte.
Tutti i lavori pubblicati sono protetti dalla legge n. 633 e s.m.i. in tutela dei diritti d'autore.
Tutti i loghi e marchi in questo sito sono di proprietà dei rispettivi proprietari. I commenti sono di proprietà dei rispettivi autori.
Questo sito è stato creato con MaxDev, un sistema di gestione di portali scritto in PHP.
MD-Pro è un software libero rilasciato sotto la licenza GNU/GPL Visualizzate le nostre news usando il file backend.php
Il tema grafico è stato creato da Isobel Argante. Webmaster Nemea del Lago.

Powered by MD-Pro