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Ynis Afallach Tuath

LA NEBBIA: IL VELO TRA I MONDI
Domenica, 02 Marzo 2008 - 13:54 - 6440 Letture
Simboli La Nebbia cela i confini della Sacra Avalon.
L’uomo non piegava più le ginocchia e il capo innanzi agli antichi Dei, così l’Isola scomparve dietro il Mondo degli Uomini, per sempre celata allo sguardo del Viandante....

Ed in essa giacciono ancora oggi le vestigia di una civiltà lontana e perduta, in essa dorme il Re che Fu e che Sarà, in essa dimorano le nove Vergini che soffiano sul Calderone della Rinascita, della Sapienza, della Vita.... Le Nove Regine che ogni Mistero conoscono...
In essa dorme l’ultima speranza della Madre, l’ultima e più forte possibilità di ritornare a governare con equilibrio e saggezza la Vita degli uomini mortali...
Avalon lontana e persa, protetta dal canto dei Cigni che nuotano nelle acque incantate che la circondano...

Così narra la leggenda delle Nebbie di Avalon, e così ormai l’immaginario collettivo pensa a quel luogo sacro, il cui ricordo riemerge dalle nebbie del tempo con sempre maggior forza…
Ma quando nacque questa credenza? Quali fondamenti ha? Da cosa trae origine?
Non è una domanda alla quale si può dare una risposta certa… ma si può tentare di scoprire perché la Nebbia abbia un così forte fascino… perché essa possegga una tale forza di incanto… e soprattutto, si può cercare di comprendere quale sia il reale significato della Nebbia, di questo impalpabile velo che separa i Mondi.

C'è una leggenda sulla Nebbia di Avalon, che pochissimi conoscono, non perchè sia un mistero, ma perchè forse pochi si prendono davvero la briga di ricercare, di parlare con le persone del posto quando si recano a Glastonbury... qualcosa che non c'è sui libri, se non in qualche appunto di Dion Fortune...Si dice che la Nebbia che avvolge Avalon sia di fuoco. Il Viandante che vuole avventurarsi attraverso il Velo deve quindi affidarsi alla propria saldezza interiore, al proprio spirito. Nelle leggende sono i cigni coloro che fanno da tramite tra un mondo e l’altro, e da sempre il cigno è proprio un animale legato all’elemento Fuoco.
Un fuoco che protegge e al contempo purifica, un muro invalicabile per chi non possiede il giusto spirito per accedere ad Avalon. La Nebbia diviene così una prova, o, psicologicamente parlando, rappresenta ciò che si deve superare per arrivare alla meta.
Arrivare nella propria Avalon interiore. Quel luogo di comunione con la scintilla di divino che risiede in noi. Ma per accedere a questo luogo perfetto si deve superare la prova finale, la nebbia. Essa fa paura perchè incarna il nostro inconscio, ovvero ciò che dobbiamo imparare ad affrontare per realizzare il nostro Sé più profondo, per combattere le ombre che ci assillano e per ritornare a casa, per ritornare ad essere completi, per imparare davvero a conoscere noi stessi nella nostra integrità. Luci ed ombre, bene e male, caos e ordine, conscio e inconscio, spirito e materia.

La nebbia. In ogni mito essa diviene il Confine perfetto. Quando scende ecco il momento in cui i mondi collimano e le creature che dimorano in essi possono viaggiare ed incontrarsi. Nelle più antiche leggende irlandesi : "I Tuatha De Danaan arrivarono in Irlanda dal cielo avvolti in una nebbia. Vennero in Eire, esseri brillanti di luce, in nubi di fumo e lampi. ..”
Secondo il Lebor Gabala, il "Libro delle Invasioni", la razza divina creò un’eclisse che durò tre giorni, e la Morrigan oltre alle nebbie creò delle tempeste che si scaricarono sui Fir Bolgs…

In Galles ritroviamo il mito della Nebbia nei diversi Rami dei Mabinogion.

Questo è ciò che leggiamo nel terzo ramo:
“Durante una seduta di caccia, Manawyddan e Pryderi inseguono una verro bianco, chiaro elemento dell’altromondo e collegato ai maiali che nel primo ramo Arawn, signore dell Annwn, appunto, l’oltremondo, regala a Pwyll in segno di riconoscenza. I due eroi si trovano al cospetto di un meraviglioso castello che appare disabitato ed il verro è sparito.
Pryderi, incuriosito, si inoltra nel castello, nonostante Manawyddan lo avverta di non farlo poiché capisce che si tratta di un prodigio degli esseri fatati. Pryderi, giovane incurante del pericolo, trova proprio nella grande sala centrale del castello una meravigliosa fontana di marmo con una coppa d’oro sul bordo,
sospesa al soffitto da pesanti catene. Incantato, non può fare a meno di toccarla e subito le sue mani restano attaccate alla coppa immobilizzandolo ed egli perde il dono della parola.
Manawyddan lo aspetta all’esterno, ma quando si fa buio, non vedendolo tornare, decide di andare all’accampamento e raccontare tutto alle donne. Rhiannon si infuria poiché ha lasciato solo il figlio
e chiede di essere condotta al castello.
Entra anch’essa e , come il figlio, rimane attaccata alla coppa d’oro, incapace di proferire parola.
Manawyddan vede scendere una fitta nebbia ed il castello scompare”…

E ancora troviamo Pwyll sul Sacra Collina di Arbreth mentre scende su di lui un sonno incantato, tutto viene avvolto dalla nebbia e al risveglio nessuna creatura vive più nel Dyveth…

Ma non è solo nella letteratura e nella mitologia celtica che ritroviamo il mito della Nebbia. Essa aleggia misteriosa anche più a nord e, al contempo, molto più a sud, permeando d’incanto tutte le antiche civiltà.

Nella cosmologia norrena uno del Novi Mondi è il Mondo della Nebbia, chiamato Niflheimr (terra delle Nebbie).
Esso è governato dalla dea Hel, figlia di Loki e di una gigantessa. Hel è una dea degli Inferi,. Di conseguenza anche qui troviamo un chiaro collegamento tra l’AltroMondo e la Nebbia. Il Niflheimr però è diviso in tanti livelli differenti. Il primo è per gli dei e gli eroi, ed è in esso che dimora Hel. Ed in effetti è anche quello più simile ad Avalon, la Terra nella quale dorme il suo sonno l’Eroe per eccellenza, Artù, e dove risiedono divinità quali Afallach e Modron. Un secondo livello è riservato agli anziani, i malati e tutti coloro ai quali era impossibile morire gloriosamente in battaglia ed entrare nel Valhalla. Il livello più basso assomiglia all'Inferno cristiano (si noti la somiglianza fra Hel e la traduzione dell'inferno in inglese Hell), dove i cattivi sono condannati a vivere per sempre.

Nella mitologia egiziana poi, troviamo la dea Tefnut (o Tphenis), signora della Nebbia, dell’Acqua e dell’umidità, mentre i Fenici adoravano Pidray, figlia di Baal e Signora anch’essa della nebbia e della foschia.

Ma le Nebbie sono da sempre legate, in primis, al mito di Avalon e alla letteratura celtica. Le leggende ci narrano di uomini persi per sempre tra di esse, alla ricerca della Terra Perduta. Uomini e donne incapaci di vedere oltre il velo illusorio della materia, incapaci di oltrepassare la prova finale….
Eppure basterebbe affidarsi all’antico guardiano: il cigno, colui che possiede la chiave per accedere all’Isola dei Meli. Egli è fuoco e acqua, dalla cui unione origina il vapore, o, più romanticamente, la nebbia. Si narra infatti che nelle acque che circondano l’Isola di Vetro nuotino molti cigni e che la stessa barca usata da Morgana abbia proprio questa forma….


OLTRE
Le Nebbie sono la materializzazione
della nostra Interna Perdita.
Esse svaniscono innanzi al Viandante
che ricorda l’Antica lezione:
Avalon è madre…



Note: Fonti

Gruppo di Studio Sentieri di Avalon
Associazione culturale Ynis Afallach Tuath
Wikipedia
LA NEBBIA: IL VELO TRA I MONDI | Login/crea un profilo | 2 Commenti
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Re: LA NEBBIA: IL VELO TRA I MONDI (Punti: 1)
da Meliade 03 Mar 2008 - 12:42
(Info utente | Invia il messaggio) http://meliade.splinder.com)
bellissimo questo articolo arghi...la nebbia come una sfida, un passaggio. attraverso le nebbie ci purifichiamo.

"Le Nebbie sono la materializzazione della nostra Interna Perdita."
la nostra interna perdita? cioè? non sapere più chi siamo, non conoscere più le antiche vie della madre? non accettare le nostre ombre?
forse qualcosa di diverso per ognuno di noi

Re: LA NEBBIA: IL VELO TRA I MONDI (Punti: 1)
da Argante (isiabbi@hotmail.com) 03 Mar 2008 - 14:47
(Info utente | Invia il messaggio) http://)
Esatto Mel... non riconoscere più il ritmo delle Antiche Armonie.... Non so se siano o no qualcosa di diverso per ognuno di noi... ma ad un certo livello sono per tutti la stessa cosa: la perdita della Maemoria Antica, della NAturalità ... non so nemmeno io come spiegarmi tesoro

Arghi






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