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Ynis Afallach Tuath

VI LA LACRIMA SOLARE
Giovedì, 26 Marzo 2009 - 08:09 - 3493 Letture
Lunologia Am dér gréne
(Luna Piena tra il 18 marzo e il 14 aprile)

Benvenuta Luna della Lacrima Solare!
I primi giorni di calda luce irrompono nel tempo del freddo,
la terra è sveglia,
giovani germogli si distendono verso il sole.
Tracciamo i nostri sogni nella luce.



Ci troviamo nel mese di Cutios, il cui significato è ancora incerto. Kondratiev ne accenna un qualche collegamento con la pioggia, mentre altre interpretazioni lo traducono come tempo dei venti. Un’interpretazione che offre spunti interessanti è quella di mese delle invocazioni. Il termine Cutios/gutios è prossimo all’irlandese arcaico guth, voce, e al gallico gutuater, invocatore. Più che mese delle invocazioni potrebbe dunque essere il mese della “voce”, intesa come Verbo, manifestazione esteriore e cosciente della vita. Del resto questo è il mese della nascita, e la prima azione di un bimbo appena nato è quella di emettere il primo respiro unitamente al primo vagito: il Suono o Vibrazione che segue il Soffio, l’Alito di Vita.

Con l’arrivo di Cutios giunge il tempo di salutare l’inverno per accogliere la nuova stagione; il mese scorso la terra ha accolto, nel suo grembo fertilizzato dal diluvio, il seme che adesso è pronto per venire alla luce: è il momento della germinazione, che racchiude in sé tutto l'entusiasmo, la spinta verso la vita del seme che sta per nascere. Infatti, è solitamente all’inizio di questa lunazione che avviene l’Equinozio di Primavera, Oestara, momento in cui viene deposto l’uovo della nuova vita, ed ora il suo guscio si incrina e si schiude rapidamente, dando alla luce il suo prezioso contenuto. L'uovo è quindi uno dei simboli principali di questo mese, poiché è il principio da cui nascono tutte le cose, portando in manifestazione ciò che prima era solo allo stato potenziale.

L’uovo rappresenta il potere dell'inizio, del manifestare la Creazione; nelle narrazioni mitiche vi è spesso un Uovo Cosmico all'origine della Creazione.
Nella Bahyrivha Upanisad, l'Uovo del Mondo rappresenta il germe a partire dal quale l'universo si sviluppa all'inizio di un ciclo cosmico: è detto l'Uovo di Brahmà o Embrione d'Oro.
Nelle Leggi di Manu troviamo la descrizione del mito dell'Uovo d'Oro:

“Poi il Signore che è autoesistente e immanifesto, fece sì che questo universo divenisse manifesto. [...] Dapprima emise le acque e poi emise in esse il proprio seme. Quel seme divenne un uovo d'oro, splendente come il sole dai mille raggi: Brahma stesso, il nonno di tutte le genti, nacque in quell'uovo. […]”

L'Uovo Cosmico rappresenta anche l'Anno, è l'espressione simbolica del Tempo Cosmico; è la Ruota dell'anno, nella sua durata ciclica.

Il serpente è un altro dei simboli associati a questa lunazione. Esso è forse il più antico e potente simbolo del rinnovamento e della rigenerazione, presente in tutte le culture, che ci accompagna dal Neolitico, associato al volto della Dea come Dea della Trasformazione (1).
Il serpente è strettamente connesso con l’energia sotterranea del pianeta, con la forza tellurica e con tutti gli elementi che la portano in superficie; è quindi simbolo della Madre Terra e della sua fecondità, dell’abbondanza che ci dona con generosità.
Nella cultura celtica il serpente è a volte raffigurato con una testa d’ariete (segno sotto il quale si estende principalmente questa lunazione); esso viene chiamato criocefalo e rappresenta l’associazione dell’essere strisciante donatore di vita e abbondanza con un animale simbolo di fecondità e vitalità. Il serpente criocefalo ha una forma che ricorda l’organo sessuale maschile, simbolo di virilità (da vir, forza), donatore di potere e di vita, e anche gli spermatozoi ne richiamano le sembianze. Lo sperma che corre verso l’ovulo per dare origine a nuova vita è infatti associato al serpente.
Sulla placca del calderone di Gundestrup in cui appare Cernunnos, il serpente criocefalo è presente sia stretto nel pugno sinistro del dio, che come guida della piccola figura sul delfino. Le corna di cervo sul capo di Cernunnos sono il segno del rinnovamento, del potere che cresce più forte di prima tramite la morte e la rinascita, così come fa il serpente quando muore e rinasce grazie alla muta della sua pelle.
Il ciclo dell’anno (il cui significato deriva da annulus, anello) che regola le stagioni e la vita umana, viene paragonato ad un cerchio formato da un serpente che si morde la coda, l'Ouroboros, che rappresenta il cerchio della vita che si rinnova in eterno, e si ricollega perfettamente al simbolismo dell'uovo.
Il serpente è sacro alla Dea Brigit, che presiede l’intero trimestre primaverile. (2)

Altri animali legati a questa lunazione, e più in generale alla primavera, sono le lepre, animale sacro simbolo di fecondità (da cui il nome Luna della Lepre), e la colomba, rappresentante il ritorno della vita e dell'amore, associata alla dea Afrodite (Aphros in greco, da cui viene il nome del mese di Aprile) e in seguito adottato dal cristianesimo come simbolo pasquale assieme all’agnello, che, per sottolineare, è il piccolo dell’ariete.

Nel ciclo lunare di Kondratiev, questa è la Luna della Lacrima di Sole, associata, nel canto di Amairgen, al verso che recita “Sono una lacrima [o una goccia] del sole”.

Passato l’equinozio, nella seconda metà del trimestre primaverile trova alfine piena realizzazione l’invocazione del fuoco. L’acqua, supporto necessario della vita, si è diffusa sulla Terra, ricevendo quindi un’anima (seme) dallo Spirito dei venti divini. Questo seme ora nasce, si manifesta, e si apre al nutrimento appassionato della fiamma solare.
Il fuoco nell’acqua è la metafora principale della guarigione, dell’energia di affermazione della vita nella tradizione celtica. A questo punto dell’anno, il fuoco viene a vivificare l’inerte freschezza dell’acqua, a trasformare la vita potenziale in vita reale, fungendo da catalizzatore di nascita. Una goccia liquida, una lacrima caduta dal sole esprime le amichevoli qualità di questo fuoco in forma acquea.
I germogli appena risvegliati, bucando il disgelo del terreno alla ricerca del sole, sono come versioni condensate, abbreviazioni delle piante che diverranno in futuro, quando fusto, rami, foglie e fiori si saranno differenziati e avranno assunto le loro proprie funzioni. Così i nostri progetti creativi devono ora esistere in forma immaginativa (programma dei nostri scopi), prima di poter assumere la forma materiale prodotta dall’interazione della nostra volontà con le circostanze del mondo. Ciò che creiamo deve esprimere i nostri desideri più profondi, quello che la nostra natura essenziale brama ardentemente, ciò che darà vita ai nostri talenti nel modo più autentico: per scoprirlo dobbiamo usare il potere della nostra immaginazione, il Calderone su cui hanno soffiato le nove incarnazioni della Dea e che è ora riscaldato dalla fiamma solare. Facciamo uno sforzo per esporre le regioni oscure in cui sono nati i nostri sogni alla luce del giorno, al principio samos, così che i desideri possano rivelarsi come immagini che diverranno poi il fulcro di attività creativa.

Così, man mano che la luna cresce, percepiamo il confortevole calore del sole filtrare nel nostro essere, nella forma di una grande goccia di fuoco liquido. Durante la luna piena lasciamoci scaldare e illuminare completamente, invitando quella chiarezza a raggiungere i recessi più oscuri delle nostre anime, senza temere nulla. Durante la luna calante osserviamo ciò che abbiamo liberato sorgere dalle profondità fomoriche e aprirsi alla vita.

E’ importante notare come ormai ci troviamo al limbo tra la Stazione del Confronto e la Stazione dell’Emersione: stiamo assistendo a una rinascita della vita, e così come i semi emergono dalla terra, noi emergiamo dalle profondità di noi stesse aprendoci nuovamente alla luce. Questo è il momento in cui tornano in primo piano la sicurezza di sé, la fiducia in sé stessi, e non per niente la Dea associata alla Stazione dell’Emersione è proprio la Vergine Blodeuwedd, che ci mette davanti a noi stesse, quasi costringendoci a prendere consapevolezza del nostro vero Io, della nostra autenticità, della nostra forza e dei nostri limiti, di ciò che vogliamo realmente. Solo riuscendo a fare questo potremmo ideare e perseguire i progetti più adatti alla nostra essenza.

Non solo Blodeuwedd, ma anche Brigit ancora ci accompagna in questo mese. Come Dea delle Acque, delle falde acquifere che danno alla terra la sua fertilità, e in quanto Dea della Luce, del Fuoco e del Sole (che nella tradizione celtica è anche una caratteristica della Terra, dato che sorge ogni mattina dal mondo sotterraneo), ella controlla entrambi i poteri e sa come equilibrarli. Brigit presiede anche all’acqua necessaria alla crescita di tutte le cose viventi e al fuoco della fucina, necessario per produrre le cose nel mondo culturale. Per questo le attività creative di Terra e Tribù sono viste sotto la sua custodia come specchio l’una dell’altra, in grado di crescere insieme sotto l’influsso dell’energia samos.

Ariete: influssi e mitologia

L’energia della lunazione è principalmente legata al segno dell’Ariete, grande pioniere dello zodiaco, cui spetta il compito non facile di iniziare le cose; esso annuncia la nascita, la separazione dal grembo materno, il taglio del cordone ombelicale. Il fuoco dell’Ariete è un fuoco esplosivo, la cui energia creatrice si espande in ogni direzione, riportando la scintilla della vita. Non per niente Oestara si apre sotto questo segno: la sua forza dirompente e creativa è la stessa con cui il germoglio perfora il legno per fare capolino sul ramo, racchiudendo in sé tutta la forza vitale. Il suo glifo riproduce la testa dell’animale stesso, simbolo della primavera, delle energie fecondanti della natura, del sacrificio e della rinascita.
Il nome, Ariete, deriva dal latino aries, a sua volta collegato a una radice greca ar che si ritrova in Ares (Marte).
E Marte è appunto il suo pianeta governatore, oltre ad essere il dio guerriero che i popoli antichi consideravano grande protettore della primavera e delle energie fecondatrici maschili (e che solo in seguito divenne dio di guerra, a mano a mano che i romani presero a conquistare il mondo). E’ dunque tempo anche per noi di attivare il nostro fuoco interiore, dando una spinta alla nostra vita e lasciando che i nostri intenti si traducano in progetti concreti.
L’influsso dell’Ariete provoca spesso cambiamenti di umore; come un bimbo appena nato può piangere un momento, e l’altro dopo dormire o osservare tranquillo ciò che lo circonda, in noi possono convivere nell'arco di pochi giorni calma e impeti emotivi. Siamo spesso centrate in noi stesse, per cui ci possono essere momenti dominati dall'egoismo; possiamo approfittarne per occuparci di noi, dei nostri intenti, di ciò che ci appassiona e dei nostri progetti, che abbiamo magari trascurato per dedicarci alle esigenze degli altri e della nostra famiglia nei mesi trascorsi.

Il mito legato a questo segno è quello del vello d’oro, alla cui conquista partirono gli Argonauti, che era appartenuto ad un ariete che aveva salvato Frisso, figlio di Atamante (sovrano di Beozia), dalla morte.

Si narra che Frisso era un bel giovanotto, e che sua zia Biadice si innamorò di lui; vedendosi respinta, però, lo accusò di averle usato violenza. Gli uomini di Beozia, credendo alle parole di Biadice, chiesero la morte di Frisso. Così Atamante, piangendo calde lacrime, condusse Frisso sulla cima della montagna, e stava per tagliargli la gola quando Eracle, che si trovava per caso da quelle parti, intervenne bruscamente strappandogli il coltello sacrificale dalle mani. «Il padre mio Zeus odia i sacrifici umani!».
Frisso sarebbe tuttavia perito se un aureo ariete alato, inviato da Ermete per ordine di Era (la quale proteggeva Nefele, madre di Frisso), non fosse calato dall’Olimpo. «Montami in groppa» ordino l’ariete, e Frisso obbedì. L’ariete volò verso oriente, diretto alla Colchide, dove, una volta giunti, Frisso lo sacrificò a Zeus Liberatore. Il suo vello d’oro rimase in Colchide, appeso ad una quercia in un recinto nel bosco sacro di Ares, e sorvegliato da un orrendo e immortale drago da mille spire e dai sacerdoti di Ares. Esso divenne famoso una generazione dopo, quando gli Argonauti ne partirono alla conquista.

Il sacrificio di Frisso, anche se non andato a “buon” fine, rappresenta comunque una morte simbolica, e perciò l’ariete viene a simboleggiare la rinascita. In più, alla fine della storia, l’animale viene sacrificato a Zeus, elemento quindi che lo ricollega nuovamente ai concetti di morte e sacrificio. E’ inoltre interessante notare il suo collegamento non più solo etimologico con il Dio Ares.

Il Calendario Arboreo Celtico: la Ginestra

L’Equinozio di Primavera viene associato, nel calendario arboreo di Graves, alla ginestra (O, Onn), che rappresenta il giovane sole all’equinozio di primavera.
E’ associata quindi al rinnovamento e alla rinascita, anche per via di tantissime qualità che possiede.
Le sue radici azotano il terreno, nutrendolo e rinnovandolo; la ginestra infatti spesso cresce su terreni poveri che rende lentamente più ricchi e adatti ad altre piante. I suoi luminosi fiori giallo intenso, che iniziano a spuntare proprio in questo periodo, ci ricordano il tepore del sole e della primavera. E’ una pianta che brucia facilmente (e le sue ceneri sono un ottimo fertilizzante), ma che si sviluppa e rinasce altrettanto rapidamente, sorgendo dalle proprie ceneri come l’Araba Fenice; proprio per questo motivo in questo periodo sulle colline scozzesi si fanno fuochi di ginestrone, poiché bruciando le spine vecchie si fa spazio alle nuove più tenere (nutrimento per pecore e cavalli), e si fertilizza il terreno favorendo la crescita dell’erba. Una strofa del Caed Goddeu riporta che “il ginestrone non si comportò bene finché non fu domato”, forse alludendo alla consuetudine appena citata.
Questa pianta diviene perciò il simbolo della crescita e dello sviluppo, nonostante le difficoltà dell’esistenza.

La ginestra può venirci in aiuto tutte le volte che ci troviamo di fronte ad un nuovo inizio dopo un grande cambiamento, sia biologico che legato agli eventi. La vita, d’altronde, è una continua sfida al rinnovamento, sia nelle questioni più importanti che nei piccoli e banali fatti quotidiani, e la ginestra ci può aiutare ad affrontarla.
Il primo cambiamento biologico sostanziale è la nascita; il secondo è la pubertà, quando improvvisamente ci si rende conto di essere diversi da come si era fino a poco tempo prima. Nella vita di una donna altri due momenti decisivi sono il parto e la menopausa. Tutti questi cambiamenti implicano un rinnovo di energie, e gli aspetti che finiamo con l’accettare o rifiutare influenzeranno il nostro modo di essere per il resto della nostra esistenza.
Assieme ai cambiamenti biologici bisogna affrontare situazioni di vario tipo che portano ad adattarsi e a trasformarsi: dal primo vagito al primo rapporto sessuale, dall’inizio della vita lavorativa alla nascita dei figli, la vita è fatta di passi importanti, che prevedono una continua maturazione.
Dopo ogni cambiamento l’energia della ginestra aiuta a ripartire con rinnovate capacità, poiché le sue qualità di rinnovamento e rinascita aiutano l’assorbimento del nuovo ritmo energetico.
La ginestra è di grande aiuto anche nei momenti di dolore causati dalla perdita di una persona cara, facilitando la liberazione delle energie, che ci possono aiutare ad accettare la situazione.

Note: Testo di Jlandra.
Vietata qualsiasi riproduzione senza il consenso dell'autrice.

NOTE:
1) Per uteriori informazioni sulla simbologia dei serpenti nel Neolitico vi rimando allo splendido lavoro esposto da Marija Gimbutas nei suoi libri, Il Linguaggio della Dea, di recente riedito da Venexia Edizioni, e Le Dee Viventi, Medusa. Potete trovare delle informazioni, per lo più tratte dal lavoro della Gimbutas, anche nel libro di Vicky Noble, Il Risveglio della Dea, TEA

2) Per ulteriori informazioni sulla simbologia del serpente vi rimando ai bellissimi articoli presenti sul sito.
VI LA LACRIMA SOLARE | Login/crea un profilo | 3 Commenti
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Re: VI LA LACRIMA SOLARE (Punti: 1)
da fairymoon 26 Mar 2009 - 08:25
(Info utente | Invia il messaggio)
lavoro meraviglioso, grazie... io amo tantissimo la ginestra... !

Re: VI LA LACRIMA SOLARE (Punti: 1)
da hex74 27 Mar 2009 - 22:09
(Info utente | Invia il messaggio) http://lemieradici.splinder.com )
Grazie per questo stupendo articolo...Mi piace molto l'argomento...
hex


Re: VI LA LACRIMA SOLARE(Punti: 1)
da Misaela (kerrydwen@hotmail.com) 28 Mar 2009 - 11:54
(Info utente http://kerrydwen.splinder.com)
Grazie per il tuo impegno! Un bacione!

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